➷ 𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 2 ➷

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APRIL POV
La mattina seguente mi incamminai per andare a scuola, avevo perso l’autobus il secondo giorno e avrei dovuto farmela a piedi.
<<Ehi April!>>
Mi voltai sentendo la voce di Tim chiamarmi da una lussuosa macchina nera lucida, notai immediatamente che si trattava di una Maserati. Perché Tim era su una Maserati?
<<Vuoi un passaggio?>>
Jason si sporse dal finestrino salendo sopra a Damian che si lamentò.
<<Ragazzi ma che ci fate su una Maserati?>>
<<Non le hai detto di Bruce?>>
<<Sai Dick non lo sventolo ai quattro venti.>>
<<Vogliamo farla salire o no? Alfred puoi accostare?>>
<<Certo signorino Jason.>>
Vidi l’auto fermarsi accanto al marciapiede e un uomo sulla cinquantina dai modi galanti, quasi antichi, e un perfetto accento inglese prendermi lo zaino mettendolo nel bagagliaio per poi aprirmi la portiera.
<<Prego signorina.>>
<<Grazie mille signore.>>
<<Può chiamarmi Alfred signorina, April giusto?>>
<<Sì, April. Grazie è molto gentile.>>
<<Dovreste prendere esempio ragazzi.>>
Mi fece entrare per poi chiudere la portiera. Mi sedetti vicino a Tim che mi sorrise, poi salutai Jason, Damian e Dick che era davanti a fianco ad Alfred.
<<Allora, questa macchina incredibile?>>
Incuriosita domandai da dove venisse fuori una macchina tanto bella, il giorno prima non avevo fatto caso di come fossero andati via ma una Maserati di certo non passa inosservata.
<<Come dire… siamo i figli di Bruce Wayne.>>
<<Bruce Wayne!?>>
Li guardai stupita, eppure avevano tutti cognomi diversi.
<<Vorrei fare una rettifica.>>
Era Damian, il più giovane, a parlare.
<<Io sono il suo unico figlio biologico, voi siete figliastri.>>
<<Sì grazie Damian, in ogni caso siamo figli suoi.>>
<<Davvero siete i figli di Bruce Wayne? Incredibile, non posso davvero crederci! Che ci fanno tipi come voi in una scuola pubblica?!>>
<<Dopo anni di scuola privata preferiresti anche tu andare in una scuola pubblica fidati.>>
<<Siamo arrivati signorini.>>
<<Grazie mille per il passaggio Alfred.>>
<<Di nulla signorina.>>
<<Ci vediamo dopo Al.>>
Jason salutò il maggiordomo e scese dall’auto passando gli zaini a tutti.
Arrivati nell’edificio salutammo anche Barbara che era un anno più grande di noi, come Jason, mentre Dick era all’ultimo anno quindi due anni più grande e Damian, in primo, era due anni più piccolo. Andammo in classe sedendoci vicini ed iniziò la lezione.
Durante il pranzo parlammo tranquillamente conoscendoci meglio e così andò anche la settimana successiva e quella dopo ancora finché non passarono quasi quattro mesi, da settembre era arrivato dicembre e quei mesi con loro erano stati bellissimi. Ero andata anche spesso a Villa Wayne, dove abitavano, a casa di Barbara e li avevo invitati anche a casa mia. Eravamo diventati davvero ottimi amici mi trovavo benissimo con loro. Barbara era praticamente la mia migliore amica e uguale per Tim e Jason, Dick era come un fratello maggiore e Damian era un fratellino rompiscatole. Era tutto così bello quando eravamo insieme.
Un freddo giorno di quel dicembre andai a casa loro stranamente munita di costume da bagno! La villa aveva una strepitosa piscina al coperto che era appena stata ristrutturata e non vedevamo l’ora di provarla. Quel sabato mi svegliai presto per prepararmi mettendo insolitamente un costume sotto i vestiti pesanti e la giacca, poi presi uno zaino mettendovi un asciugamano e un altro costume insieme a dei vestiti di ricambio. Alfred venne a prendermi alle nove insieme ai ragazzi poi andammo a prendere Barbara. Arrivati a villa Wayne ci recammo immediatamente in piscina entusiasti di provarla: era grandissima e dentro l'enorme stanza che la conteneva facevano trenta gradi mentre all'esterno della villa eravamo quasi sotto lo zero! Era munita di trampolino per tuffarsi con una zona più profonda fatta appositamente, scivolo, anche diversi gonfiabili e una piccola piscina a parte con l'idromassaggio caldo.
Appena arrivati facemmo un lungo bagno tuffandoci e usando lo scivolo poi era ormai ora di pranzo quindi andammo a mangiare ma poco dopo aver finito rientrammo in acqua. Giocammo anche a pallavolo dividendoci io, Tim e Dick contro Jason, Barbara e Damian. Vincemmo due volte noi e due loro lasciando il conto delle partite vinte pari. Poi dopo aver giocato ci rilassammo nell'idromassaggio. Non riesco a non ricordare con affetto quel giorno. Nell’idromassaggio ricordo che dopo un po’ restammo solo io e Tim. Rivedo i suoi occhi blu solo chiudendo i miei: era particolarmente bello in quel momento. Aveva i capelli scuri bagnati che gli incorniciavano il viso, era imperlato di goccioline e le ciglia lunghe e scure che contornavano gli occhi zaffiro gli donavano uno sguardo incredibilmente intenso ma gentile. Aveva le labbra morbide serrate e pronte a fare un sorrisetto, come una statua la mascella era squadrata ma non troppo, era comunque delicata come il suo naso, spigoloso ma allo stesso tempo dolce. Mi sorrideva senza dire niente, non avevamo bisogno di dirci niente ci bastava guardarci negli occhi.
<<Sei davvero bella April…>>
Le uniche parole che mi disse rompendo quel silenzio furono queste non feci in tempo a dire nulla che irruppe Jason nella vasca facendo andare via Tim, leggermente infastidito. Jason era diverso da lui, aveva gli occhi come due smeraldi preziosi che non si facevano scrupoli a guardarti fino in fondo all’anima. I capelli ricci erano bagnati ma li aveva portati indietro, Jay aveva il volto spigoloso e marmoreo come una statua, soprattutto era freddo come una statua, non lasciava trapelare niente se non un sorrisetto di scherno dipinto su quelle labbra stranamente carnose e rosee, come se fosse impossibile che delle labbra così dolci potessero produrre un ghigno.
<<Che ti stava dicendo il fidanzatino?>>
<<Non è il mio fidanzato Jay smettila di fare l’idiota, ah giusto lo sei.>>
<<Te invece sei quella sveglia della famiglia immagino, dovresti aprire gli occhi sotto tanti punti di vista tesoro.>>
<<Te dovresti usare il cervello, sempre se ce l’hai.>>
<<Come se non ti piacessi.>>
<<Come un fratello Jayjay.>>
<<Mi offendi tesoro.>>
<<Immaginavo.>>
Scherzavo spesso con Jason ma era così divertente farlo, tra noi c’era un rapporto di un amore odio continuo, non smettevamo mai di infastidirci ma era bello farlo.
Dopo un po’ andammo a fare la doccia e poi ecco l’ora di cena. Dopo aver mangiato vedemmo un film, perché non un inquietantissimo thriller? Amavo i thriller ma mi mettevano molta più ansia dei film dell’orrore. Ricordo che nell’esatto momento in cui dal nulla sbucò l’assassino sobbalzammo tutti e Tim spostò delicatamente la sua mano sulla mia, ma la mia mano era già volata su Jason. Percepì lo sguardo intristito di Tim che mi lasciò la mano, ma lo trattenni lasciando immediatamente Jay. Quando mi trovavo in queste situazioni ero fortemente confusa non sapevo mai cosa dovevo effettivamente fare.
Una volta finito il film andammo a dormire, ero andata nella camera degli ospiti con Barbara mentre tutti gli altri erano andati nello loro camere.
Barbara si sciolse i capelli rossi e si posò sul letto, feci lo stesso e una volta che ci fummo scambiate la buonanotte ci addormentammo. Era stata la giornata perfetta eppure quella notte fu tutto il contrario. Mi svegliai improvvisamente e non vidi Barbara a letto. Pensai fosse andata in bagno ma era passato troppo tempo così andai a vedere se stesse bene ma non c’era. Vidi negli altri bagni e nulla. Corsi in camera di Dick, ero convinta che tra i due ci fosse qualcosa quindi è stato il primo posto dove controllai. Bussai e nessuno rispose, continuai a bussare e ancora niente allora aprì la porta: la stanza era vuota. Corsi da Tim, da Jason e da Damian. Ero in preda al panico, guardai ovunque ma la stanchezza cedette e tornai in camera addormentandomi. La mattina seguente quando mi svegliai erano lì e subito pensai si trattasse solo di un incubo dovuto alla stanchezza. Ma non poteva essere un brutto sogno né tanto meno la mia immaginazione successe anche altre volte e improvvisamente iniziai a notare una serie di cose insolite nel loro comportamento. Accennai tutto ciò ma nessuno mi diede delle vere risposte cosa che aumentò a dismisura i miei dubbi e le mie paranoie.
Un altro giorno nuovamente mi svegliai ma quella volta vedendo Barbara uscire dalla stanza le chiesi dove andasse ma con tutta calma mi disse che aveva sete così andai a bere con lei per accertarmene e una volta tornate a letto mi riaddormentai. Ma di nuovo mi svegliai ed ecco che non c'era più nessuno. Dove andavano nel bel mezzo della notte? Ero forse impazzita? Che cosa stava succedendo?

➷ᴋᴇᴇᴘ ᴛʜᴇ sᴇᴄʀᴇᴛ➷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora