➷ 𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 8 ➷

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APRIL POV

Gli allenamenti diventavano man mano più faticosi ma restare con loro dopo tutto quel tempo fu ancora più difficile ma alla fine dopo qualche settimana ritornammo al nostro equilibrio e ci lasciammo alle spalle, per quanto possibile, ciò che era accaduto. Loro erano di nuovo i miei amici anche se in fondo sapevo che quel bacio con Tim avrebbe cambiato i miei sentimenti per lui ma restò un segreto, non ne parlammo più e non lo dissi a nessuno ma ovviamente questo non era importante quindi cercai di seppellirlo in fondo ai miei pensieri.

Però una mattina quando mi svegliai sentii dei rumori provenire dalla cucina. I miei genitori erano appena partiti per un convegno di medici e sarei dovuta essere da sola quella mattina. Mi bloccai e pensai in fretta cosa fare, da quando avevo scoperto le identità dei supereroi più importanti di Gotham divenni estremamente paranoica e quindi la prima cosa che mi venne in mente fu di prendere la cosa più prossima ad un'arma che in quel caso fu un vaso. Levai le pantofole per fare meno rumore possibile e andai in cucina. Vidi una figura. Alzai lentamente le braccia tenendo il vaso pronta a colpire per poi riconoscere l'intruso nella mia cucina.

<<Ben svegliata raggio di sole.>>

Jason Todd stava cucinando le uova con il bacon nella mia cucina. Posai il vaso a terra abbastanza confusa per poi chiedergli spiegazioni.

<<Mi hanno fatto entrare i tuoi due ore fa, stavano partendo. Avevano detto che non ti saresti svegliata prima delle dieci ma si sbagliavano perché sono esattamente le undici.>>

<<Divertente Jason ma cosa ci fai qui? In casa mia, nella mia cucina e a cucinare?>>

<<Bel pigiama.>>

<<Posso sapere che ci fai in casa mia?>>

<<D'accordo principessa, sono qui perché hai saltato gli allenamenti alle sei e per tua informazione sono finiti da un po'. Quindi sono venuto a vedere se eri viva per ordine di Grayson. Poi questa è la colazione.>>

Sorrise sarcastico facendo vedere le uova in padella.

<<Lavi anche i piatti?>>

<<Direi di no.>>

<<Te hai sporcato, te lavi.>>

Lo dissi sorridendo per poi sedermi a tavola e iniziai a mangiare poco dopo Jason si mise vicino a me ed iniziò a mangiare anche lui. Mi guardò con un sorrisetto beffardo e poi alzò le sopracciglia.

<<Allora tesoro sono o no un bravo cuoco?>>

<<Talmente bravo che non ti prenderebbe nemmeno uno che fa gli hot dog per strada.>>

Mi guardò con un sorrisetto sarcastico aggrottando le sopracciglia.

<<Voglio proprio vedere che faresti senza di me.>>

<<Probabilmente starei dormendo in pace e soprattutto mangerei qualcosa di commestibile.>>

<<Basta maltrattare il mio povero cibo senti che buono.>>

Avvicinò alla mia bocca una forchettata di uova.

<<Grazie ma ho il mio piatto.>>

<<Come ti pare volevo solo essere gentile.>>

Mangiò il contenuto sulla forchetta girando gli occhi, erano proprio insensati i suoi cambiamenti d'umore.

<<Sei sporca qui.>>

<<Dove?>>

Mi lanciò in faccia una forchettata di uova.

<<Si può sapere che problemi hai?>>

Presi un tovagliolo per pulirmi mentre lui aveva un sorrisetto compiaciuto.

<<Ho diversi traumi irrisolti ma niente di grave non serve che ti preoccupi, sono anche morto qualche volta.>>

<<Mi hai lanciato delle uova in faccia.>>

<<Mi sono scappate, scusa>>

<<Oh caspita mi è scappato.>>

Gli avevo appena svuotato un bicchiere d'acqua sopra la testa, devo ammettere che lo avevo trovato estremamente divertente, specialmente la sua faccia incredula.

Sorrise con la faccia bagnata mandandosi indietro i capelli scuri.

<<Io un giorno ti ucciderò.>>

<<Un giorno, Jason, non oggi.>>

<<Passami un tovagliolo o un asciugamano.>>

<<Solo se lavi i piatti, ovviamente.>>

<<Mi prendi in giro?>>

<<Scusi principessa, le porto subito l'asciugamano regale e un vestito nuovo.>>

Mi guardava sgocciolante sulla sedia. Risi d'istinto per poi parlare.

<<Sto scherzando, vado a prenderti un asciugamano. Ma laverai comunque i piatti.>>

<<Non farai sporcare le mani di sapone ad una principessa?>>

Iniziammo a ridere entrambi guardandoci negli occhi. Non avevo mai notato quanto fossero belli i suoi. Avevano un verde veramente particolare. Per una volta non mi sembrò una statua fredda. Restai impalata davanti a lui

<<April? Ci sei?>>

<<Vado a prendere l'asciugamano.>>

Corsi in bagno tornando in cucina porgendoglielo, mi sorrise.

<<Grazie.>>

Restammo a guardarci fino a quando non distolsi lo sguardo rompendo il silenzio.

<<Asciugati e lava i piatti, io vado a prepararmi così andiamo a villa Wayne. Resto qualche giorno, non ci sono i miei genitori fino a martedì.>>

<<D'accordo ma i piatti li lavo perché voglio farlo non perché me lo hai detto tu.>>

Entrai nella mia camera preparandomi dei vestiti puliti per poi dirigermi in bagno a fare una doccia veloce. Il mio cervello era concentrato sul dannato sorriso di Jason. Perché? Questo mi chiedevo. Io e Jason eravamo buoni amici e non mi aveva mai fatto questo effetto vederlo perché in quel momento sì? Ero sotto la doccia a rimuginare fino a quando non sentii la voce di Jason da fuori alla porta.

<<Sbrigati, vorrei andare entro oggi.>>

➷ᴋᴇᴇᴘ ᴛʜᴇ sᴇᴄʀᴇᴛ➷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora