Capitolo Quattro

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-Buongiorno dottor Wilson.- salutò Louis entrando nell'ascensore al pian terreno.
-Buongiorno Louis! Pronto per l'operazione di oggi?- chiese il dottor Wilson riferendosi alla laminectomia che si sarebbe tenuta quel pomeriggio.

Il dottor Noah Wilson era il Primario di neurochirurgia dell'ospedale. Uno dei medici migliori di tutta l'America. Aveva preso come suo pupillo Louis sin da principio, vedendo in lui un talento che mai nella sua lunga carriera, parole del dottore stesso, aveva visto.
Louis aveva imparato talmente tanto da quell'uomo da considerarlo praticamente come un secondo padre.
Nonostante tutto però non lo aveva mai chiamato per nome, anche se era sicuro che in caso lo avesse fatto il dottor Wilson non si sarebbe di certo offeso. Lo avrebbe lasciato fare.
Ma Louis portava un profondo rispetto verso di lui e così non si era mai permesso di spingersi tanto oltre.

-Certo! Alle quattro se non sbaglio.
-Precisamente.- rispose il dottor Wilson -Hai dormito a sufficienza ieri? Sarà una cosa lunga in sala operatoria. Il paziente è in là con l'età e sarà meglio essere scrupolosi.
Louis annuì.
-Ho dormito a sufficienza. Sono pronto per oggi!- lo tranquillizzò.
Wilson annuì fiero di lui.
-Bene! Mi servi in forma. Ieri hai dimostrato grande talento e prontezza di spirito. Fa' che sia così anche oggi.- e detto ciò le porte dell'ascensore si aprirono ed il dottor Wilson uscì salutandolo con un cenno della mano.
Louis prese fiato.

Era pronto.
Era nato per fare quel lavoro, lo sapeva da sempre. Aveva amato la medicina sin da quando era bambino e vedeva i medici spostarsi da un corridoio all'altro dell'ospedale con uno stetoscopio attorno al collo, il camice bianco e la cartella con tutti i nomi dei pazienti.

Al posto di Wilson entrarono due medici ed un infermiera che Louis conosceva a malapena.
Quando si chiusero le porte, Louis osservò le tre persone davanti a lui.

Negli ospedali non c'è segreto che tenga.
Tutti sanno tutto in un modo o nell'altro.

Prendiamo l'esempio dei tre davanti a Louis nell'ascensore. Loro erano l'esempio lampante di quanto stava pensando Louis.

I due medici, la dottoressa Johnson ed il dottor Byine, erano marito e moglie da un anno e mezzo. La loro storia aveva fatto innamorare l'intero ospedale. Johnson era solo una specializzanda quando aveva incontrato Byine per la prima volta. Lei era alta, bella, bionda e simpatica. Perfetta, avevano detto in molti. Lui era più grande di lei di qualche anno, un bellissimo uomo determinato e sicuro di sé che se ne era innamorato a prima vista. Si vedevano di nascosto nei momenti di pausa, le pause caffè tra loro erano stati momenti di sguardi complici e sensuali che tutti pian piano avevano notato e ad un certo punto semplicemente erano apparsi nei corridoi mano nella mano. Le infermiere e le altre dottoresse avevano maledetto la sorte per mesi interi.
Dopo nemmeno tre mesi di fidanzamento i due si erano sposati ed ora lei aspettava un bambino.
La storia perfetta che tutti sognano.
Ma c'era un piccolo particolare che tutti sapevano. Tutti tranne la Johnson.
Byine aveva un amante e l'amante era precisamente l'infermiera entrata con loro in ascensore.

Byine, prima di incontrare la Johnson, era fidanzato con una donna da diverso tempo. E si erano lasciati perche lei aveva scoperto il suo tradimento con l'infermiera in questione, Samantha Williams. Quando la Johnson e Byine si erano incontrati e messi insieme, lui ancora frequentava la Williams e la relazione tra i due non era ancora, tuttora, finita.

Questo intendeva Louis dicendo che tutti sapevano i segreti di tutti in un ospedale. Era come un paese di medie dimensioni in cui le voci girano velocemente, più di quanto si pensi.

E mentre Louis pensava questo, davanti a lui la Johnson salutava il marito con un bacio a stampo discreto mentre lui stringeva di nascosto la mano della sua amante tra le sue.

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