➷ 𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 10 ➷

238 7 2
                                    

APRIL POV

Barbara mi diede da pensare per tutto il giorno, era quasi sera e stava per cominciare l'allenamento quando qualcuno bussò alla porta.

<<Chi è?>>

<<Indovina un po'?>>

Era Jason, proprio quello che mi serviva in quel momento. Entrò chiudendo la porta sedendosi sul letto vicino a me.

<<Dove eri andati con Barbara?>>

<<Dovevo comprare il vestito per il ballo ma a te perché interessa?>>

<<Perché avevo appena scoperto che per colpa tua ci alleneremo di nuovo stasera.>>
<<Non mi sveglierò più tardi lo giuro, Barbara mi aveva avvertito che mi avreste maledetta...>>

<<Ringrazia che non ti sto seppellendo anche se saresti una morta sprecata con questo bel faccino.>>

Mi prese in giro sorridendo come faceva sempre, un sorrisetto sarcastico e pungente con il suo sguardo talmente freddo che ti scottava. Di solito mi piaceva infastidirlo e rispondergli a tono ma quel giorno, dopo i pensieri che mi aveva messo in testa Barbara, mi tinsi di rosso sulle guance.

<<Da quando arrossisci April?>>

Rise dandomi una botta sulla spalla per poi pungermi ancora col suo sguardo.

<<Non sto arrossendo.>>

<<Certo, ovviamente, ed io sono la regina d'Inghilterra.>>

<<Davvero non sto arrossendo, idiota.>>

<<Te sei proprio strana.>>

<<Come sarebbe a dire? Sei tu quello strano.>>

<<Non sono strano.>>

<<Sì che lo sei anzi sei completamente fuori.>>

<<Non è una cosa carina da dire.>>

<<Anche dirmi che sono strana non è una cosa carina da dire.>>

<<Io intendevo strana in senso affettuoso, una stranezza carina.>>

<<Come fa una stranezza ad essere carina?>>

<<Può essere carina quando ti caratterizza. Mi spiego meglio, te sei strana perché da un momento all'altro ti blocchi e poi ricominci a parlare come se niente fosse e lo trovo carino perché nell'intermezzo il tuo piccolo cervello sicuramente si sta sforzando di pensare a qualcosa oppure è strano e carino il modo in cui ti chiudi in te stessa cercando di non infastidire gli altri con i tuoi problemi.>>

<<Sono due cose orribili che odio di me stessa.>>

<<Invece secondo me sono entrambe cose estremamente carine.>>

Restai in silenzio sentendo tutto il mio corpo che andava a fuoco.

<<Ma nonostante queste cose stupide che fai siano carine resta il fatto che in questo momento ti vorrei strangolare per poi buttare il tuo cadavere in fondo ad un lago.>>

<<Che cosa dolce, Jay.>>

<<Io sono una persona dolce.>>

<<Certo e soprattutto amabile.>>

<<Insinui che non sono dolce e amabile?>>

<<Sì, credo proprio di sì.>>

<<Se ti baciassi sarei dolce e amabile?>

Ed ecco il silenzio e le guance a fuoco, quante cose simile mi aveva detto fino ad ora senza che mi facessero un effetto simile? Ma a salvarmi era stata la porta o forse no, era Tim ad essere appena entrato.

<<Abbiamo l'allenamento.>>

<<Giusto, andiamo.>>

In preda al panico uscì dalla mia camera vedendo Jason che camminava affianco a me incupito. Arrivati in palestra Alfred ci disse che avevamo i vestiti pronti in spogliatoio.

Jason senza farsi problemi si spogliò vestendosi al contrario di me e Tim che eravamo abbastanza imbarazzati. Io presi i miei vestiti posati sulla panca ed entrai nel bagno dello spogliatoio a vestirmi. Sentivo Tim parlare con voce ovattata per via della porta chiusa, non capivo che stesse dicendo ma subito dopo sentì Jason più chiaramente per il solito tono di voce egocentrico.

<<Fa come vuoi, io vado.>>

Restai perplessa aveva un tono seccato, sentivo lo stomaco contorto anche solo pensando a cosa si riferisse. Comunque mentre ascoltavo mi ero vestita così uscì dal bagno trovando Tim che cercava di infilarsi i pantaloni ma appena mi vide si affrettò a tirarli su diventando rosso.

<<Scusa Tim, pensavo avessi fatto. Esco subito.>>

<<Non preoccuparti ho finito.>>

Restammo immobili, sentivo che stava per dirmi qualcosa. Deglutii.

<<April dobbiamo parlare del bacio.>>

<<Lo so, io non riesco a smettere di pensarci.>>

<<Anche io.>>

<<Secondo te è stato un errore? Avevi detto che non volevi più parlarne.>>

<<L'ho fatto perché mi ero reso conto di aver esagerato, eri appena tornata ed è stato un gesto eccessivo per quel momento.>>

<<Era il momento perfetto.>>

Eravamo sempre più vicini.

<<Te non pensi che abbia sbagliato nel farlo?>>

<<No...>>

Non riuscì a non guardargli le labbra rosee. Chiusi gli occhi e lo baciai. Lui posò le mani incerto sui miei fianchi e lasciò le labbra posate sulle mie. Perché lo avevo fatto? Perché ogni volta che vedevo Tim avevo questa sensazione di sicurezza e questo bisogno di stare con lui? Perché con Jason non era così? Mi iniziai a sentire in colpa, ma Jason probabilmente non era serio quando aveva chiesto di baciarmi e Tim mi piaceva da un po'.

<<Ragazzi Dick ci sta aspettando...>>

➷ᴋᴇᴇᴘ ᴛʜᴇ sᴇᴄʀᴇᴛ➷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora