NAJWA'S POV
Un fottuto mese.
Un fottuto mese da quando fatto la cazzata più grande della mia vita, ma anche la migliore.
Una volta, qualcuno mi raccontò che quando ti piace un fiore lo raccogli, ma quando lo ami, lo annaffi per farlo crescere.
Lei è il mio fiore.
Ma la cosa più importante è che io la amo, ma dato che la amo devo darle la possibilità di crescere nel migliore dei modi, come con un fiore.
E l'unico modo per darle la possibilità di crescere è lontano dalla terribile persona che sono.
Il dolore dentro al petto si fa strada in me a questo pensiero, ma nemmeno ci faccio più caso, tanto ne sono abituata da quando ho escluso Maggie dalla mia stupida vita.Prendo un grosso respiro, e con non so quale coraggio esco dall'auto, e mi dirigo con passi titubanti verso la casa. Continuo a ripetermi che ho commesso uno sbaglio a venire fino a qui, eppure per qualche strano motivo continuo ad avanzare.
Anzi no, mi ero ripromessa di smettila di mentire a te stessa.
Il motivo per cui non sono ancora tornata di corsa all'auto è la speranza di scorgere i suoi inimitabili occhi tra quelli delle centinaia di persone che ci saranno qua dentro. Dentro di me sento un'infinità di emozioni contrastanti.
Ho paura di essere delusa dalle mie stesse aspettative, di non trovarla qua o di una sua brutta reazione nei miei confronti, anche se comprensibile.
Sento di star facendo una cazzata, perchè so bene che dovrei starle lontana e dimenticarmela, per il suo bene, eppure sono qua.
Sono qua perchè sono estremamente ansiosa ed eccitata al solo pensiero di rivederla, tant'è che sento le mani tutte sudate e chiuse in un pugno stretto, come faccio sempre involontariamente quando sono in tensione.Ormai sono arrivata alla porta quando un senso terribile di panico mi assale.
Sto per rinunciare a tutto e per dirigermi verso la macchina quando sento la porta aprirsi alle mie spalle.
"Najwa, pensavamo non venissi sai?" mi dice Alex.
Dio, odio quando la gente fa così, mi fa sentire estremamente fuori posto e non voluta, motivo per cui mi innervosisco ancora di più di quanto non lo sia già.
"Si, beh, mi dispiace rovinare così la vostra serata" ringhio a bassa voce con i denti serrati.
"No, no, non fraintendere, diamo tutti felici che tu sia qui, speravamo venissi, dopotutto è la festa finale di Vis e tu sei la protagonista, devi esserci"
"Beh, sono qui. Posso entrare ora?" l'ansia e l'attesa mi stanno sfinendo, e non ho più intenzione di stare ad ascoltare il produttore un minuto di più, per quanto io ci tenga a lui.
Non quando ho la donna che amo che potrebbe trovarsi oltre quelle quattro mura.
"Certo, vieni pure, sono già quasi tutti qua" risponde mentre si sposta, liberandomi l'ingresso.
"Eccola la mia Najwita" urla Alba, mentre io scoppio a ridere.
Odio questo soprannome, ma lei lo fa apposta a chiamarmi così.
"Hija de puta, non chiamarmi così" le urlo per poi abbracciarla stretta.
Mi mancava un suo abbraccio.
Lei è una delle persone più importanti della mia vita e l'unica che davvero mi capisce e soprattutto l'unica che mi sta sempre accanto, anche quando sono insopportabile.
Avevo bisogno di sentirla vicina.
Fortunatamente, anche se Vis a Vis è terminato, continueremo a vederci sul set della casa di carta, e questa cosa mi rassicura un sacco, il fatto di averla sempre vicina intendo.
Passo una buona oretta a salutare e a parlare con tutti i presenti, mentre sento l'ansia, e la delusione, crescere dentro di me.Non so da quanto tempo sono arrivata alla festa, ma di colpo, i miei occhi si posano sulla persona che meno avrei voluto vedere ora come ora, e sfortunatamente sta proprio venendo verso di me.
"Ciao Najwa, è un po' che non ci vediamo" mi saluta lei con un tono di voce palesemente falso.
Probabilmente è ancora incazzata per quello che è successo al ristorante, e non la biasimo.
Inizio a domandarmi se lei sa tutto quello che è successo con la bionda, ma dubito, altrimenti mi avrebbe direttamente insultata, quindi mi tranquillizzo al sapere che Maggie non le ha raccontato niente.
"Berta" la saluto mentre faccio un cenno con la testa verso di lei, a mo di saluto.
"Wow, non essere troppo seria, siamo a una festa. Dove è finita la Najwa scatenata? Oppure no, sei sempre stata la stronza della storia, quella che fa soffrire gli altri?" mi chiede mentre io sono a poco dal tirarle un pugno in faccia.
"L'unica Najwa che c'è ora, è quella estremamente incazzata, sul punto di insultarti se non ti levi dai coglioni in 0,2 secondi." le rispondo sussurrando minacciosante.
Vedo che lentamente si avvicina al mio orecchio, mentre io cerco di trattenermi il più possibile, per evitare qualsiasi scenata.
"Ho visto come l'hai ridotta l'altro giorno, è evidente che non sai far altro che soffrire le persone che hai intorno. Non so cosa sia successo, me ti giuro che te la farò pagare" mi dice all'orecchio con un tono minaccioso.
Le sue parole, per quanto mi costi ammetterlo, mi hanno terribilemente ferito, è riusita a trovare il mio punto debole pur non conoscendolo, ma il mio orgoglio mi impedisce di concederle questa vittoria, perciò, in risposta, semplicemente faccio spallucce, regalandole uno dei miei sorrisi più falsi.
"Berta, scusami ma devo andare a cercare Alba, ci vediamo in giro ok?" le dico continuando a sorriderle ignorando completamente le sue parole e il groppo in gola.
Senza nemmeno aspettare una sua risposta, mi giro in cerca della mia hermana.
Non appena la scorgo parto verso la sua direzione.
"Scusate" urlo per sovrastare la musica, rivolta alle persone con cui Alba stava parlando, e senza ascoltare risposte o proteste, la afferro per un braccio e la trascino nella prima stanza libera che trovo.
"Hermanita, mi stai proponendo di scopare per caso?" mi dice lei con un sorriso malizioso, indicando con la testa il letto matrimoniale alle mie spalle, di cui non mi ero nemmeno accorta.
"Non verrà?" le chiedo direttamente, ignorando la sua provocazione.
Noto come improvvisamente si fa seria in volto, e la sua espressione seria tradisce un pizzico di paura, o di nervosismo.
Istintivamente chiudo gli occhi, mente un sospiro lascia il mio corpo, cercando di prepararmi a tutto ciò che potrebbe dirmi Alba, mentre passo la mano davanti al viso, come a ricercare una calma ormai perduta.
"Siediti per favore" sento Alba supplicarmi dolcemente.
In un altro momento, avrei fatto tutto l'opposto, ma anche al mio egocentrismo c'è un limite, anche se lontano.
Aprendo gli occhi noto come anche lei sia leggermente sconvolta di come l'abbia ascoltata senza aver avuto niente da controbattere.
Con lo sguardo le intimo di parlare, e lei, con un sospiro profondo, si avvicina per sedersi di fianco a me.
"Maggie non verrà. Non verrà ora, e non verrà per un po'" mi dice lei in un sussurro, per poi zittirsi, non so se per pensare a come continuare o se per monitorare la mia reazione.
"Va' avanti" le intimo in modo freddo, mentre cerco un autocontrollo che sento andare sempre più a puttane.
"Si è trasferita....momentaneamente" aggiunge tutto d'un fiato.
Per un attimo, rimango senza parole.
Poi, una risata incontrollata esce dalla mia bocca, non so se per la mia convinzione che sia tutto uno scherzo o per l'incredulità e l'incazzatura.
"Es broma, verdad?" le chiedo io ridendo, ancora convinta che mi stesse prendendo per il culo, pronta ad incazzarmi per aver scherzato su un argomento simile.
Ma dal suo sguardo dispiaciuto capisco che non è così.
La risata si blocca di colpo, mentre sento il fuoco crescere.
"Da quanto tempo?"
"E' cerca un mese"
"E tu, da quanto lo sai?" le chiedo sussurrando minacciosamente, nonostante abbia paura della risposta.
"Najwa..."
"DA QUANTO"
I suoi occhi mi supplicano, ma dentro di me non c'è pietà per nessuno in questo momento.
"Da subito. L'ho aiutata io"
Inizio a gridare, mentre tiro un pugno all'armadio di fianco a me.
Sento immediatamente le nocche farmi male, e un rivolo di sangue colare sulla mano.
"E non mi hai detto una puta mierda?" mi porto le mani davanti alla faccia per cercare di pensare, ma la mia mente è completamente vuota.
"Sono qui a farlo ora e-"
"Ora è un po' tardi, non pensi?" la interrompo.
"Non lo è, e lo capiresti anche tu se fossi stata nella mia posizione. Ne aveva bisogno" mi risponde lei
"Nella tua posizione" sbuffo accennando a una risata ironica.
"E io invece? Non pensi che io avessi bisogno di saperlo subito?" le urlo a qualche centimetro dal viso, mentre scorgo la paura nei suoi occhi.
E' in quel momento che capisco di star esagerando, perciò sento che la cosa più giusta da fare sia andarmene da questa puta festa.
Con un finto autocontrollo mi allontano da lei.
"Me ne vado. Inventa tu qualche scusa" le sussurro senza nemmeno guardarla in faccia, per poi prendere la borsa e dirigermi dritta verso l'uscita, ignorando chiunque tenti di parlarmi.
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RINASCITA
Fanfiction"È nella solitudine, scevra da ogni sorta di condizionamento, che ognuno di noi può ritrovarsi e conoscere appieno se stesso." e questo Maggie lo sa bene. o meglio, sentirà la necessità di scoprirlo.