➷ 𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 4 ➷

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APRIL POV

Mi svegliai di soprassalto con il fiato corto e la tachicardia. L'ultima cosa che ricordavo era quando stavo affogando e poi Jason che mi aveva tirato fuori dalla piscina. Ero ancora bagnata ma ad avvolgermi c'era una coperta grigiastra, ero su un letto in una stanza alquanto simile ad una prigione. Gettai la coperta e mi alzai cercando la porta di quella bianca cella soffocante e una volta trovata iniziai a tirare la maniglia in maniera esasperata.

<<Apriti! Avanti ti prego! Vuoi aprirti stupida porta?!>>

Ero in preda al panico, il loro segreto non era una cosa da niente ma tutt'altro. Avevo scoperto l'identità segreta di alcuni dei più importanti supereroi di Gotham e chissà che prezzo avrei dovuto pagare per questo. Erano pur sempre i miei amici ma in quel momento avevo solo paura. Questa cosa che nascondevano era più grande di me e anche più grande di loro se è per questo. Cosa ne avrebbero fatto di me? Non potevo più fidarmi di loro e temevo per la mia vita, i super non uccidono, in particolare Batman tiene a questa regola, ma io sapevo le loro identità, ero un pericolo per loro e probabilmente Batman avrebbe pensato che fossi una spia di qualche attività criminale. Forse mi avrebbero cancellato la memoria o mi avrebbero tenuta lì per sempre in quella prigione di neve. In preda al panico iniziai a colpire la porta gridando, avevo le lacrime agli occhi e desideravo solo scappare.

<<Aprite questa dannata porta! Fatemi uscire! Fatemi uscire!>>

Continuai a scaricare la mia frustrazione facendo sporcare la porta bianca con il sangue delle mie nocche finché continuando ad urlare non mi accasciai a terra piangendo.

<<Vi prego non dirò niente! Fatemi andare via!>>

Mi guardai le mani, avevo le nocche scorticate che gocciolavano di sangue cremisi mentre il mio viso era macchiato da lacrime. Avevo un terrore incredibile, mi avevano rapita e sapevo una cosa che non dovevo sapere, come avrei potuto non essere pietrificata?

<<Non eravate i miei amici!? Che fine hanno fatto i miei amici?! Mi avete rapita! Fatemi andare via! Lasciatemi andare! Non dirò nulla vi prego! Per favore! Voglio solo uscire di qui! Non siete più i miei amici?>>

Quando il mio pianto cessò mi alzai dal pavimento gelido e guardai meglio la camera cercando una via di fuga diversa dalla porta, vidi un condotto dell'aria e notai con piacere che presentava due viti difettose. C'era una telecamera e l'unica cosa che avevo era un letto, la coperta e un water con la carta igienica. Mi avvicinai alla telecamera e cercai di coprirla con la coperta per poi mettere il letto in verticale verso il condotto, sfilai la cinta dai miei pantaloni e mi arrampicai sul letto usando la fibbia per provare a levare le viti difettose. Avevo provato a ruotarle con le dita ma erano troppo dure e l'unica cosa metallica che avevo era la cintura. Mentre cercavo di scassinare il condotto cadde la coperta che copriva la telecamera e come se non bastasse qualcuno aprì la porta facendomi spaventare e cadere dal letto. Mi rialzai di scatto indietreggiando appena vidi Dick.

<<April, non ti farò del male. Sta tranquilla.>>

<<Mi avete rinchiuso in una prigione! Come dovrei stare tranquilla!?>>

Lo spinsi via mentre i miei occhi si fecero nuovamente umidi.

<<Cosa ti sei fatta alle mani?>>

Si stava avvicinando lentamente, non mi tirai indietro mi lasciai prendere le mani che guardò con premura.

<<Mi dispiace tanto. Per tutto.>>

<<Perché mi avete rinchiusa qui Dick?>>

<<Non è stata una nostra idea April, ma di Bruce.>>

<<Non mi interessa di chi è stata l'idea! Io sono sempre qui! Rinchiusa! Da quanto tempo sono qui?>>

<<Da ieri notte, hai dormito molto, adesso sono quasi le sette di sera.>>

<<Dick io voglio andarmene, subito.>>

<<Lo so April, sono qui per questo.>>

<<Cosa ne farete di me una volta uscita?>>

<<Non lo so ma sta certa che non lascerai questo mondo se è questo che ti preoccupa.>>

<<Rassicurante, Grayson.>>

Improvvisamente mi abbracciò stringendomi a sé, era una stretta fraterna dello stesso tipo che un fratello maggiore riserva ai fratelli più piccoli da tenere al sicuro. Dick e gli altri non mi volevano in cella erano davvero miei amici e per quanto mi fosse difficile rendermene pienamente conto non dovevo dare loro la colpa.

<<Mi dispiace davvero April...>>

Non riuscì a rispondergli ma sapevo che non stava mentendo.

<<Adesso andiamo via di qui.>>

Uscimmo dalla stanza e Dick mi portò in bagno dove era pronta la vasca riempita di acqua calda e un cambio di vestiti.

<<Rilassati un po', quando sarai pronta parleremo.>>

Fece per andare via ma gli presi il polso.

<<Grazie...>>

<<Non serve April.>>

<<Io ho dubitato di voi pensando che mi mentiste per chissà quale motivo invece volevate proteggermi dai vostri segreti.>>

<<Avremmo dovuto nasconderli meglio, ma ora lo sai quindi l'unica cosa che devi fare è mantenere il segreto.>>

<<Gli altri dove sono?>>

<<Mi aspettano in sala riunioni, stiamo convincendo Bruce a fare una cosa. Dopo ti spiegheremo.>>

<<D'accordo...>>

<<Comunque era une bella tecnica di fuga quella di prima, rudimentale ma hai del potenziale e in quella situazione direi che hai agito al meglio.>>

<<Grayson!>>

Riconobbi la voce di Jason che si avvicinava gradualmente. Una parte di me voleva correre da lui per ringraziarlo ma al contrario mi chiusi in bagno girando la chiave. Non sapevo perché avevo avuto una reazione simile, tuttavia era come se non me la sentissi di vedere la faccia dal ragazzo che mi aveva salvata e che stavo accusando di avermi rinchiusa. Mi tolsi i vestiti buttandoli a terra e mi immersi nell'acqua calda. Le nocche bruciavano e l'acqua si tinse di rosa per via del sangue, ma man mano il rosa si inscurì diventando un rosso sbiadito. Restai immobile nella vasca fissando il soffitto. I miei genitori sicuramente si stavano preoccupando. Erano fuori per un incontro di medici e sarebbero tornati solo domani, ma non mi sentivano dal giorno prima. Speravo di rivederli davvero, anche se Dick mi aveva assicurata del fatto che non sarei morta non riuscì a non avere comunque paura della mia sorte. 

➷ᴋᴇᴇᴘ ᴛʜᴇ sᴇᴄʀᴇᴛ➷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora