Capitolo Sette

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Louis quella mattina poté dormire un po' in più. Il suo turno iniziava alle dieci della mattina e la sera prima era andato a dormire alle tre del mattino, quindi era ancora molto stanco quando, pigramente, aprì un solo occhio per controllare che ore fossero.
Le nove e mezza del mattino.
Aveva mezz'ora per vestirsi, lavarsi ed andare a lavoro.
Più di quanto avesse a disposizione di solito.

Si mosse sopra il letto e si voltò a pancia in su.
Prese un respiro grande e strusciò le nocche sulle palpebre per svegliarsi bene.
Non ci riuscì. A quel punto solo lavarsi il viso con dell'acqua fredda ed un buon caffè avrebbe risolto il tutto.
Così si alzò.
Barcollando quasi arrivò fino alla cucina dove vide Zayn seduto, con una tazza in mano ed un giornale nell'altra.
Alzò lo sguardo su di lui e sorrise.
-Ben alzato principessa.
Louis lo ignorò e lo superò.
Sentì Zayn ridacchiare alle sue spalle.
-C'è del caffè nella macchinetta. È ancora caldo.- disse.
Così Louis si servì.
Il caffè di Zayn era buono ma non era dei migliori. Sicuramente era meglio del suo. Ma ci voleva poco per quello.
La cucina non era di certo una delle sue doti.

Si mise seduto al tavolo, per una volta a fare una colazione decente.
Prese dei biscotti e cominciò a mangiarli con voracità.
Aveva fame, aveva bisogno di caffè ed aveva bisogno di una doccia urgentemente. Così come aveva bisogno anche del bagno in fretta.
Finì di mangiare e finì il caffè. Si diresse in bagno per lavarsi e sentirsi meglio con sé stesso e, una volta uscito di li, era decisamente più sveglio di venti minuti prima.

Tornò in cucina dove Zayn era ancora seduto a leggere il giornale. Si servì di altro caffè poi si mise seduto davanti a lui per berlo lentamente.
-Ieri ho parlato con Harry.- se ne uscì all'improvviso Zayn.
-Si. Lo so. Ti ho visto..- ammise Louis sorseggiando la bevanda.
Zayn annuì, abbassando lo sguardo.
-Non ti ha dato fastidio?
Louis scosse la testa.
-No. Siete amici. O almeno lo eravate. Non c'è niente di male. E poi ognuno di voi può fare quello che vuole.
-Davvero non ti dà fastidio?
-Perchè dovrebbe? Quando ci siamo lasciati, ha avuto ripercussioni anche su di te questa cosa. Sei stato male anche tu. Se ora vuoi riavvicinarti perché dovrei dirti che non puoi? E poi con quale diritto?
Zayn era rimasto colpito da questo ma poi annuì, confortato.
-Bene.- disse tornando a leggere l'articolo di poco prima.
Ma Louis aveva una domanda per lui.
-E..- prese tempo -Che.. che vi siete detti?- chiese poi.
Zayn alzò lo sguardo su di lui ed alzò un sopracciglio, incuriosito.
-Perchè vuoi saperlo?
Louis alzò le spalle con fare noncurante.
-Cosi.
Zayn non gli credette.
-Davvero? Nessuno motivo in particolare?
Louis scosse la testa.
-Niente di che.- fu la risposta di Zayn.
Louis alzò gli occhi al cielo e sospirò. Ma non insistè.
Solo dopo qualche minuto di silenzio, Zayn sospirò, mise da parte il giornale e parlò con Louis.
-Abbiamo parlato di lavoro. Nient'altro. Mi ha raccontato di un suo caso. Poi io gli ho parlato di alcune cose mie. Ed è finita lì.
Louis annuì.
Poi finì il caffè e si alzò per posare la tazza nel lavello.
-Stiamo tornando ad allora vero?- chiese poi Zayn all'improvviso.
Louis lo guardò.
-No. Te l'ho detto.
-E invece si. Ieri mi hai visto parlare con lui e ti sei rabbuiato. Oggi mi chiedi di che parlavamo. Sono gli stessi passi del passato. Per non parlare di ieri sera.
-Che è successo ieri sera?- chiese Louis, confuso su come Zayn facesse a sapere di lui ed Harry la sera precedente.
Zayn si alzò dalla sua sedia e si voltò a guardarlo.
-Appena sei arrivato in camera tua, ho sentito la porta di sopra che si chiudeva. Ed avevi un sorriso enorme sulla faccia. Coincidenze?
Louis abbassò solo per una frazione di secondo lo sguardo.
-Non sta succedendo nulla Zee.
-Ah no?
-No!- rispose brusco Louis.
Zayn sospirò.
-Conosco i vostri "non sta succedendo nulla". Me li sono sorbiti per anni prima che vi metteste insieme. Risparmiameli ora almeno!
-Zayn, non sta succedendo nulla. Ieri stavo correndo da Jennifer quando sono andato a sbattere contro Harry. Ha in cura il neonato, quindi mi ha seguito. Siamo tornati insieme a casa e abbiamo parlato un po', nient'altro.
-Allora spiegami quel sorriso di ieri. E spiegami come mai volessi sapere della nostra conversazione.
Louis sbuffò.
-Non c'è niente sotto Zayn. Rilassati!- e detto ciò andò via.
Passeggiare verso l'ospedale era una cosa che non faceva spesso, visto che era sempre in ritardo, ma quel giorno fu una mano santa. Aveva bisogno di riflettere e di smaltire il nervosismo.

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