CAPITOLO 33

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MAGGIE’S POV
E’ stato un bacio semplice, senza nessuna malizia, ma pieno di dolcezza.
Un gesto così naturale, ma allo stesso tempo così inusuale per noi.
Le mie labbra toccano le sue, e tutto il dolore che ho provato un questi mesi sparisce completamente, e con lui ogni parte di rancore o rabbia nei confronti della rossa che ho qui di fronte.
Nonostante questo, però, so che abbiamo ancora tanto di parlare.
Ora, però l’unica cosa che voglio è lasciarmi trasportare da queste sensazioni, che mi stanno riportando su dal posto oscuro in cui mi ero bloccata il giorno in cui la stessa donna che ora mi sta baciando mi ha urlato contro che di me non le interessava.
Vorrei tanto sapere la motivazione che l’ha spinta ad agire in questo modo, e ogni secondo che passa mi rendo sempre più consapevole di quando abbiamo ancora da chiarire.
Le sue labbra cercano possessivamente le mie, e io le lascio il controllo, mentre schiudo leggermente le mie labbra.
In un batter d'occhio, noto come la sua lingua scivola con un po’ di timore nella mia bocca, alla ricerca della mia.
La faccio dannare un po’ sfuggendo al contatto che tanto mi sta richiedendo, e sento le sue mani stringermi il fianco per il disappunto.
Rido leggermente, e poi lascio che le nostre lingue si incontrino.
Si trovano, e iniziano a danzare insieme su una melodia dolce.
Si assaporano, si cercano e si esplorano.
Il bacio inizia a diventare sempre più passionale, ma alla base c’è sempre la voglia di scoprire e assaporare il corpo dell’altra.
Corpi che entrambe abbiamo bramato molto.
Il suo profumo mi avvolge e mi aiuta a rendere ancora più reale la situazione, nonostante io faccia fatica a realizzarlo.
Poi, una morsa allo stomaco mi riporta alla normalità, e la consapevolezza di dover sistemare la situazione si fa strada in me.
L’unica cosa di cui abbiamo bisogno è di essere sincere l’una con l’altra.
E se vogliamo andare da qualche parte dobbiamo metterci d’impegno.
Senza poter più ignorare questo pensiero, mi stacco da Najwa, spingendola leggermente lontana da me.
Noto come immediatamente si riavvicina in cerca delle mie labbra, come se fossero il suo ossigeno.
Questo pensiero mi fa inevitabilmente sorridere, e l’ansia che provavo si dissolve.
Sposto comunque la testa, e lei mi guarda con uno sguardo interrogativo.
Prima di lasciarla parlare, mi schiarisco la voce, cercando di calmare il calore al basso ventre che mi sta uccidendo.
I nostri fiati sono corti e affannati, e nelle sue pupille riconosco lo stesso fuoco che sento ardere dentro di me. 
“Ferma, aspetta” le sussurro a pochi centimetri dalle sue labbra tentatrici. 
“Che, bionda? Lasciati baciare dai” mi risponde lei con una delicatezza unica, guardandomi con occhi sognanti, mentre la sua mano continua ad accarezzare il mio fianco da sopra la felpa che indosso.
Mi sorprendo per questo suo atteggiamento così tenero, mai lo avevo visto.
Con un ennesimo tentativo, mi tira verso di lei.
Ma io appoggio le mie mani all’altezza delle sue spalle per bloccarmi. 
“Najwa aspetta, ti prego” 
“Vale, che cosa c’è?” mi chiede sbuffando leggermente, con un’espressione contrariata in viso. 
“Abbiamo ancora così tanto da dirci Naj…” le spiego piano mentre lei mi guarda scioccata.
“En serio, ¿Quieres hablar en este momento?” 
Il suo tono di voce è a metà tra l’essere divertita dalla soluzione, l’incredulità e l’irritazione.
“Mh no, penso di no.” inizio io mentre lei mi sta già spostando da un lato i capelli, pronta per fiondarsi sul mio collo scoperto.
“Però promettimi che dopo parliamo.” le chiedo mentre lei continua a lasciarmi dei piccoli baci teneri, che mi provocano dei brividi lungo tutta la colonna vertebrale.
“Con sincerità” aggiungo, mentre noto come si irrigidisce immediatamente.
Stacca la sua testa nell'incavo tra il mio collo e la testa e mi guarda con quei suoi occhi profondi e ora anche un po’ spaventati. 
Ma è solo questione di secondi, perchè in men che non si dica riprende il controllo dei suoi pensieri e delle sue paure.
“D’accordo bionda, ma ora l’unica cosa che voglio sei te”
I miei occhi si scontrano con i suoi, e lo stesso fuoco di poco fa si riaccende immediatamente. 
Le lancio uno sguardo pieno di malizia, poi mi avvicino piano piano e con la lingua gioco con il suo lobulo.
Sento il suo respiro sempre più corto, e le sue mani mi stringono forte i fianchi, segno di quanto questo mio gesto la stia facendo eccitare.
“Najwa” le sussurro continuando a giocare con gli orecchini che indossa.
“Mh” dice, mentre capisco che è così presa dal momento che non trova la forza per parlare.
“Andiamo in camera, che ne dici?” le chiedo portandomi a un millimetro dalle sua labbra.
In men che non si dica, sento come mi afferra il polso e mi trascina a forza su per le scale, mentre una risata eccitata lascia le mie labbra. 
Ancora non siamo nemmeno a metà del percorso che già ci siamo fermate due o tre volte, attaccate ai muri, troppo prese dai baci e dalle mille sensazioni.
Mi sbatte per l’ennesima volta contro la porta della camera da letto, mentre dalle mie labbra lascia un gemito a causa del leggero dolore e dello spavento dovuto al colpo.
Najwa si stacca dal bacio per controllare che non mi sia fatta male, e a questa visione sorrido.
Ma lei se ne accorge.
“Cosa ridi bionda?” 
Sono estremamente indecisa se dirglielo rischiando di farla chiudere nel suo orgoglio, o se fare finta di niente.
Opto per la seconda, decidendo di godermi il momento.
“Nada, no te preocupes” le dico lasciandole una carezza sul viso, ma lei sembra intenzionata a non lasciar perdere.
Amo questo suo nuovo comportamente, o almeno quello che sta tenendo con me questa sera, perché grazie alle sue attenzioni, come questa, riesco a percepire che di me in fondo le interessa
Ma allora perchè ha sempre detto di no?
Questa domanda ritorna per l’ennesima volta ad affacciarsi nella mia mente, ma decido di cercare di ignorarla, proprio per non rovinare questo clima fantastico.
“Dai, so che qualcosa ti frulla in testa, dimmelo”
“Pff, vale. Sei dolce sta sera. Non lo eri mai stata così tanto”
E’ un sussurro quello che esce dalle mie labbra, ma sono sicura che abbia capito.
La guardo negli occhi, per cercare di capire l’effetto che le mie parole hanno avuto su di lei.
Per un primo momento, la sua espressione mi fa preoccupare.
Tutta l’eccitazione è sparita, per lasciare spazio a una freddezza che mi intimorisce.
Poi però nella frazione di qualche secondo il suo sguardo cambia, addolcendosi nuovamente.
“Io non sono più tenera, sono la solita” mi dice in un modo brusco, e per quanto vorrei controbattere, capisco che forse è meglio lasciare perdere.
“E poi, voglio proprio vedere se dopo stanotte mi dirai che sono ancora tenera” mi sussurra con un tono provocatorio, mentre dentro di me un calore dal basso ventre mi fa sussultare e si propaga per tutto il corpo.
“Ma davvero?” le chiedo io ironicamente, mentre le sue pupille si allargano sempre di più, dimostrandomi tutta la sua eccitazione.
“Dico davvero, si. E ora dritta nel letto, o ti faccio mia contro questa porta” mi sussurra ancora.
Io lascio una risata ironica, ma allo stesso tempo scatto, entrando nella sua camera.
Indietreggo sempre di più, non smettendo di guardarla negli occhi con uno sguardo altamente provocante, mentre lei continua ad avanzare lentamente, quasi come un predatore che sta aspettando il momento giusto per attaccare.
E sembra proprio averlo trovate.
Con un balzo, mi afferra per i fianchi, e mi attira a se, afferrandomi il labbro inferiore tra i denti, mordendolo.
Sento le sue mani posarsi delicate sui miei fianchi, che stringe nel momento in cui le nostre lingue tornano in contatto a giocare tra di loro.
Instintivamente, porto le mie braccia intorno al suo collo, attirandola a me per approfondire sempre più il braccio, mentre la sento sbuffare una risata.
Decido di ignorarla per farla irritare, ma lei sembra talmente presa dal bacio che non se ne rende nemmeno conto, o forse lo ignora anche lei apposta.
Passiamo qualche minuto perse in questo bacio estremamente passionale.
Quando ci stacchiamo, ci guardiamo negli occhi per qualche secondo, e nei suoi leggo un incredibile fuoco arderle dentro, ma anche una sfumatura di dolcezza.
Con uno scatto, interrompe il contatto visivo, e afferrandomi per le cosce mi prende in braccio, iniziando a torturare il mio collo con baci e morsi che mi stanno facendo dannare.
Il mio respiro inizia a farsi sempre più spezzato e qualche gemito involontario scappa dalle mie labbra, e noto come si ecciti nel sentirmi, perchè ad ogni verso aumenta la carica che ci mette nel mordermi, succhiarmi e leccarmi la pelle.
La sento camminare per qualche passo, mentre io sono persa nelle sensazioni che mi stanno donando le sue labbra a contatto con il mio collo.
All'improvviso mi lascia cadere sul materasso del letto, ed io inevitabilmente lascio un urlo.
Dopo essermi sistemata meglio, mi raggiunge, mentre inizia a sollevarmi lentamente la felpa.
Noto come con lo sguardo cerca un consenso, che trova nella carezza che le lascio sul viso.
Con una delicatezza infinita, ma sempre senza lasciare da parte la malizia che la caratterizza e che sto imparando ad amare, infila la testa sotto la felpa enorme che porto, e man mano che sale per sfilarmela, lascia un bacio.
Quando arriva all'altezza dei miei seni, torna su e me la toglie completamente.
Noto come mi guarda per qualche secondo, soffermandosi sulle mie curve, facendomi bagnare ancora di più di quanto io non lo sia già, per poi fiondarsi sui miei seni, baciandoli da sopra quel pezzo di pizzo che li fascia alla perfezione. 
"Per quanto ti fasci i seni da dio, bionda, direi che questo è ora di toglierlo, che ne dici?" mi chiede sussurrando, mentre le sue mani stanno già scivolando verso il gancio.
Non le rispondo, ma la mia schiena inarcata che le agevola il passaggio è già una risposta. 
Mi tiene inchiodata al letto, mentre con i denti mordicchia i miei capezzoli, ma appena trovo l’occasione, mi sollevo, mettendomi seduta, facendo scontrare nuovamente le nostre labbra.
Nel mentre, afferro lentamente la sua felpa, indecisa se farlo o no.
Ma appena sento le sue mani che mi spronano a togliergliela, ogni dubbio sparisce.
Il suo reggiseno di pizzo nero mi lascia decisamente senza parole, e senza perdere un momento, le lascio una scia di baci, partendo dalla sua mascella, fino ad arrivare alla parte scoperta dei suoi seni, che palpo.
Sento che dei gemiti cercano di uscire prepotentemente dalle sue labbra, ma lei è troppo orgogliosa per lasciarli sfuggire.
E soprattutto troppo orgogliosa per lasciare il suo amato controllo.
Esattamente come mi aspettavo, infatti, in un attimo mi ritrovo sdraiata sulle lenzuola, mentre lei sta già afferrando il bordo dei miei pantaloni della tuta per sfilarmeli, cosa che non perde tempo a compiere.
La cerco con gli occhi, e noto la profondità dei suoi, che quasi si illuminano al notare quanto sono bagnate le mie mutande, solo per lei.
“Bionda, sei zuppa dio” mi sussurra puntando gli occhi nei miei.
Sto per controbattere, dicendole di stare zitta, quando passa la sua lingua su tutta la mia apertura, al di sopra degli slip.
“Ahh” un gemito fugge prima che io riesca a controllarlo.
La donna rossa sembra apprezzarlo, tant’è che per un attimo mi fissa, con un sorrisino malizioso in volto.
Poi torna a dedicarsi alla mia intimità, prima lasciando un bacio sul mio clitoride, che mi fa inevitabilmente contorcere su me stessa, e poi afferrando con i denti il bordo dei miei slip, e iniziando a giocarci.
I suoi occhi incontrano nuovamente i miei, sfidandosi in una provocazione che non riesco a reggere, non con lei infilata tra le mie gambe.
Potrei venire solo vedendola in questo stato, pronta a farmi sua.
“Najwa muoviti” le sbuffo, cercando di sopprimere un gemito.
“Chi va calmo, va sano e va lontano. Lo sai vero, bionda?” dice, per poi contraddirsi, perchè immediatamente mi sfila le mutande con un colpo secco, tirandole con i denti.
Con un colpo secco entra in me con la lingua, mentre io non riesco a rimanere ferma, schiava del suo tocco magico.
Sento la forza che ci mette, mentre la sua lingua entra sempre più in profondità.
Con una mano percorre tutto il mio corpo, arrivando fino al mio seno, con cui inizia a giocarci, mentre con l’altra inizia a stimolare il mio clitoride. 
“Ahh Naj” urlo portandole le mani tra i capelli rossi e perennemente scombinati, spingendola sempre di più verso la mia apertura.
Continua così per un tempo indefinito, portandomi sempre più vicina al paradiso, ma a poco dall’orgasmo esce senza preavviso da me.
Un senso di frustrazione assurda si fa strada in me, e sono già pronta a insultarla, quando lei inserisce due dita di colpo dentro di me, riportandomi sull’orlo di quel magnifico abisso, mentre la sua bocca torna sul mio clitoride.
“Na-j” la richiamo senza più fiato in corpo, mentre lei, capendomi subito, si avvicina a me, facendo incontrare i nostri occhi, mentre io sorrido nel vedere le sue labbra umide per la mia eccitazione.
In un paio di altre spinte vengo ripetendo il suo nome, cercando insistentemente le sue labbra.
Mugugno nel sentire il mio sapore sulla sua lingua, e quando lei se ne rende conto interrompe il bacio, per poi avvicinarsi al mio orecchio.
“Concordo con te Mag, sei davvero buona”
Nel sentire questo sussulto, ed il mio corpo viene percorso da un brivido. 
“E tu? Sei buona anche tu? Direi che è arrivato il momento di scoprirlo” le sussurro a mia volta, cercando di provocarla, e noto come chiude gli occhi, segno di aver colpito il bersaglio.
Prendo l’iniziativa e tento di capovolgere le posizioni, ma lei da sopra è più forte e me lo impedisce.
"Mh… nono biondina, sono io che comando e lo sai, quindi fa la brava" mi sussurra lei, mentre io sbuffo una risatina nervosa, non so se per la sua mania del controllo o se per l'eccitazione.
Si solleva, alzandosi dal letto, e io mi chiedo dove stia andando.
Ma l'unica cosa che fa è sfilarsi i suoi pantaloni in modo sensuale, senza distogliere lo sguardo da me.
Sorrido nel vederla, mentre dentro di me il cervello sta andando a puttane e l'intero corpo sta prendendo fuoco. 
"No, aspetta" le dico senza nemmeno pensarci poco prima che lei abbassasse anche i suoi slip.
Senza sapere bene cosa stia facendo, gattono verso di lei sculettando un po', giusto per farla dannare, mentre lei mi guarda con occhi di pura passione.
Arrivo vicino a lei, e le lascio subito un bacio caldo sua pancia, per poi partire con una scia, fino ad arrivare all'altezza del suo clitoride, che bacio delicatamente.
Sento il suo respiro spezzarsi sempre di più, e questo non fa che eccitarmi.
Con le mani le accarezzo i fianchi, per poi afferrare gli slip e farli scivolare lungo le sue gambe snelle.
Alzo lo sguardo verso di lei, che mi sta mangiando con gli occhi.
All'improvviso, la sua mano si serra delicatamente attorno alla mia gola, e lei mi spinge nuovamente sdraiata sul letto, salendomi poi a cavalcioni.
Si posiziona in modo da far scontrare le nostre intimità, facendoci gemere immediatamente.
Lei inizia a muoversi, seguita da me.
I nostri fianchi si cercano all'unisono, mentre i nostri gemiti si fondono insieme. 
Continuiamo a muoverci e a darci piacere all’unisono per qualche minuto, senza smettere di baciarci, finchè non veniamo praticamente nello stesso momento, gemendo il nome dell’altra.
Chiudo gli occhi, a causa del forte piacere, mentre sento Najwa che si sdraia accanto a me, e ricopre i nostri corpi con le lenzuola del suo letto.
“Hai sonno?” mi chiede dolcemente lei.
Apro gli occhi e mi giro a guardarla, percependo solo adesso la stanchezza che il fuso orario mi ha provocato: ho preso un aereo nel mezzo della notte, e sono arrivata qua che era già mattino inoltrato.
“A dire la verità si” le rispondo annuendo.
“Allora dormiamo” mi dice lei, mentre io annuisco nuovamente, già pronta a cadere nelle braccia di Morfeo.
Poi però, una lieve paura si fa strada in me, la paura di non trovarla più al mio risveglio.
"Ti ritrovo dopo?" 
Non ho bisogno di altre parole, so che lei ha capito a cosa mi riferisco.
"Si Mag" mi risponde, e l'ultima cosa che posso percepire sono le sue labbra posarsi delicatamente sulle mie.
Mi addormento con un enorme sorriso sulle labbra, sentendomi completa e nel posto giusto come mai non lo sono stata.
Ero convinta che andandomene e scappando sarei riuscita a trovare tutte le mie risposte.
Che sarei riuscita a riempire il vuoto che sentivo, o per lo meno a dimenticarlo.
Solo ora mi sono resa conto che la risposta l’ho sempre avuta davanti, ed è la stessa che ora mi sta lasciando dei dolci baci sul collo, mentre mi accarezza piano i fianchi, facendomi venire la pelle d'oca al contatto.

Mi sveglio ma accanto a me non trovo nessuno.
Devo aver dormito poco, perchè il sole è ancora alto nel cielo.
Un senso di panico mi avvolge, ricordando ciò che è successo l'ultima volta.
Poi, ricordando anche ciò che è successo ieri sera, la consapevolezza che non possa star cercando di scappare si fa strada in me.
Con calma, mi lascio scivolare addosso la mia felpa ed esco dalla camera, cercandola. 

La trovo dopo qualche minuto in cucina, davanti a delle borse enormi, e il mio cuore di calma di botto, mentre il mio corpo lascia un sospiro di sollievo, che la fa rendere conto della mia presenza.
Non so bene come comportarmi dopo tutto quanto, so che dovremmo parlare ma non voglio pressionarla, o rischio che si chiuda a guscio.
Per di più, sembra davvero di buon umore, quindi prima me la voglio godere un po’.
“Buongiorno Biondina, dormito bene?” mi chiede non appena i miei occhi ancora assonnati si congiungono con i suoi.
“Profondamente” le dico con un sorrisetto leggermente malizioso.
“Sono felice. Hai fame? Ho aggiunto del sushi all’ordine che stavo per confermare prima di trovarti davanti casa.” 
Annuisco proprio nel momento in cui il mio stomaco brontola.
“Che ore sono?” 
“E’ quasi l’una. Hai dormito solo per una mezz’oretta” 
Annuisco nuovamente, sorridendole.
“Ti va di -ehm- non so, guardare un film?” mi chiede titubante, mentre io faccio di tutto pur di non scoppiare a ridere davanti a questo nuovo lato di Najwa.
“Certo”
“Allora vai di là e scegli qualcosa, possibilmente azione, e io prendo il sushi e ti raggiungo”
Le sorrdo, facendole capire che va bene, per poi girarmi e iniziare ad andare in sala, pensando a qualche titolo di film.

RINASCITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora