Louis correva verso gli ascensori del pian terreno.
Scavalcò persone su persone, velocemente, prima di infilarsi tra le porte del primo che si stava chiudendo.-Buongiorno.- ansimò ai presenti, reggendosi il fianco.
Alcuni ridevano, altri ricambiarono il saluto, solo pochi pazienti (o visitatori) non conoscendolo accennarono solo un sorriso.
-Buongiorno Tomlinson!
Quella voce, di prima mattina, era peggio di qualsiasi cosa potesse capitargli.
No. Forse no.
Il peggio sarebbe stato MiLord.
-Buongiorno Jones.
-Tardi come al solito eh?
-E tu appena di ritorno dalle vacanze, vedo!
-Giá! Un po' di tempo di relax. Tu da quanto non ne hai un po'?
-Da quando ti ho conosciuto, credo.
Alcuni ridacchiarono, compreso Jones.
-Spiritoso! Magari se anche tu, come gli altri comuni mortali, ammettessi di aver bisogno di riposare, non dovresti correre tutte le mattine per arrivare qui in tempo.Louis lo fulminò.
Per fortuna le porte si aprirono e lui poté scendere.
Non fece molti passi prima che qualcun'altro lo facesse fermare.
Una voce alle sue spalle, una voce familiare ma che non sentiva da molto, moltissimo, tempo lo bloccò completamente. Per i primi secondi era come paralizzato.-Louis Tomlinson. Chi lo avrebbe mai detto..
Louis si voltò.
Un brivido gli percorse le braccia quando rivide il volto di quella che era stata la sua migliore amica per tutti gli anni dell'adolescenza.
-Gemma...
Le corse incontro e la abbracciò più stretta che poté.
Anche la ragazza fece altrettanto, felice.
Quando si guardarono negli occhi, dopo tanto tempo, si sorrisero. Louis sentì pizzicare i suoi occhi e vide quelli di lei riempirsi di lacrime di felicità.
Poi tornarono a stringersi, ridendo felici.Non si dissero nulla. Non ne avevano bisogno.
Fu una barella che passò loro di fianco dopo qualche minuto che li fece allontanare solo di qualche passo.
-Come mai sei qui?- chiese Louis.
Gemma stava per rispondere quando qualcosa attirò la sua attenzione.
Al loro fianco c'era Harry che li guardava, mani nelle tasche del camice ed aria commossa.
-Per lui.- rispose Gemma.
Louis anche, in quel momento, vide il riccio che si avvicinava loro.
Era rimasto in disparte per chissà quanto a guardarli ed ora pian piano si avvicinava a loro.Quella mattina era più bello del solito.
-Credevo saresti passata alle dieci.- le disse sorridendole ed avvicinandosi per baciarle la guancia.
-Ho fatto presto. Pensavo di trovare molto traffico.
I loro sguardi si puntarono su Louis.
Si stava quasi per imbarazzare quando il suo cercapersone trillò.
-Devo andare.- disse leggendo il codice segnato sopra.
Poi tornò a guardare i due.
-È stato bello rivederti.- disse sinceramente alla ragazza, la quale annuì concorde.
I due si sorrisero un ultima volta prima che Louis andasse via.
-Ci vediamo! Harry!- e salutando anche il riccio, si voltò e corse verso il suo reparto, pronto ad aiutare il mondo.*
-Quindi?- chiese Jen dopo il racconto euforico di Louis.
-Quindi cosa?- chiese confuso l'altro.Jen era seduta sul divano di casa mentre Louis faceva avanti ed indietro davanti a lei, raccontando quanto era accaduto quel giorno.
-Come cosa? Louis hai chiesto ad Harry di uscire?
-Ah...- il sorriso di Louis si affievolì -No..
-Ma come no, Louis? Sono passati tre giorni. E tu non gli hai chiesto nulla?
-Tre giorni sono pochi.
-Tre giorni sono un infinità di tempo. Lo sai quante cose accadono in tre giorni? Potrebbero essere usciti altre tre volte, in tutto ciò.
Louis sbuffò e si mise seduto di peso vicino a lei.
-L'ho visto poco.
-Ma stamattina hai detto che vi ha raggiunti quando hai incontrato la sorella.
-Si, lo so. Ma... Ero confuso. Avevo appena rivisto Gemma, una delle mie più care amiche, dopo anni ed anni. Non stavo capendo molto del resto. Poi lui è arrivato all'improvviso e quando arriva all'improvviso non ragiono più molto.
-Quindi visto che arriva sempre all'improvviso, non ragioni mai?
Louis sospirò.
-Giá.
-Quindi non gli chiederai mai di uscire?
-Non lo so Jen.. vedremo come vanno le cose..
Jennifer alzò gli occhi al cielo e si alzò.
-Ha ragione Zayn, sei un caso perso. Ci metterai diciotto anni come l'ultima volta.
Louis aprì la bocca sconvolto e la guardò andare via.
-Quando te lo ha detto?- la seguì indignato.
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Metropolitan General Hospital
FanfictionIL PREQUEL DI QUESTA STORIA È - COME DUE BAMBINI Metropolitan General Hospital, l'ospedale più importante d'America. Louis è un brillante neurochirurgo che si destreggia da anni per diventare il miglior medico di tutta l'America. *Dai capitoli* Loui...