La serata aveva ormai preso il via, e si stava dimostrando meglio di quanto, sia Raissa che Paulo, avevano immaginato nella loro testa.
Per conoscersi meglio avevamo optato per un giochino abbastanza stupido, cioè "Ho, non ho mai..." e se ad inizio serata, la paura più grande di Raissa, era stata quella di non riuscire ad aprirsi come avrebbe voluto, per mostrargli la sua vita bhe... Con questo giochino, oltre a divertirsi un sacco, era anche riuscita a raccontare qualcosa di lei, che difícilmente si leggeva dalla copertina, e né era rimasta estremamente felice!!«Okay, okay, tocca a me... Ho marinato scuola all'età di quindici anni, e lo stesso giorno ho fatto il mio primissimo tattoo, illegalmente, visto che ero ancora minorenne e senza il consenso di un adulto!!»
Per quanto riguarda la cena a base di sushi, aveva dovuto ricredersi per quanto fosse buono, ma soprattutto bello. Non aveva mai avuto il coraggio di assaggiarlo, proprio per colpa di Sharon, Tania e la brutta assistenza medica che fece, al tempo. Abitavano ancora a Torino, in casa-famiglia, ed una sera sia Sharon che Tania avevano deciso di andare a provare questa specialità giapponese, mentre Raissa, era rimasta a casa con la febbre e la bronchite. Ancora oggi, non si sa bene per cosa o per come, erano state male tutta la notte, rimettendo tutto quello che potevano, per i due giorni seguenti, e Raissa, dopo quei interminabili giorni non ha mai avuto il coraggio di provarlo. Però aveva realmente capito, l'odio spropositato delle sue migliori amiche, verso quelle odiose bacchette. «Ma come si fa a mangiare con quei due cosetti di legno, senza avere un fottuto coltello?? Ahh...»
«Non ci credo, nemmeno se me lo mostri! Insomma, non sembri la tipa che fa queste cose. Te ves muy la classica ragazza dei libri che odia bere, fumare e divertirsi in discoteca. Che ama la pioggia e leggere libri d'amore vicino al caminetto, con il fuego che scopietta... Chi ti ha convinto? Il fidanzato?» le chiese, portandosi alla bocca un pezzo di pesce e riso intinto nella salsa di soia, mentre con un sorriso stampato in bocca, Raissa negò, pensando a quando quella descrizione fosse così veritiera della sua persona.
«Nessun fidanzato, la mia migliore amica, Sharon. Non si sa come, riuscì a convincere me e Tania, l'altra mia migliore amica. Lei non si era preparata per il compito di matematica ed il risultato fu un tatuaggio illegale e una settimana di pilulizie intense come punizione!» esclamò raccogliendo un pezzo di riso e salmone con le mani, visto che avevo abbandonato l'utilizzo delle bacchette al primo mezzo pezzo.
«Non l'avrei mai, mai detto... Comunque ora tocca a me! Déjame pensar... Ah, sì... Quando abitavo ancora a Palermo, o fatto il mio primissimo autostop. Stavo ritornando a casa dagli allenamenti e nel bel mezzo del tragitto la macchina decise di lasciarmi a piedi» Raissa, non riuscendo a trattenersi scoppiò a ridere, immaginandosi nella sua testa un Paulo molto più giovane, intento a fare autostop e tutti gli automobilisti che proseguono il loro viaggio, fregandosene del calciatore. Anche se immaginava, e sapeva perfettamente grazie alle vacanze estive che aveva passato a Palermo da Sharon, che i palermitani fossero molto più aperti e calorosi rispetto a loro nordici torinesi. «Smettila di ridere! Non è affatto divertente, anzi. Ero stanco morto, avevo fame e mi hanno lasciato quindici minuti sotto la pioggia!... Ma ad oggi avrei preferito rimanere sotto la pioggia che con quella coppia. La muchacha continuava a provarci con il sottoscritto davanti a su novio, e lui continuava a lanciarmi sguardi di fuoco... Me gusta pensar che abbiano solo litigato, anche se non ne sono molto sicuro!» esclamò portando alla bocca l'ennesimo pezzo di pesce e riso. Paulo, con questa spiegazione, aveva cercato di diminuire le risate di Raissa... Bhe... Non riuscendoci, anzi peggiorando le cose. Le sue risate quaddruplicarono, iniziando a sentire anche male alla pancia e le lacrime sgorgare da suoi occhi. L'argentino, invece continuava a guardarla storto ma con un sorriso sincero sul volto, pensando a quanto fosse carina, bella, sexy... Diversa.
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Il Destino Ha La Sua Puntualità [] Paulo Dybala []
FanficRaissa si è sempre sentita etichettata come una figlia di serie C. Nulla a vedere con la serie A, dove invece era stato piazzato suo fratello gemello. Raissa si è sempre sentita etichettata come quella figlia che qulasiasi cosa fa, non è mai quella...