• 𝒔𝒆𝒗𝒆𝒏𝒕𝒉 𝒇𝒊𝒍𝒆 •

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«𝐧𝐨 𝐰𝐨𝐫𝐫𝐢𝐞𝐬𝐧𝐨 𝐭𝐡𝐚𝐧𝐤𝐬𝐢'𝐦 𝐨𝐤»

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«𝐧𝐨 𝐰𝐨𝐫𝐫𝐢𝐞𝐬
𝐧𝐨 𝐭𝐡𝐚𝐧𝐤𝐬
𝐢'𝐦 𝐨𝐤»

-ᴀᴛᴇᴇᴢ “ᴛʜᴀɴxx„

Hanjoon stava camminando tranquillamente e mezza assonnata tra i corridoi della Hybe. Stava cercando Jake, visto che tra poco sarebbe cominciata la loro prima lezione, ma non riusciva a trovarlo da nessuna parte e come se non bastasse, non rispondeva neanche al telefono. Sbuffò, si arrese e provò a chiamare Sunghoon.
"Jake è con te?" Domandò appena il pattinatore rispose.
"No, è già andato in classe in teoria." Rispose.
"Ash, giuro che dopo lo picchio." Sussurò stringendo tra due dita la parte superiore del naso. "Vabbè, grazie Sunghoon. Ci vediamo all'ora di pranzo." Ricambiò il saluto e mise giù il telefono.
Maledicì l'australiano in mille lingue diverse, era là da tre giorni neanche e, ovviamente, non si sapeva ancora orientare (non contando che di suo aveva un pessimo senso dell'orientamento). Doveva muoversi se non voleva arrivare in ritardo.
Cominciò a camminare lungo i vari corridoio, ma sembrava solo tutto più incasinato. Le mancava poco, ma veramente poco, e si sarebbe fermata a sbattere la testa su un muro qualsiasi.
"Ti serve una mano?" Domandò una voce maschile dietro le sue spalle. Hanjoon si girò e vide il ragazzo che si era proposto per darle una mano. Era alto, muscoloso, i capelli erano bianchi, corti davanti e più lunghi dietro, le labbra carnose erano tirate su in un sorriso ed affianco ad esse c'erano due fossette che gli davano un'aria inocente, che andava in contrasto con le sue spalle enormi, il naso, leggermente schiacciato e piccolo li dava un'aria ancora più inocente, ed infine gli occhi castani osservavano la sua figura in attesa di una risposta.
"Se non è di disturbo, si." Rispose tornando in se.
"Niente affatto. Allora dove devi andare?"
"Devo andare all'aula 303." Disse guardando il foglietto che le aveva dato venerdì Jake.
"Ah, è all'ultimo piano. Vuoi che ti accompagno?"
"Se non è un disturbo..." Lasciò la frase in sospeso aspettando che il misterioso ragazzo disse il nome.
"Namjoon." Sorrise. "E non è di nessun disturbo..."
"Hanjoon." Dopo aver fatto le presentazioni, cominciarono a salire le varie scale e percorrere i corridoi, fino ad arrivare alla famosa classe.
"Per sdebitarmi posso offrirti qualcosa alla pausa?" La ragazza lo fermò prima che potesse andare via, voleva ringraziarlo in qualche modo. Sapeva chi fosse, già dal primo momento in cui l'aveva visto. Kim Namjoon, primo genito della famiglia Kim, essa gestisca il commercio di piante dentro ed al di fuori della Corea del Sud.
"Mi farebbe piacere." E così scomparve dalla sua vista.
Entrò in classe cinque minuti prima dell'inizio della lezione e senza aspettare un secondo andò da Jake e li diede una leggere sberla dietro la testa.
"Aspettami domani mi raccomando, abbiamo una lezione particolare, in una stanza che non conosci, ci andremo insieme." Disse imitando la voce dell'australiano.
"Cazzo..." Sussurò lui in risposta, se ne era completamente dimenticato.
"Questa." Gli puntò il dito contro. "Ma la segno." Sussurò a denti stretti sedendosi al suo posto.

La lezione finì, stessa cosa fece quella successiva ed iniziò la pausa.
"Vieni?" Chiese Jake facendole un cenno con la testa.
"Devo incontrarmi con uno." Rispose andando via, non lasciando il tempo di ribattere.
"Hey Namjoon, scusa sei qua da molto?"
"Sono appena arrivato." Rispose osservando il menù del bar della scuola.
"Io vorrei un the caldo al limone e..." Guardò il ragazzo dietro di lei.
"Un caffè macchiato." Concluse. Il ragazzo dietro al bancone annuì semplicemente, ed in due minuti avevano il loro ordine.
"Grazie ancora per avermi accompagnato." Cominciò a parlare. "Avevo una lezione con la Jung e mi hanno detto che non prende in simpatia le persone che arrivano in ritardo."
"La Jung eh? Le voci sono vere, un mio amico è quasi sempre in ritardo e lei lo odia." Disse ridacchiando al pensiero del suo amico Jimin, che entrava in classe con il fiatone a causa della corsa. Parlarono di altri argomenti e scoprirono di avere molte cose in comune, come la passione per la lettura e l'amore per le piante. Hanjoon aveva trovato in Namjoon un piccola luce di amicizia, che sperava potesse crescere con il tempo.
La campanella suonò ed i due ragazzi si separarono.
Altre due ore passarono velocemente e la pausa pranzo arrivò.

"Lascià là la roba, intanto dopo abbiamo altre due ore." La rimproverò Jake guardandola dall'uscio della porta.
"Ci sono, ci sono." Esclamò raggiungendolo.
"Cosa c'è oggi per pranzo?" Chiese.
"Ramen." Rispose Hanjoon sorridendo, era da tanto che non lo mangiava.
I due ragazzi arrivarono in mensa dopo circa cinque minuti e trovarono subito il tavolo con il resto dei ragazzi.
"Com'è andata?" Domandò Jungwon.
"Bene dai, se non contiamo che Jake si stava quasi per dimenticare di me." Rispose mangiando un po' di ramen.
"Mi sono già scusato." Esclamò il diretto interessato.
"Come hai fatto ad arrivare in orario allora? Non avevate la Jung oggi?" Domandò Jay.
"Ah, un ragazzo si è offerto di accompagnarmi." Rispose. "Chi è?"
"Kim Namjoon." Rispose. I ragazzi tirarono un sospiro di sollievo, nessuna minaccia.
Passarono il resto del pranzo a parlare della loro giornata ed a lamentarsi di alcuni professori, come il professor Yamamoto che si era addormentato in classe o la professoressa Lim che si era lamentata con la classe del
fatto che suo marito la tradisca.

Alla fine la giornata giunse al termine, i vari studenti cominciarono a lasciare l'edificio. Anche Hanjoon era tra di loro, insieme ai sei vampiri si stavano dirigendo da Heeseung per prendere qualcosa e rompere le scatole al maggiore. Dentro all'edificio scolastico rimanevano solo i bidelli e qualche cameriere del bar che chiudevano tutto e pulivano i tavoli. Uno in particolare stava salendo le varie rampe di scale fino a raggiungere il tetto. Si guardò un attimo attorno, ed appena fu sicuro che non ci fosse nessuno, fece dello stretching alle spalle per poi infine fare un colpo secco all'indietro e in quel momento due ali nere spuntarono sulla sua schiena.
"Perché devono pesare così tanto." Si lamentò toccandosi la spalla.

" Si lamentò toccandosi la spalla

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[🥀] 𝐟𝐚𝐭𝐞 ❲𝐞𝐧𝐡𝐲𝐩𝐞𝐧❳Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora