Capitolo Diciassette

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Louis non ci credeva.

Davanti a lui c'era Harry.

Seduto davanti a lui c'era l'unico ragazzo per cui davvero avrebbe aspettato anche secoli per un appuntamento.
Altro che il tipo con la fossetta sul mento. Louis voleva Harry.
Ed ora era lì davanti a lui, senza MiLord a mangiargli di continuo la faccia.

Il suo cuore stava impazzendo e l'alcol che aveva ingerito sembrava non fargli effetto ormai, visto come pompava forte il suo cuore.

-Sei appena uscito dal lavoro.- disse Louis senza sapere da dove iniziare.

Da quanto lui ed Harry non si vedevano? Da quanto non si parlavano?
Una settimana? O due? Forse di più.
Per Louis era stata una vita intera.
Non gli bastava più ormai vederlo per i corridoi, aveva bisogno di parlargli. Di averlo vicino.

-Si, è stato difficile oggi. Solitamente da noi c'è quasi sempre tranquillità. I problemi sono tanti con i neonati, infiniti, ma fanno meno rumore degli adulti. Diciamo così.
Louis sorrise, sincero.

Il nervoso dei giorni precedenti era completamente sparito.
Ora si sentiva felice come non lo era stato per molto tempo.

-Oggi invece sembrava essere scoppiata una bomba in reparto. Più rumore c'era, più i bambini si spaventavano e si agitavano. Ed uno, ha un problema di respirazione, non gli funzionano bene i polmoni. Quando si è spaventato ha cominciato ad andare in shock e non sapevamo davvero cosa fare per calmarlo. Così siamo ricorsi a diverse tecniche un po' estreme per un bambino così piccolo però hanno funzionato lo stesso. Jones è davvero bravo! Un po' avventato alle volte ma bravo!
Louis annuì.
-Giá, ha la fama di essere un ottimo medico oltre che un gran rompiscatole.
Harry rise.
-Dai non è male. È simpatico. Passiamo tanto tempo insieme, credo che veda del potenziale in me.

Louis avrebbe voluto rispondere che chiunque sano di mente avrebbe visto del potenziale in lui, visto che era il migliore nel suo campo, ma pensò che sarebbe stato troppo per un inizio di conversazione. Soprattutto con qualcuno che è fidanzato.

-Da quello che so non ha mai avuto un "pupillo", chiamiamolo così.
Harry annuì.
-Si, ho saputo. Ma non ho la presunzione di voler essere il suo primo.
-Dovresti invece.- Harry lo fissò stupito -Te lo meriti Harry.
Il riccio arrossì appena sulle guance e Louis sorrise compiaciuto sotto i baffi, cercando però di non darlo a vedere.
Harry abbassò lo sguardo.
-Lo pensi davvero?- chiese tornando a guardarlo.
Louis annuì.
-Certo! Sarà anche un rompicoglioni ma è molto bravo nel suo lavoro. Uno dei migliori appunto. Non c'è persona migliore da cui imparare e tu hai sempre avuto un gran talento con i bambini. Chi meglio di te può essere il suo primo pupillo.
Harry sorrise ancora.
-Ti ringrazio..
Louis sorrise e pensò che si, la conversazione era iniziata da poco ma Louis sentiva già che si fossero spinti un po' oltre quanto avrebbe voluto.
Doveva tornare alla discrezione, santo cielo.

-Jones parla spesso di te.- lo anticipò Harry.
Lo sguardo del riccio non era discreto. Non era discreto affatto, pensò Louis.
E come faceva a trovare la tranquillità interiore se Harry lo guardava in quel modo. Non aveva mai visto due occhi adorarlo più di quelli del riccio.
Aveva la pupilla dilatata, il verde delle iridi sembrava ancora più intenso del solito e quella bocca. Quella maledetta bocca dove i denti stavano torturando l'interno rendendole così più evidenti e rosse.
-E cosa dice?- chiese Louis sentendo la voce morirgli in gola.
-Dice che sei un idiota.- Louis sorrise -E che dovresti darti all'atletica leggera.- Louis sorrise di più mentre Harry faceva una pausa per continuare a guardarlo.
-Sempre il solito. Non mi dà tregua.- commentò Louis divertito.
-Però dice anche che sei un ottimo medico ed un grande professionista.
-Dopo avermi dato dell'idiota non so quanto sia coerente dire che sono un ottimo medico. Non trovi?
-Lo dice perché pensa che io ti piaccia.

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