➷ 𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 30 ➷

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APRIL POV
Lasciai la palestra con i denti stretti con le guance rigate dalle lacrime, mi sentivo uno schifo. Ero arrabbiata, triste, confusa ma soprattutto in quel momento mi detestavo, perché ciò che avevo appena fatto a Tim era imperdonabile. In quel periodo non riuscivo a riordinare i pensieri, ero troppo giovane per riuscire a capirci qualcosa, erano troppi sentimenti contrastanti ma soprattutto troppi segreti da tenere per un'adolescente. Ma nonostante ciò non era una giustificazione per quello che avevo appena fatto. Mentre cercai di uscire da villa Wayne mi ritrovai davanti Tim con i capelli gocciolanti che andava verso la sua camera. Mi guardò con aria leggermente sorpresa poi aggrottò le sopracciglia.
<<April stai piangendo?>>
<<Sì Tim grazie per averlo notato.>>
Gli diedi una spallata superandolo mentre lui restò impalato ancora più accigliato, non volevo prendermela con lui in quel momento ma mi trovai tutt'altro che lucida e non mi controllai.
<<Beh è stato un piacere...>>
Mi girai di nuovo e poi tornai indietro mossa dai sensi di colpa.
<<Tim aspetta...>>
<<Hai deciso di darmi anche un pugno?>>
<<Tim io... mi dispiace...>>
<<Per la spallata? Stavo scherzando, ma piuttosto che succede?>>
<<Jason mi ha baciata...>>
Lo dissi come un sussurro senza guardarlo negli occhi. Lui non parlò. Dopo un silenzio troppo prolungato alzai lo sguardo, aveva gli occhi lucidi ma gli si leggeva in faccia che non era poi così stupito. In quel momento volevo sprofondare nella vergogna, dopotutto ero davvero un mostro.
<<April io volevo lasciarti, mi sentivo crudele per questo ma alla fine avevo ragione. Non ce l'ho con te non preoccuparti né tantomeno con Jason.>>
<<Mi dispiace così tanto Tim io non so perché l'ho fatto, perché sono così stupida, te sei perfetto non ti meriti tutto questo->>
<<Proprio per questo ti sto lasciando, io non merito tutto questo, ma non merito nemmeno di essere chiamato perfetto. Tutti sbagliamo April ma non mi sento così tanto nel torto al punto da mandare giù tutto questo.>>
<<Perché non sei arrabbiato? Perché non mi urli addosso Tim?>>
<<Perché mi hai solo dato una scusa per lasciarti anche se l'avrei fatto comunque e hai confermato ciò che sospettavo. Infondo mi hai facilitato la rottura e dimostrato che avevo ragione. Per una volta preferisco vedere il lato positivo.>>
Sorrise asciugandosi una lacrime in fretta.
<<Ora vorrei stare un po' da solo...>>
<<Mi dispiace Tim.>>
<<Anche a me dispiace.>>
Se ne andò a testa bassa, muovendo le dita della mano ossuta nervosamente stringendo qualvolta i pugni. Io me ne restai lì perplessa, volevo mi urlasse addosso dicendomi quanto orribile fossi e invece non disse nulla. Quella sua calma mi aveva fatto sentire solo più in colpa, molto più in colpa, Tim era davvero perfetto, se solo non fossi stata così stupida da rovinare tutto. Lo vidi sparire dietro una porta, poi sentii una mano sulla mia spalla. Mi voltai e vidi Jason. Non dissi niente e nemmeno lui. Aveva gli occhi arrossati, naso e labbra altrettanto rosse e gonfie, probabilmente aveva pianto. Io piangevo ancora in quel momento. Quando cercai di proferir parola Jason mi avvolse completamente nel suo abbraccio, facendomi sentire i brividi in tutto il corpo. Quel calore, il profumo, ero spiazzata e in quel momento provai un senso di sicurezza incredibile. Nonostante tutto mi sentì a casa, nelle braccia di Jason. Restammo così per un po', non volevo che quella sensazione finisse, era così bello lasciarmi stringere da lui. Quando si allontanò gli presi la mano con un nodo in gola.
<<Non andare via...>>
<<Non andrò via.>>
<<Questo non è giusto ma io non voglio stare senza di te, sono stata stupida e cieca. Ho mentito a me stessa e agli altri, avevo seppellito i miei sentimenti in un punto tanto profondo da non poter credere che tutto questo fosse reale, ma ora non posso più negare ciò che provo.>>
<<Cosa provi?>>
<<Non lo so ma è qualcosa di forte, qualcosa che mi ha portato a fare anche scelte molto sbagliate e stupide.>>
<<Mi ami?>>
Mi bloccai, non sapevo se ciò che provavo fosse amore e non volevo mentire. Non dissi niente e vidi gli occhi di Jason spegnersi lentamente.
<<Io non so se questo sia amore ma non è una cotta, di questo sono sicura.>>
Lo vidi incerto, mentre guardava a terra.
<<April io ti amo, non importa se non ricambi ma tieni a mente che non sono la tua seconda scelta, come non doveva esserlo Tim, visto che è così che si è sentito.>>
<<Sono stata ingiusta con Tim, tra noi c'era qualcosa ma una parte di me, sebbene inizialmente minuscola, pesava a te. Tim non si meritava di essere trattato così, nessuno se lo meriterebbe.>>
<<Tim non meritava nulla di ciò che gli abbiamo fatto e probabilmente noi non meritavamo lui.>>
<<Hai ragione...>>
<<Strano, è la prima volta che sento queste parole.>>
Sorrise ironico.
<<Dovevi proprio? Hai rovinato il momento.>>
<<Lo so, ma è più unico che raro sentire queste parole riferite a qualcosa detto da me, figuriamoci se sei te a darmi ragione.>>
Lo abbracciai, mi accolse subito di nuovo in quel tepore. Il suo profumo era così buono, non volevo liberarmene per nulla al mondo, era pulito e fresco sebbene si percepisse il retrogusto di fumo. Speravo che quel momento non finisse mai, lasciarmi stringere a lui era la soluzione a ogni mio problema, mi faceva sentire perdonata di ogni colpa e al sicuro. In fondo Jason mi aveva sempre dato uno strano senso di sicurezza.

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