[🥀] 𝐟𝐚𝐭𝐞 ❲𝐞𝐧𝐡𝐲𝐩𝐞𝐧❳

• 𝒇𝒊𝒇𝒕𝒆𝒆𝒏𝒕𝒉 𝒇𝒊𝒍𝒆 •

«𝐦𝐨𝐨𝐧𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭
𝐭𝐨𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭 𝐬𝐡𝐢𝐧𝐞
𝐨𝐧 𝐲𝐨𝐮»

- sᴇᴠᴇɴᴛᴇᴇɴ "ʀᴏᴄᴋ ᴡɪᴛʜ ʏᴏᴜ„

Senza che se ne rendessero conto una settimana era passata. Sfortunatamente i sette vampiri stavano passando poco tempo con Hanjoon, presi dagli allenamenti per la partita di rugby che ci sarebbe stata da lì a poco, lasciando così la via libera a tutte le altre creature dell'ombra, ma nessuno si avvicinò, a parte i toccati delle stelle, come se potessero sentire che da lì a poco sarebbe successo qualcosa di irrecuperabile e pericoloso.
La ragazza non ci dava tanto peso, passava la sua giornata sui libri e se aveva un po' di tempo libero andava a vedere gli allenamenti dei ragazzi, Heeseung faceva da arbitro e qualche volta si metteva a parlare con lui aspettando che il resto del gruppo finisse per poi così andare al minimarket e comprarsi la cena.

"Heeseung." Richiamò l'attenzione del ragazzo. "Non credi che Jake si comporti in modo strano ultimamente?" Domandò ad un certo punto pensando al bacio, a come si era comportato quando lei stava male e hai vari sogni che aveva fatto che sembravano troppo reali.
"A me sembra normale, forse sarà solo stressato a causa della scuola, perché?" Rispose dopo averci pensato per qualche secondo, finiti gli allenamenti avrebbe detto quattro parole all'australiano.
"Forse hai ragione..." Sussurò lei osservando la figura concentrata di Jake correre dietro alla palla. "Forse era veramente solo la sua stupida immaginazione." Pensò.
"Oggi ti ho visto con Yeonjun e il suo gruppetto..." Questa volta era il maggiore che stava provando a tirare fuori informazioni dalla ragazza.
"Perché ogni volta che tiri fuori Yeonjun e il suo gruppetto hai una voce come se vi stessi tradendo?" Ribatté lei ridacchiando leggermente. "Visto che siete sempre impegnati con gli allenamenti di rugby non ho nessuno con cui passare il mio tempo libero perciò a volte sto con loro o con Namjoon." Rispose alzando le spalle.
"HANJOON!" Esclamò la voce squillante di Beomgyu, lei si girò ed appena vide il ragazzo dai lunghi capelli castani salutò il maggiore per poi raggiungerlo, si era messa d'accordo con loro di andare a mangiare al sushi.

Mancavano sei giorni, gli unici che sembravano fregarsene di quella strana sensazione di ansia e pressione erano i toccati che passavano la maggior parte del loro tempo con Hanjoon visto che i vampiri erano fuori uso a causa della partita di rugby avevano deciso di mettere da parte l'atteggiamento aggressivo e di provare con il dare informazioni ma in modo indiretto: parlare di un libro ma in realtà parlare del mondo delle ombre era un esempio, ed a volte sembrava funzionare perché vedevano lo sguardo della ragazza sparire nel vuoto per qualche secondo per poi tornare in se.

Cinque giorni, i sette vampiri oltre l'ansia per la partita avevano, finalmente, notato che qualcosa non andava. Le creature dell'ombra stavano troppe calme per i loro gusti non avevano avuto nessuna seccatura (i toccati non li contavano neanche, in un certo senso si erano abituati alla loro presenza). Sentivano una strana sensazione sotto pelle, come se qualcosa di pericoloso e devastante potesse succedere da lì a poco. I più giovani decisero di ignorare quella strana sensazione e concentrarsi solo sul rugby, mentre Heeseung, bhe, era andato dalle streghe.

"Lo sai vero che noi streghe non vediamo il futuro..." Disse Irene scocciata dopo aver ascoltato tutto il discorso.
"Non mi serve sapere i dettagli del futuro, mi serve solo sapere se succederà qualcosa di pericoloso ad Hanjoon o al nostro mondo." Rispose sbuffando.
"Forse posso fare qualcosa, ma il costo sarà molto alto." Disse qualche secondo dopo alzando un angolo della bocca verso l'alto, appoggiando i gomiti sul bancone, intrecciò le mani e ci appoggiò sopra il mento.
"Qual è il prezzo sta volta? Sto per esaurire i segreti."
"Niente segreti questa volta." Lo consolò. "Quello che voglio è il tuo primo amore." Disse sorridendo.
"Il mio- cosa?" Domandò confuso.
"Il tuo primo amore." Ripeté come se fosse la cosa più ovvia del mondo. "Il primo amore è molto potente come arma, ovviamente mi basta solo il nome non mi devi dare la persona in se." Heeseung fissò la strega davanti a sé, alla fine si arrese.
"Va bene." Rispose sospirando, si avvicinò all'orecchio della strega e le sussurrò il nome.
"Interessante." Sussurrò compiaciuta dalla risposta.
"Ahi!" Esclamò lei dopo portandosi una mano sul collo.
"Anche tu devi pagare i miei segreti." Disse il vampire sorridendo, facendo vedere i canini, per poi sventolare la mano ed uscire dal negozio. Heeseung le aveva conficcato un canino nel collo quanto bastava per farle uscire un po' di sangue.

Meno quattro. I ragazzi passavano ogni secondo a passarsi la palla tra di loro ed a ripassare le posizioni e i passaggi. Ormai anche Hanjoon sapeva a memoria le loro strategie visto tutte le volte che le avevano ripetute.

Meno tre. Era cominciata la fase di paranoia e paura, la paura di fallire. Così la ragazza si era ritrovata a consolare e motivare sette ragazzi con dei sbalzi d'umore peggio di lei quando ha il ciclo.

Meno due. Anche Hanjoon stava cominciando a provare ansia nonostante non avrebbe messo piede in campo. Ma appena guardava i ragazzi allenarsi senza sosta fino a tardi con il sudore che scende lungo le loro fronti si sentiva meglio, si stavano impegnando così tanto.

Meno uno. Domani era il gran giorno, nonostante le proteste dei sei ragazzi Heeseung gli aveva obbligato a passare la giornata fermi, se si sarebbero fatti male prima della partita sarebbe stato un grosso problema. Si era giustificato il maggiore, così si erano ritrovati nella stanza di Jake e Sunghoon a mangiare pollo e insalata in preparazione alla giornata di domani.

Era il gran giorno. Anzi i grandi giorni, Heeseung le aveva spiegato che il torneo andava avanti per quattro giorni. Aveva preparato tutto per i ragazzi la sera prima, borracce piene d'acqua, asciugamani, kit di primo soccorso e barrette energetiche. Aveva dato il borsone con tutto il contenuto al maggiore, che sarebbe restato giù un panchina a fare da supporto in prima riga, ed era tornata nel suo posto nelle scalinate.
"Che il torneo abbia ufficialmente inizio!" Esclamò a gran voce il presentatore.