Capitolo Uno

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Louis stava tornando a casa quel giorno stanco come poche altre volte lo era stato.
L'intervento era andato bene, anzi benissimo per il paziente che sarebbe definitivamente guarito. C'erano stati dei momenti brutti durante l'operazione, nei quali Louis aveva fatto l'impossibile per porre rimedio alla situazione.
Loro avevano vinto alla fine ed il paziente sarebbe stato bene.

Salendo i gradini di casa, si massaggiò il collo.

Aprì la porta di casa e dall'interno sentì arrivare delle voci.
I mormorii si fecero sempre più chiari via via che si avvicinava alla stanza da cui provenivano.

Una volta davanti al bagno, vide Zayn e l'idraulico che da mesi toglieva loro soldi e serenità.
Uno dei due era a terra, pancia verso l'alto e guardava il tubo del lavandino con una torcia e una pinza.
Zayn era seduto sul gabinetto ad aspettare che finisse.

-Ei!- lo salutò una volta che si furono visti. -Come è andata oggi?- chiese Zayn.
-Diciamo bene. Un paziente sta bene ed uno non si sa. Voi?- chiese severo.
Voleva che l'idraulico capisse che era stanco di lui e delle sue finte riparazioni.
-Tutto bene. Mike ha finito. Vero Mike?- chiese Zayn all'altro.
Zayn non era arrabbiato con lui. Non vedeva quello che Louis si ostinava tanto a volergli far notare.
Per Zayn Mike l'idraulico era onesto, bravo e volenteroso.
-Giusto Zayn!- e detto ciò, si rialzò soddisfatto.
Louis non si fidava nemmeno un po' di quella faccia da scemo.
-Buonasera dottor Tomlinson.
Louis fece un cenno all'uomo.
-Spero sia riparato ora.
Zayn lo fulminò con lo sguardo.
-Certo!- rispose Mike.
Era proprio questo che dava fastidio a Louis di quel tizio.
Era chiaro come la luce del sole che Louis non si fidasse e che lo considerasse un ladro e un incapace. Era chiaro che provasse astio nei suoi confronti. E lui faceva finta di non rendersene conto.
Lo detestava.
-Lo ha detto anche l'ultima volta che è stato qui!- Louis cercò di essere ancora più chiaro di quanto non fosse già di solito.
-Questa volta è perfetto.
-Lo vedremo!- poi, detto ciò, Louis se ne andò in camera sua.

Una cosa era sicura.
Se anche quella volta il tubo si fosse rotto, avrebbe chiamato chiunque altro tranne che lui. Chiunque!
Anche il portiere del condominio andava bene!

La camera da letto di Louis era essenziale, visto che pochissime volte tornava a casa la sera e quando lo faceva era solo ed esclusivamente per dormire.

In quella camera c'era l'essenziale.
Un letto grande, un comodino solo e un armadio tutto in disordine.
Nemmeno la televisione si era preoccupato di inserire al suo interno.

Vestito e con ancora le scarpe ai piedi si sdraiò sul letto.
Era sfinito, non aveva nemmeno la forza di togliersele e non gli importava se le coperte si fossero sporcate.

Poi ci pensò.
Da quanto non cambiava quelle coperte?
E da quanto non dormiva sotto di esse ma direttamente sopra?
Forse un paio di mesi a pensarci. L'ultima volta le aveva cambiate quando sua madre era andata a trovarlo e da allora non le aveva più toccate, nemmeno per infilarsi sotto di esse e dormire.
Ciò voleva dire, se non ci aveva dormito, che erano pulite. Perciò potevano stare un'altro mese li!

E sereno si addormentò.

La mattina dopo, alle sei del mattino, si svegliò.
La sveglia suonava già da cinque minuti quando sentì il pugno di Zayn sbattere ripetutamente contro il muro.
Louis la spense e rimase un'altro po' nel suo letto a vegetare, cercando però di non riaddormentarsi.
I cinque minuti divennero dieci, poi quindici e dopo venti minuti si svegliò di botto. Si era addormentato un'altra volta ed era in clamoroso ritardo.
Doveva essere in ospedale di li a un quarto d'ora e, per quanto vicino casa sua, non sarebbe mai riuscito ad arrivare in orario.
Si alzò di colpo e corse in cucina.
Zayn era già lì, pronto di tutto punto e con un sorriso furbo sulle labbra.
Beveva la sua tazza di latte mattutina quando dopo qualche secondo disse:
-Buongiorno, bel addormentato!
-Perchè non mi hai svegliato! Hai visto che sono in ritardo!- Louis afferrò il caffè già fatto e ne versò una generosa dose nella sua tazza.
Scottava ma lui lo bevve tutto, a costo di ustionarsi la lingua.
-Mica sono tua madre.- lo prese in giro Zayn.
Louis lo guardò storto poi corse in bagno.

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