16 Dolci momenti

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Buonasera, nuovo aggiornamento! Spero che possa tenervi compagnia 
Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo!

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Al prossimo capitolo,

Un bacione grandissimo


"Il sorriso della persona che ami, vale quanto uno sciame di stelle cadenti ammirate in riva al mare"

(tratto da I Pensieri Confusi di Kendra Radiosi)



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NATHAN



Lo stemma dei Custodi dell'Eclissi era una fenice, chi l'avrebbe mai detto?

Abituato alla viverna nera dei Tramonto, e al candido pegaso dei Custodi dell'Alba, non avrei mai immaginato che lo stemma dei Custodi dell'Eclissi potesse essere quello.

Quando mio zio ci concesse l'accesso all'area riservata soltanto ai membri della Cerchia interna dell'élite, situata in armeria e nel cuore del monastero, io e Kendra c'eravamo imbattuti proprio in quello stemma.

Era inciso su una piccola porta che conteneva alcuni foderi, su pomoli di spade, sul piumaggio di molte frecce, sul manico dei coltelli, sul calcio delle pistole, ma ciò che ci aveva davvero lasciato senza fiato, era il materiale con cui queste armi erano state forgiate.

Lava di Vulcano.
Letale contro i Divoratori, a quanto sembrava.

Era bastato il tocco di Kendra su un'arma a suo piacimento per osservare come quella lava riprendesse vita tra le sue mani, senza farle alcun male o perdere forma.

Secondo mio zio, era il nostro essere Eclissi a risvegliare la lava vulcanica e dare potere alle armi che ci circondavano, e forse aveva ragione, perché soltanto tra le nostre mani sembrava che ogni cosa di quel posto riprendesse vita.

Eravamo rimasti scioccati, attoniti. L'armeria era sensazionale, un posto antico, potente, da far venire i brividi, che difficilmente avremmo dimenticato. Era completamente immerso nell'oscurità, fin dentro le viscere di quel monastero, illuminato soltanto dalla fioca luce delle lanterne e delle fiaccole fissate alle pareti con ganci di ferro. 

Le mura trasudavano un potere oltre l'immaginabile. 

Dopo quella incredibile scoperta, Kendra ed io, eravamo tornati in camera nostra. Stavo ancora giocherellando con un pugnale di straordinaria fattura, mentre lei se ne restava seduta sul nostro letto.

Quell'arma era antichissima, la piccola impugnatura era tempestata di gemme preziose, come rubini, zaffiri e smeraldi. Era come se fosse stata forgiata proprio in quel preciso momento.

La sua lama era incredibilmente affilata e incandescente tra le mie mani, avrebbe ustionato chiunque, ma non me.

Non colava, non si deformava, quella lava che aveva ripreso vita, continuava a mantenere la forma dell'arma prescelta, rinvigorendosi ogni volta, avviluppandosi su se stessa. 

"E' qualcosa di sensazionale, non trovi?" dissi ad alta voce, senza staccare lo sguardo dalla mia nuova arma di difesa. 

Kendra sospirò, era stupefatta quanto me mentre si tirava su a sedere. "E' assurdo, ma vero..." sussurrai, pregandola di avvicinarsi a me con un cenno del capo.

Lei mi cinse i fianchi con un braccio e poggiò un lato della sua testa contro la mia spalla, aveva un tubetto di crema stretto in una mano. 

"Vieni, mettiamo un po' di crema su quelle ferite." disse indicandomi i polsi, con dolce premura. 

The Keepers - Hope in LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora