Capitolo Dieci

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Louis aveva avuto una giornata impossibile a lavoro.
Si chiedeva come facesse a stare in piedi al bancone della sua cucina quando aveva dovuto occuparsi di due incidenti, un tumore al cervello con ore ed ore di sala operatoria ed una mezz'oretta con Jennifer per tenerle compagnia.
La donna si stava riprendendo bene e forse presto sarebbe potuta uscire dall'ospedale per tornare a casa.
Se l'avesse fatto subito con il suo bambino questo era tutto da vedere.

Louis stava sistemando i piatti presi il giorno prima, ancora nella scatola nella quale li aveva poggiati, e stava pensando di lavarli. Si, forse li avrebbe lavati subito. Il rubinetto non era ancora stato aggiustato ma poteva farlo nella doccia. O nel bidet. No, forse nel bidet no. Magari avrebbe usato il lavandino in bagno, dove si lavavano i denti.

Qualcuno bussò alla porta, distraendolo dai suoi pensieri.
Louis posò il penultimo piatto sul tavolo e si avvicinò alla porta.
Poi l'aprì.

Davanti a lui c'era Harry.
Louis sbarrò gli occhi, stupito.
-Harry! Che succede? Problemi sopra?- poi gli guardò le mani.
Aveva una busta di tela tra le dita della quale Louis intravide appena il contenuto.
-Oh, Harry! Ti avevo detto che non dovevi.- disse poi.
-Se vi conosco come penso avrete al massimo due piatti e due bicchieri totali. Lascia che ti dia qualcosa. Come hai sottolineato l'altro giorno, io ho fin troppe cose mie. Non mi mancheranno.
Alzò la busta con un sorriso poi aspettò che Louis lo facesse entrare.
Quest'ultimo sorrise divertito ma poi con un cenno del capo gli diede il permesso di raggiungerlo.
Harry entrò in casa e si guardò attorno, stranito.
-Louis ma da quanto abiti qui?- chiese guardandosi ancora attorno.
Louis si schiarì la voce, a disagio.
-Tre.. tre anni e mezzo più o meno.
Harry parve non fare caso all'imbarazzo dell'altro.
-E ancora vivete così? Ma davvero?
-Perchè? Cosa manca?
Harry si voltò verso di lui, divertito.
-Tutto Louis. Sembra la casa di un nomade non quella di due persone... Normali!
-Non so se lo sai ma facciamo un lavoro piuttosto impegnativo. Non passiamo molto tempo a casa.- si difese Louis avviandosi di nuovo verso la cucina.
Harry lo seguì.
-Lo so ma ciò non toglie che vivete in un posto spoglio.
-C'è l'essenziale.
Harry non insistè anche se avrebbe voluto. Non solo tutto ciò lo divertiva, in più sapeva anche di avere ragione. E lui amava avere ragione.
-Ti ho portato due tazze, quattro piatti piani, qui ci sono delle insalatiere che puoi usare come vuoi e sei piatti fondi.- e così dicendo li estrasse tutti dalla sacca, posandoli sul tavolo.
-Lo sai che non dovevi vero?
-E tu lo sai che l'ho fatto comunque, vero?- puntualizzò l'altro.
Louis si era dimenticato quanto fosse pignolo. Alzò gli occhi al cielo.
-Per caso hai portato anche un idraulico?
Harry alzò lo sguardo, allibito.
-No..
-Peccato. Il nostro, o meglio quello di Zayn, arriva tra due giorni. Ed è un incapace.
-Non ho idraulici con me. Spiacente!
-Fa niente. Mi accontenterò di lui. Come sempre!
Harry ridacchiò.
Una volta finito di sistemare il tutto, senza chiedere, Harry si avvicinò al lavandino, pronto per lavare tutto.
-Lo sai che posso farlo anche io?
-Conoscendoti laverai queste cose tra una settimana. Per me non è un problema. Non ci metto nulla.
-Lo stavo per fare prima che mi venissi a disturbare alla porta.
Harry rise ancora.
Sapeva che Louis fosse ironico. Non lo aveva disturbato affatto. Ne era sicuro.
-Certo.
-Comunque quello non funziona.
Harry si bloccò e si voltò verso di lui.
-E dove pensavi di lavarli? Nel bidet?
-Ma ti pare..- il suo sguardo si abbassò per un momento solo. Poi tornò a guardare Harry, il quale rideva. Sapendo.
Stranamente però decise di non infierire.
-Vieni di sopra. Li laviamo li.
E così, senza aspettare il consenso di Louis, prese tutto ciò che dovevano lavare, lo infilò di nuovo nella sacca e si avviò di sopra.
A Louis non rimase che trotterellargli dietro.
-Fai come vuoi eh?! Come fossero cose tue.- disse sarcastico sulle scale.
Il riccio non badò a lui.
Aprì la porta di casa ed entrò nel suo appartamento.

I cambiamenti che c'erano stati in casa Styles-Payne erano incredibili.
Le pareti erano ricoperte, quasi, dei puzzle di Liam.
Il divano grande era stato spostato al centro della stanza e mucchi di libri erano sparsi sui primi ripiani disponibili. Ve ne erano alcuni sul mobile dietro il divano, ed anche dentro, altri sui ripiani appesi a quella stessa parete ed altri ancora appoggiati sugli scatoloni sparsi per la casa.
Formavano delle piccole colonne.

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