«Qualcuno ha fatto le ore piccole!... Serata movimentata con Mister Dybala?» chiese Rosalba con uno strano sorrisetto in volto notando le occhiaie dell'amica, una volta che entrambe si ritrovarono nel piccolo spogliatoio del negozio, per poter togliere cappotti, berretti e cianfrusaglie varie, poiché le temperature esterne durante la notte erano scese drasticamente. In risposta, Raissa, sia all'esclamazione sia alla domanda le lanciò un sguardo minatorio, per poi lasciare lo stanzino sbuffando e sbattendo la porta, malandata, che divideva il negozio dalla zona privata. Più che ore piccole, avevo fatto letteralmente after. Da sola, in compagnia di un kilo e mezzo di gelato al gusto pistacchio, le lacrime agli occhi, un pigiama imbarazzante, un telefilm noisissimo che può essere trasmesso solo in piena notte ed il contato di Paulo bloccato sia su WhatsApp che su Instagram. Ogni volta che chiudeva le palpebre le immagini di Paulo con gli occhi lucidi e deluso dal suo allontanamento piombavano in testa. Le sensazioni per quel mancato bacio la facevano pentire della decisione presa. Le risate e le battutine, invece, la riportavano alla cruda realtà: quella che vedeva Paulo felicemente fidanzato con una modella bellissima, e lei a casa sua, tutta sola, a guardarlo attraverso uno schermo a fare quello che ama di più al mondo: giocare a calcio.
«Raissa che è successo? Paulo ti ha fatto qualcosa? Devo picchiarlo?» chiese l'amica preoccupata, stringendo il polso di Raissa, in modo tale da bloccarla in mezzo alla grande sala dedicata ai giocattoli per le femminucce. In risposta Raissa abbozzò un sorriso negando con la testa. Qua l'unica che doveva essere picchiata per la sua stupida scelta era soltanto lei. Qua l'unica che aveva fatto qulacosa era solamente lei.
«Ros, non è successo nulla! Ti chiedo solo un favore: se Paulo o uno dei suoi amici dovvessero venire qua, ci pensi te a soddisfare le loro richieste. E se ti chiedono di me, io non ci sono. Sto male, mi hanno licenziato... Inventati qualsiasi cosa pur di non farmi parlare con loro e farli andare via il più velocemente possibile. Okay?» le chiese cercando di essere il più convincente possibile, evitando il suo sguardo ma soprattutto le varie possibili risposte alle sue domande.
Conoscendo Rosalba, se Raissa si fosse aperta sulla cazzata che aveva combinato, concludendo con un "Prometti, però che non lo dici a nessuno"...Bhe quella promessa sarebbe durata solo cinque minuti. E non lo pensava perché non si fidava di lei, anzi Raissa si fidava tantissimo di Rosalba... E solo che Ros, conosce così tanto la collega da sapere perfettamente che una cosa del genere non l'avrebbe mai detto a Sharon per non deluderla visto quanto ci tiene. E Rosalba non avrebbe avuto così tanto torto, visto che Raissa questa mattina prima di uscire di casa, aveva riposto alla domanda di Sharon con un fintissimo «Si ieri sera siamo andati a cena assieme, per festeggiare quel Goal... È stato bello!»
C'è, diciamocela tutta, Raissa non era minimamente pronta a subirsi un discorso che passava dall'incazzatura alla delusione della sua migliore amica su un argomento che per di più, non sarebbe mai dovuto passargli nemmeno per l'anticamera del cervello. Aggiungiamo, poi, il fatto, che finalmente nella vita di Sharon sembra essere arrivato l'amore vero e la vera felicità. Insomma il pensiero di non doverci fare solo sesso ma altre cose che comporta una relazione stabile. E Raissa, da migliore amica quale è, non vuole permettersi di distruggere con le sue paranoie, le sue insicurezze, le sue cazzate una felicità più stabile della sua. Perché Sharon, anche solo per l'idea di avere la sua migliore amica fidanzata con il suo calciatore preferito, con il suo idolo, manderebbe la sua vita all'aria. A rotoli. E questo non va per niente bene!
Quindi il piano di Raissa sarebbe stato uno solo: silenzio di stampa sulla sua conoscenza con Paulo per le prossime lunghissime settimane e poi con il passare del tempo avrebbe deciso cosa fare.«Raissa ma perché? Sembravate così tanto felice e stabili! Quindi per forza ieri sera è successo qualcosa, e non riuscirai a tenerlo tanto allungo solo per te. Quindi parla» non le rispose, negò e basta. Almeno per oggi, domani e dopo domani non voleva parlare di Paulo. Di quel poco che erano stati. E di quello che aveva fatto. Sentire il suo nome... Stratonando il suo polso, piano piano si allontanò con lo sguardo rivolto verso le sue vans nere alte. Sapeva che se avrebbe incastrato i suoi occhi su quelli dell'amica, la verità limpida si sarebbe letta in modo cristallino «Raissa, cazzo, ti stai scordando che ti conosco e questo atteggiamento posso identificarlo in un singolo modo: che cosa diavolo hai combinato?» aggiunse, ma anche questa volta la mora negò, ma quando sollevò la testa, dalle vetrate del negozio che mostravano i portici torinesi, vide la figura di Paulo avvicinarsi sempre di più alla porta d'ingresso.
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Il Destino Ha La Sua Puntualità [] Paulo Dybala []
FanfictionRaissa si è sempre sentita etichettata come una figlia di serie C. Nulla a vedere con la serie A, dove invece era stato piazzato suo fratello gemello. Raissa si è sempre sentita etichettata come quella figlia che qulasiasi cosa fa, non è mai quella...