➷ᴋᴇᴇᴘ ᴛʜᴇ sᴇᴄʀᴇᴛ➷

➷ 𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 13 ➷

JASON POV

<<Devo dire che mi aspettavo molte cose ma di certo non una rivelazione simile. Nel senso non pensavo che ti piacesse sul serio.>>

<<Nemmeno io lo pensavo.>>

<<In ogni caso, non dovrebbe essere una bella cosa?>>

<<Non se la ritrovo a baciare Tim negli spogliatoi.>>

<<Oh beh Tim è evidentemente attratto da lei da quando la conosciamo.>>

<<Grazie per la consolazione, in ogni caso direi di avere ogni possibilità bruciata. Quindi dovrei chiudere la questione e basta. Bella chiacchierata Dick.>>

Feci per andarmene quando Dick mi richiamò.

<<Aspetta Jason, quindi hai visto Tim baciare April?>>

<<Era lei a baciarlo, si capiva.>>

<<E da cosa?>>

<<Numero uno: Tim non ne avrebbe mai avuto il coraggio. Numero due: lo sguardò scioccato e le guance rosse lasciavano facilmente intendere che non se lo aspettava minimamente.>>

<<Prima di averli visti era successo altro?>>

<<Tim ha provato a parlarmi mentre April si cambiava.>>

<<Di cosa voleva parlarti?>>

<<Allora...>>

Mentre eravamo nello spogliatoio vidi Tim incerto, sembrava non essere convinto nel pormi una

domanda.

<<Qualche problema Tim?>>

<<No, no... però posso farti una domanda?>>

<<Sì?>>

<<Tra te e April c'è qualcosa?>>

<<Perché questa domanda?>>

<<Vi ho visti spesso insieme, era per chiedere.>>

<<E allora?>>

La domanda mi stizzì più del previsto. Perché mi stavo agitando tanto?

<<Avevo pensato di chiederle di andare al ballo. Se non avevi intenzione di farlo tu perché avevo il sospetto che ti piacesse così ho pensato di chiedertelo.>>

<<Che ti frega di quello che faccio io? Tanto è April a dover decidere non ti deve importare se piace a me o meno. E poi neanche mi piace.>>

<<Potresti anche calmarti, l'ho chiesto per pura educazione e curiosità. Avete un bel rapporto volevo solo sapere se non c'era altro.>>

<<O volevi solo assicurarti di non avere concorrenti, ti fa paura l'idea di essere in gara con me?>>

<<Datti una calmata. Quando fai così sei assurdo, vorrei sapere che problemi hai.>>

<<Vorresti colpirmi, eh Drake? Il signorino Timothy Drake vuole colpirmi?>>

<<Non scenderò al tuo livello. Grazie per il confronto comunque.>>

<<Fa come vuoi io vado.>>

<<In poche parole te l'eri presa con Tim perché sei tu ad avere paura di avere un concorrente con April.>>

<<Non dire stronzate.>>

<<Prego?>>

<<Finiscila, non è vero.>>

<<Cosa non è vero? Che hai paura di perdere April a causa di Tim? Perché il tuo ego non reggerebbe un affronto simile? O perché hai realizzato di essere umano e provi sentimenti come tutti noi? No Jason te devi smetterla di dire stronzate. Non mentire a te stesso.>>

Ammutolito non dissi niente. Mi morsi l'interno della guancia e uscì dallo spogliatoio senza dire niente. Non sapevo che dire. Non avevo la minima idea di cosa avrei potuto dire. E la cosa che bruciava e mi brucia anche ora è ammettere che Dick aveva ragione.

A pochi passi dalla porta mentre camminavo con lo sguardo basso andai a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno.

<<Scusa Jason.>>

Non gli diedi il tempo di parlare che irragionevolmente gli andai addosso. Lasciando sfogare le mie nocche sul suo viso candido.

<<Ma sei scemo o cosa?!>>

Tim mi prese per il colletto della maglia strattonandomi riuscendo a ruotarsi leggermente per avere giusto il tempo di sferrare un colpo sulla mia mascella. Ma in quel momento ero accecato completamente da una sensazione di rabbia che mi portò a prendere di nuovo in mano la situazione con violenza e colpirlo. Aveva il labbro spaccato a forza di colpi e il sangue gli colava dal naso, mi ero appena macchiato del sangue di mio fratello. Ero completamente cieco in quel momento, non avevo possesso della mia ragione ma sapevo bene ciò che stavo facendo e infondo volevo farlo. Stavo picchiando brutalmente mio fratello senza un motivo apparente ma per quanto volessi in realtà c'era una ragione: io provavo dei sentimenti per April e non volevo che qualcuno come Tim, qualcuno cento volte migliore di me si avvicinasse a lei. Lei non doveva essere minimamente toccata, April doveva sapere che cosa provavo per lei, che volessi o meno non aveva importanza. Doveva avere la possibilità di scegliere.

<<Jason ma che diavolo fai!>>