➷ 𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 12 ➷

201 9 0
                                    

JASON POV

Dick continuava a tenermi per il polso nonostante lo tirassi verso di me.

<<E lasciami!>>

Strattonai indietro finché non mollò la presa.

<<Penso che due chiacchiere ci faranno bene mentre gli altri finiscono il riscaldamento.>>

Gli sorrisi sarcasticamente scuotendo leggermente la testa. Che bello, la paternale da Dick era proprio tutto quello che mi serviva in quel momento.

<<Io e Jason usciamo un attimo, voi continuate l'allenamento e poi iniziate a combattere. Torniamo tra poco.>>

Dopodiché mi fece cenno con la testa di seguirlo mentre aveva le braccia incrociate. Quando faceva così era a dir poco insopportabile.

APRIL POV

Jason era appena uscito dalla sala d'allenamento subito dopo Dick. Perché aveva un'aria così contrariata? Che gli aveva detto Dick? Era a braccia incrociate e continuava a guardarlo con sguardo di rimprovero. Lo avrebbe sgridato? Aveva combinato qualcosa? Era per quella cosa?

<<April muoviti, Dick ha detto di continuare l'allenamento!>>

<<Sì, scusate mi sono distratta.>>

Ripresi lo stretching assolta nei miei pensieri al punto di non essermi accorta che Barbara mi stesse parlando.

<<April? Ma mi stai ascoltando?>>

<<Sì, scusa...>>

<<Non mi sembra la tua stranezza solita.>>

<<Ho detto che forse mi sono decisa di chiedere a tu sai chi di andare al ballo insieme.>>
<<Visto te l'avevo detto, sicuramente andrà bene.>>

<<Te invece hai avuto qualche illuminazione?>>

Restai pietrificata nel sentire la domanda. Sentivo lo sguardo di Tim rimasto taciturno durante tutta la conversazione bruciarmi addosso. Ovviamente baciandolo avevo implicitamente accettato l'invito. Anche se non ne avevamo parlato. Il mio continuo esitare lo stava inevitabilmente ferendo.

<<Io e Tim andiamo insieme.>>

Tim sgranò gli occhi e per poco non cadde a terra con le guance arrossate.

<<Cosa?>>

Evidentemente pensava che il mio comportamento alquanto bizzarro fosse un rifiuto ma era tutt'altro! Mi sentivo solo in colpa per Jason ma senza alcun motivo. Perché mai sarei dovuta piacere a uno come Jason? Eravamo sempre stati solo amici come fratello e sorella assolutamente nulla di più. Lo amavo, ma come avrei amato veramente un fratello o un amico in modo totalmente platonico. Ma allora perché lo ripetevo se lo davo così per scontato?

<<Non sono sorpreso. Per niente. Anzi mi aspettavo che lo rifiutassi e invece.>>

<<Ma state anche insieme?>>

Barbara mi guardò come se non le avessi dette un segreto di stato.

<<Ne dobbiamo ancora parlare.>>

Dalla voce di Tim pensai che forse avevo causato l'ennesimo problema.

JASON POV

Eravamo appena usciti dalla sala d'allenamento quando entrammo negli spogliatoi dove Dick chiuse la porta.

<<Allora? Vuoi spiegarmi il tuo nervosismo o gradisci prima un tè?>>

<<Volentieri detective, gradisco un tè nero aromatizzato allo zenzero prima dell'interrogatorio.>>

<<Chiedo ad Alfred di fartelo subito, signorino.>>

<<Avanti chi ti ha chiesto di farlo Dick, è stato Tim? O forse April?>>

<<Cosa centrano Tim ed April?>>

Restai in silenzio cercando qualcosa di utile da dire senza trovare le parole.

<<Quindi ruota intorno a loro tutta questa faccenda?>>

Continuai a mantenere la bocca chiusa per evitare di peggiorare la situazione.

<<Ho fatto centro.>>

Sorrise alzando le sopracciglia. Aveva sempre le braccia incrociate mentre mi guardava aspettando di sentire chissà che. Era possibile che alla minima cosa doveva "indagare"? Nemmeno fosse un vero detective era solo un tipo di diciannove anni all'ultimo anno niente di più niente di meno. La nostra differenza d'età era solo di due anni, eppure si comportava sempre come se fossi un bambino, investigava cento volte di meno quando si trattava di Tim o Damian. Ero sempre io la pecora nera che andava assolutamente controllata.

<<Avanti Jason che succede? Sei più nervoso del solito, nomini Tim e April senza un motivo preciso e hai anche l'aria di uno oltraggiato o per lo meno infastidito. Se c'è un problema dimmelo, voglio aiutarti e voglio anche mantenere l'armonia del gruppo. Non possiamo permetterci di non restare uniti quindi per favore Jason, parlami.>>

Aveva allentato le braccia lasciando andare le sopracciglia corrucciate. Tentava di sorridermi sebbene in lui ci fosse un sottile dispiacere nel vedermi così.

Tentennai prima di parlare. Ero incerto, incerto che lasciarmi andare fosse la cosa giusta, incerto di essere dalla parte della ragione ed incerto di parlarne con Dick.

<<Jason dai, sono io. Qualsiasi cosa sia sta tranquillo. Ti aiuterò o non ti aiuterò come vuoi, ma almeno prova a parlarmene. >>

Abbassai lo sguardo mordicchiandomi il labbro. Avevo i pugni stretti da prima, decisi di allentare la presa ammorbidendo i muscoli. Sospirai e poi guardai Dick negli occhi.

<<Credo di provare qualcosa per April.>>

➷ᴋᴇᴇᴘ ᴛʜᴇ sᴇᴄʀᴇᴛ➷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora