Kendra e Nathan sono promessi sin dalla loro nascita.
Appartengono a due antiche, rispettate e temute famiglie, in continua rivalità tra loro, ma entrambe speciali e destinate alla grandezza.
Luce e oscurità sono in squilibrio, qualcuno ha distrut...
Buongiornooooo, altro capitolo in arrivoo! Spero tanto che vi piacerà! Tenetevi pronti, stiamo entrando nel vivo della storia <3
Non dimenticatevi di farmi sapere cosa ne pensate, ci conto ;)
Non appena mi sarà possibile recupererò tutti i vostri meravigliosi commenti e risponderò uno per uno <3 grazieeeee <3
Al prossimo capitolo,
Un abbraccio
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Odiare è più facile, amare è molto più difficile
(tratto da i Pensieri confusi di Kedra Radiosi)
*****
KENDRA
Non avevo chiuso occhio per il resto della notte, litigando con le lenzuola in diverse occasioni. Al mattino, intorno alle sei, mi rassegnai e mi alzai dal letto nervosa all'ennesima potenza.
Mi rifugiai in bagno, quello in prossimità della mia camera, e guardando il mio riflesso nello specchio non riuscii a trattenere una smorfia di disappunto. Con un nodo stretto in gola ed alla bocca dello stomaco percepivo ancora il suo caldo respiro sul mio volto, la sua mano intorno alla mia mascella, l'altra a sfiorarmi la coscia...e quelle sue labbra così invitanti, morbide e...come sarebbe stato baciarle? Il loro sapore?
Scossi la testa, cercando di riprendere il controllo sui miei pensieri, erano a briglia sciolta, dovevo dominarli. Mi sciacquai il viso con acqua fredda.
Grosse occhiaie erano evidenti sotto i miei occhi verdi, non erano affatto gradevoli, così provai subito a coprire i segni di quella nottataccia con correttore, cipria, eye-liner e mascara, finendo per dare una sistemata anche ai miei capelli.
Kendra, datti una calmata!
La sua pelle a contatto crescente con la mia aveva scatenato una serie di reazioni fisiche inimmaginabili, inattese ed involontarie da parte del mio corpo.
Un'elettricità mi pervadeva il corpo, come se fossi un generatore vivente di energia.
Non riuscivo a crederci, era contro ogni logica. Le mie gote si tinsero di rosso, mi morsi le labbra per cercare di reprimere i miei benedetti ormoni.
Accidenti! Come c'era riuscito? Come aveva fatto a farmi provare quelle cose?
La mia mente adesso non faceva altro che pensare a lui, a cosa si nascondesse sotto la sua camicia, e non andavo oltre per non scandalizzare me stessa.
Controllati!
Quando chiudevo le palpebre mi ritrovavo i suoi occhi blu, magnetici, misteriosi, profondi, ancora intenti ad intrappolare ed imprigionare i miei, come in una tela mortale.
Rabbrividii come se avessi freddo, quando alla mente riaffioravano le sue parole, la sua fredda minaccia, il suo tono minaccioso ed al tempo stesso...sensuale.
