➷ 𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 15 ➷

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APRIL POV

Jason se n'era andato, ed era tutta colpa mia. Era colpa mia se non era più qui con noi, era colpa mia se aveva urlato contro Dick e soprattutto era colpa mia se aveva fatto del male a Tim. Anzi per questo non era proprio colpa mia, devo dire che aggredirlo era stata comunque una mossa impulsiva da parte sua. Ma di fondo era successo tutto a causa mia. Perché? Per i miei sentimenti? Per Tim? Per il bacio? Per i sentimenti di Tim? Per i sentimenti di Jason? Perché? Perché? Perché!? Era colpa mia? O forse era colpa di Tim o colpa di Jason? Se fosse successo qualcosa che non so tra di loro? E se non fosse colpa di nessuno? Impossibile. In ogni situazione c'è sempre qualcuno che ha una colpa. Forse ero io o forse no, ma volevo capirlo per aggiustare le cose non per Tim non per Jason, solo per me stessa. Avevo bisogno di sapere che stessero bene, farli stare bene mi avrebbe sollevata di tutto questo peso e questo timore. Ma restava il forse. Poteva come non poteva essere colpa mia, quindi non era neanche detto fossero affari miei. Mi conveniva cercare di aiutare? O avrei peggiorato le cose? Era saggio raccogliere i pezzi di due vasi infranti a terra? O mi sarei tagliata? Sì probabilmente, ma mettendo dei guanti e facendo attenzione puoi riprendere i pezzi e aggiustare i vasi, ed era quello che avrei fatto. Lo decisi nel momento esatto in cui Jason lasciò quel corridoio tra gli spogliatoi e la sala dall'allenamento, lo decisi vedendo Tim pietrificato, lo decisi sentendo i miei occhi umidi e lo decisi anche per Dick e per gli altri.

Appena Jason uscì calò un silenzio immane mentre negli occhi di tutti, i miei compresi, si era spento qualcosa. Dick deglutì con lo sguardo basso mentre gli si dipingeva una smorfia sul volto: tratteneva le lacrime. Cercò la forza per parlare.

<<Dovresti andare in infermiera.>>

Si era girato appena verso Tim e gli aveva rivolto parole con un tono fragile cercando di mantenere comunque il suo "ruolo". Volevo aiutarlo, era in difficoltà e aveva bisogno di un appoggio non poteva gravare tutto sulle sue spalle, dovevo aiutarlo.

<<Lo accompagno io.>>

Tim mi guardò con il volto sporco di sangue.

<<Non serve, posso andare da solo.>>

<<No Tim, fatti accompagnare. Credo sia meglio così.>>

Barbara si era avvicinata a Dick mettendogli una mano sulla spalla che lo fece sorridere. Damian camminava su e giù con le braccia incrociate.

<<E ora?>>

<<Devo pensare, adesso non ne ho idea Damian. Dammi solo il tempo di capire o almeno di mettere insieme i pezzi o realizzare tutto quello che è successo.>>

<<Non posso credere che sia scappato.>>

<<Di nuovo.>>

<<Devo pensare a qualcosa.>>

Si era messo una mano sulla fronte massaggiandola ad occhi chiusi.

<<Noi andiamo in infermeria.>>

Presi la mano di Tim, aveva perso tutto il candore e si era macchiata di sangue. Chissà le volte che si era macchiata di sangue, era comunque Red Robin, ma del sangue di Jason? Quante volte si era macchiata del suo sangue? Andammo in infermeria dove Alfred appena vide le condizioni di Tim andò subito da Dick, aveva percepito subito che era successo qualcosa.

<<Prendo le cose... ecco...>>

Mi bloccai realizzando che non avevo la minima idea di dove si trovasse niente.

<<Apri lo sportello lì in alto. Troverai tutto.>>

Seguì le istruzioni e presi una specie di kit di primo soccorso.

<<Ora puoi lasciarlo a me, faccio da solo grazie.>>

Non volevo obiettare anche perché non avevo la minima idea di cosa fare, ma senza dubbio non lo avrei lasciato da solo. Si mise davanti ad uno specchio pulendosi la faccia incrostata dal sangue, c'era un bancone con un lavandino. Io rimasi lontana a guardarlo mentre si puliva la faccia con un asciugamano che si impregnava sempre di più di quel rosso cremisi.

<<Non devi restare per forza, se non ti piace la vista del sangue.>>

<<Voglio restare.>>

Mi sorrise lentamente, in modo discreto ma restava un sorriso. Il suo sorriso. Gli andai vicino trovandomi dritta davanti a lui che mi guardava con gli occhi zaffiro. Volevo rassicurarlo che ero qui, che c'ero per lui, che non lo avrei lasciato solo, che provavo qualcosa per lui. Così gli presi dalle mani l'asciugamano sporco e gli pulì meglio il volto per poi posarlo sul lavandino. Posai le mie mani sulle sue e lentamente mi avvicinai alle sue labbra lasciandovi un bacio. Sentì il sapore ferreo del sangue mischiato al suo. Sorrisi d'istinto una volta staccata da lui e lo vidi a sua volta sorridente sebbene presentasse un dettaglio infelice nello sguardo.

➷ᴋᴇᴇᴘ ᴛʜᴇ sᴇᴄʀᴇᴛ➷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora