CAPITOLO 35

307 21 6
                                    

MAGGIE’S POV
Non posso credere a quello che vedo.
Tutte le certezze che avevo si sgretolano come fosse uno di quei castelli fatto di carte, che tanto amavo fare da bambina.
Tutto ciò che questi due giorni insieme a Najwa credevo che significassero, ora sembrano non valere più nulla.
Tutte le parole, tutti i baci e tutti gli abbracci che ci siamo scambiati ora sembrano non significare più nulla, non nel momento in cui davanti a Najwa si trova l’uomo con cui sta, e di cui mi ero completamente dimenticata.
Ogni sicurezza si sgretola, mentre io ora non posso fare altro che sentirmi fuori posto e incomoda.
Il respiro si spezza a questa rivelazione, ed un dolore nel petto di fa strada, partendo da quel cuore che troppo volte è stato ferito.
Sento ogni minima parte di me reclamare per andarmene, ma non riesco a muovermi.
Sono paralizzata davanti a quella scena, Najwa appoggiata alla porta semi aperta, che fortunatamente mi nasconde agli occhi di Alejandro.
Sono troppo lontana per sentire cosa si stanno dicendo, ma la sua risata mi arriva inconfondibile all’orecchio.
Un brivido mi percorre la schiena, mentre con forza cerco in ogni modo di trattenere le lacrime che tanto vorrei lasciar andare.
Sto per girarmi, per sottrarmi a quella terribile visione, quando sento Najwa chiamarmi.
“Maggie, Maggie aspetta”
Inizio a correre, dato che l’unica cosa che voglio ora è andarmene da qua.
“Maggie!” 
Mi chiudo in camera, nella stessa camera in cui sta notte io e la donna che mi sta rincorrendo ora ci siamo donate piacere a vicenda, fino a fonderci in un corpo solo, dopo esserci confessate di non esserci indifferenti.
Dopo aver fatto un passo così insignificante all’apparenza, ma così importante per me, e soprattutto per la donna per cui provo dei forti sentimenti.
Gli stessi che in questo momento mi stanno uccidendo.
Mi sento così usata, così tradita, e soprattutto sono arrabbiata con me stessa, per aver ceduto così facilmente, credendo in qualcosa che a prescindere non poteva funzionare.
Finisco di cambiarmi in fretta, e di afferrare tutto ciò che trovo, per poi prendere un gran respiro.
Dopo qualche minuto, i colpi e le grida di Najwa si interrompono all’improvviso, e io approfitto della sua assenza, o forse della sua guardia abbassata momentaneamente, per uscire di corsa dalla camera, dirigendomi come una furia verso la porta.  
“Cazzo Maggie fermati!” mi urla Najwa non appena si accorge del fatto che sono uscita dalla camera.
Mi afferra per un braccio, costringendomi a voltarmi, ma non appena vede le lacrime che stanno violentemente scorrendo lungo le mie guancie di blocca, fissandomi attonita, mentre nei suoi occhi leggo un enorme senso di colpa.
Colgo al volo il suo sconcerto per liberarmi.
Non ci scambiamo nessuna parola, ma sono i nostri occhi a parlare per noi.
I miei che gridano tutto il dolore e la rabbia che dentro mi stanno consumando per l’ennesima volta, mentre i suoi profondi come sempre, orgogliosi come lei, ma in grado di preoccuparsi al vedermi così.
E’ un incrocio di un secondo, ma sembra durare una vita.
Mi giro, tornando a percorrere a grandi falcate il corridoio che mi porta in salotto.
Ma mentre lo attraverso, quaso correndo, mi accorgo della figura che mi osserva con uno sguardo interrogativo.
Mi giro, e i miei occhi pieni di lacrime si scontrano con quelli chiari della persona che ora sto odiando in una maniera indescrivibile.
Non ci credo che sia ancora qui.
Mi giro con una espressione esterrefatta verso Najwa, che mi seguiva lungo il corridoio.
“Hai superato ogni limite, anche te stessa” le dico con una voce calma, innaturale.
“Lasciami spiegare…” inizia lei, ma io già non la sento più, mentre corro verso la mia auto.

Apro la porta di casa con gli occhi che mi bruciano per tutte le lacrime che sono scese.
Come una furia, lascio cadere la borsa sul pavimento, mentre percorro il  e corridoio che mi separa dal mio letto, l’unico posto in cui ora vorrei stare.
Mi libero dai vestiti, che ora mi stanno stretti, e poi l’unica cosa che faccio è buttarmi nel letto, senze più voglia di fare niente, e con un terribile mal di testa.
Senza nemmeno rendermene conto, mi addormento, lasciando da parte per un momento tutto ciò che è successo. 

RINASCITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora