7 Il ballo

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Buonasera! Volevo dirvi Grazie! Per il vostro sostegno e supporto! Siete lettori dolcissimi e sono davvero grata, spero che questa storia possa appassionarvi sempre di più! Nel prossimo capitolo ci sarà finalmente un po' di azione, preparatevi! :)

Un bacione grandissimo

La paura ti annienta, la speranza ti edifica

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La paura ti annienta, la speranza ti edifica. 

(tratto da I pensieri confusi di Kendra Radiosi)

*****

KENDRA

"Dovresti svegliarti, Kendra." sussurrò una voce dolce, familiare, sembrava la voce di un angelo. 

"Sveglia." bisbigliò ancora, non aiutandomi affatto, anzi sembrava aumentare ancora di più quella sensazione di torpore confortante e gradevole con cui stavo facendo i conti da qualche minuto!

"Non vorrai saltare tutte le tue lezioni di oggi, spero." 

Adesso aveva un tono divertito, chiunque fosse ad essere accanto a me aveva preso posto sul mio letto, avvertivo il materasso piegarsi su un lato. 

Una mano scivolò come velluto su una mia guancia, accarezzandomi i capelli in disordine, sparpagliati sul cuscino. Durò soltanto un attimo, quel tocco fu quasi impercettibile, tanto da farmi dubitare se fosse avvenuto per davvero!

Sbadigliai sonoramente. Soltanto quando la mia mente iniziò ad essere più lucida e ad attivare i suoi primi ragionamenti schizzai a sedere, portandomi le mani tra i capelli: "Cavolo! Che ore sono?"

Nathan rise debolmente, era evidente quanto fosse stanco per la notte in bianco appena trascorsa. E forse lui non aveva nemmeno chiuso occhio, come invece ero riuscita a fare io. 

"Sono le dieci, angioletto! Mi sa che hai saltato la tua prima lezione e stai rischiando di non seguire la prossima." mi fece notare, prendendoci anche un po' di gusto!

Sgattaiolai fuori le lenzuola con rapidità disarmante, guardandomi attorno come se qualcosa non quadrasse, e difatti non quadrava!

Oh no! Ero in camera sua? Avevo dormito nel suo letto? 

"Cosa ci faccio in camera tua?" sbottai guardandolo sconvolta, mentre lui si rialzava con cautela. Non indossava più gli abiti che ricordavo, ma una tuta della Legea. Doveva essersi fatto una doccia e cambiato mentre dormivo. 

"Dopo esserti presa cura di me, sei crollata subito, non volevo svegliarti, ho lasciato che dormissi sul mio letto. Tutto qui." si giustificò, guardandomi di sottecchi. 

"Nel tuo letto?" balbettai, come se già non lo sapessi!

Lui rise piano, di gusto: "Cos'ha il mio letto che non va? Potrei offendermi!" 

"Stai meglio?" m'informai, tergiversando, scoccando un'occhiata in direzione della sua ferita. 

"Non era grave, sto bene." rispose lui, tornando serio. 

The Keepers - Hope in LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora