Capitolo Sei

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Louis tornò con Jennifer ogni sera, quando ormai l'orario di visite per gli altri genitori era finito.
Ogni giorno la donna aveva sempre più forze ma l'entusiasmo era lo stesso di sempre. Era emozionatissima perché conosceva piano piano suo figlio ed ogni volta in cui Louis tornava in camera con lei per poterla far riposare era sempre più triste. Louis lo capiva. Non avrebbe più voluto lasciarlo andare, era sua madre e voleva rimanere con lui.

Presto sarebbe stato così. Fino al giorno in cui non sarebbero stati entrambi dimessi, però, avrebbe dovuto portare pazienza.

In ospedale, però, Louis aveva talmente tanto da fare da non poter pensare sempre a lei. A non poter rimanere in pena per la donna.
Il signor Smith, uno dei pazienti più ansiosi che avesse mai avuto, era tornato con una nuova serie di sintomi che, secondo il suo parere, stavano a significare che la morte fosse dietro l'angolo.
Si erano susseguiti una serie di screening di controllo per vedere se avesse ragione o meno, e quest'ultimi avevano occupato le intere mattinate di Louis per ben tre giorni.
Ormai al terzo giorno, dopo aver avuto i risultati, Louis poteva finalmente dimettere il suo paziente ansioso e ipocondriaco.
-Non le sta accadendo nulla, Signor Smith. Come le dicevo la scorsa volta lei sta bene. Il suo corpo anche ed il suo cervello pure. L'unica cosa che deve fare è rilassarsi, andare in vacanza magari, e non preoccuparsi più per eventuali malattie. È sano come un pesce.
-Ma lei non capisce! Io so di aver qualcosa. Mi è stato detto dal mio medico di base di venire qui, per questo. Deve controllare meglio, dottor Tomlinson.

Louis avrebbe voluto rispondergli male. Molto male.
Metterlo per una volta a tacere. Ma l'educazione che sua madre gli aveva sempre insegnato, gli proibiva di fare una cosa del genere ad un uomo più grande di lui.
Così si girò verso l'infermiere al suo fianco e disse con un sospiro rassegnato:
-Lo scorso lunedì sono arrivati i nuovi specializzandi, vero?- chiese ormai sull'orlo di una crisi di nervi.
Il ragazzo accanto a lui annuì, trattenendo un sorriso divertito.
-Chi è il responsabile?- chiese.
-MiLor.. ehm.. volevo dire il dottor Brown.
Questa volta fu Louis a trattenere un sorriso divertito.
-Puoi chiedergli se me ne manda uno?
Il ragazzo annuì ed andò dal Cardiochirurgo.
Tornò dopo cinque minuti, con un ragazzino mingherlino al seguito.
In quei cinque minuti Louis cercò di non ascoltare le lamentele e le chiacchiere preoccupate del paziente. L'idea di avere due dottori per lui, lo entusiasmava da morire.
Ma Louis aveva altri piani in quel momento.
-Salve dottor Tomlinson..- salutò timoroso lo specializzando.
Louis sorrise appena, impegnato in altro.
-Ciao. Tu ti chiami?- chiese poi rivolgendosi al più piccolo.
-Mason O'Sullivan.- rispose di corsa l'altro.
Louis si trattenne dall'alzare le sopracciglia per la sorpresa.
-Bene, O'Sullivan. Questo è il signor Smith. Il paziente accusa lombalgia, cefalea, dolori muscolari, debolezza, tremore, rallentamento nei movimenti e tanti altri sintomi.- disse annoiato -Questi sono gli ultimi esami fatti- gli passò una cartella che lui prese non capendo - e questi sono gli screening fatti da noi.- passò una seconda cartella più grande della prima.
-Ok..- Mason li guardò senza capire. -Cosa devo fare con il paziente?- chiese ancora.
-È tutto tuo ora. Te ne occuperai tu e la responsabilità sarà tua. Il paziente dice di essere sicuramente malato e tu devi trovare la sua malattia, mettiti pure a lavoro.
Mason sbiancò mentre il signor Smith cominciò ad esprimere a gran voce il suo disappunto.
Uno non voleva uno specializzando come dottore mentre l'altro, alle prime armi, non sapeva da che parte iniziare.

Louis non ascoltò il signor Smith e procedette verso la porta.
-La responsabilità è tua.- disse di nuovo al ragazzo che sembrava essersi paralizzato li sul posto.
Poi uscì dalla stanza.

Finalmente il signor Smith non sarebbe stata più una sua preoccupazione e lo specializzando non avrebbe avuto problemi perché il signor Smith non aveva nulla e stava benissimo. Avrebbe avuto solo un po' di grattacapi per cercare di trovare una malattia all'uomo ma a parte quello sarebbe andato tutto bene.
Non era un pazzo che lasciava un paziente davvero malato ad un novellino.

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