CAPITOLO 38

355 20 21
                                    

due giorni dopo.

MAGGIE'S POV
Verso il tè dal pentolino alla tazza, facendo attenzione a non bruciarmi.
La vasca si sta riempiendo piano piano, con acqua calda e adornata da mille candele tutte intorno.
Inizialmente, avevo optato per un bel calice di vino bianco, ma non ne avevo poi così tanta voglia, in fin dei conti.
Sono stati due giorni duri questi.
Non sono uscita di casa nemmeno una volta, e non ho avuto contatto con nessuno, a parte un paio di eccezioni.
Ho avuto molto a cui pensare, e ho passato questi giorni chiusi in casa, a cercare di riordinare le idee, ma soprattutto a cercare di ritrovare per l’ennesima volta un po’ di pace con me stessa.
Non ho fatto altro che dormire, guardare serie tv e prendermi cura di me stessa.
Ho cucinato un tiramisù, uno dei miei dolci preferiti.
Ho passato del tempo con Tito, ho giocato molto con lui e mi ha fatto compagnia anche quando non volevo nessuno accanto.
Durante il tempo che ho passato in Brasile, mi è mancato molto, avevo molta voglia di coccolarlo.
Sono sicura che avrebbe adorato scodinzolare per quella città e quelle spiaggie.
Mi tornano in mente tutto i miei amici che ho lasciato là.
A partire da Pablo, Camila, Nathalie, Oscar, Rafael e tutti gli altri.
Sento molto la loro mancanza, soprattutto Camila.
Ho legato davvero molto con lei, prima di tutto perchè è stata l’unica a cui ho raccontato ogni singola parte di me.
All'epoca, avevo paura di aver esagerato, di essermi fidata troppo di una ragazza che conoscevo da meno di un mese. Ma col senno di poi, sono estremamente felice della mia scelta.
Scorro tra la galleria, tornando a viaggiare tra i ricordi, che le mille foto che ho scattato mi risportano alla mente.
Ne trovo una di gruppo, seguita da un video.
In quel video, siamo tutti seduti a un tavolo, all’aperto, vicino a un bar, uno dei nostri preferiti.
Guardiamo tutti la telecamera sorridendo, come se fosse una foto in movimento, come quelle in Harry Potter.
Poi, vedo Ana parlare, e tutti scoppiare a ridere.
Non mi ricordo cosa abbia detto la ragazza bionda per farci ridere in quel modo, ma la spontaneità che traspira dalle espressioni spensierate di ognuno di noi mi fa stare bene.
In un impulso, decido di postare questo video sul mio instagram, preceduto dalla foto di gruppo che abbiamo fatto.
Per un instante, la mia mente vola a quella vita che ho potuto assaggiare per qualche mese.
Devo ammettere, che ogni tanto mi capitava di fermarmi a pensare come sarebbe stata la mia vita se fosse nata e cresciuta a Rio, e se loro fossero stati gli amici di una vita, a prescindere dal mio essere famosa o non.
Poi però, l’idea che niente di quello che ho vissuto avrebbe la stessa importanza e lo stesso sapore, mi fa essere grata di come è andata. 

Rialzo gli occhi verso lo specchio del bagno, mentre appoggio la tazza sul bordo della vasca.
Sul mio viso, è dipinta una spensieratezza che ultimamente raramente riesco a trovare.
Mi passo le mani delicatamente sul viso, ammirando la luca che emana nonostante i segni della stanchezza e della sofferenza degli ultimi giorni, sorridendo felice e soddisfatta.
Mi spoglio delicatamente, per poi immergermi nell’acqua calda, che avvolge il mio corpo.
Una notifica sul telefono mi fa sussultare, lo afferro, sbloccandolo, per poi leggere il nome di Ivan.
Mi maledico da sola per non averci pensato prima.
Ancora non gli ho dato la risposta definitiva, semplicemente perchè ancora nemmeno io la conosco.
Sono estremamente divisa in due, non riesco a decidere.
Odio trovarmi in queste situazioni, ma ho dei validi motivi per scegliere entrambe le opzioni.
Sospiro, aprendo whatsapp.

“Ciao Maggie, mi dispiace metterti pressione, ma entro sta sera ho bisogno di sapere la tua scelta. Ti prego, rispondimi entro oggi, o da domani saremo costretti a cercare una tua sostituta e non appena la troveremo verrai automaticamente sostituita”

Leggendo queste due frasi, un vuoto doloroso nel petto si fa strada, e per un momento faccio perfino fatica a respirare.
Ma allo stesso tempo, se questa scelta dipendesse solo da me, non avrei bisogno di altro tempo per pensarci, perchè questo dolore al pensiero che la mia Maca venga interpretata da un’altra è la prova lampante ed inconfondibile che quel posto lo rivoglio con tutte le forze. 
Blocco lo schermo, immergendomi fino alla testa, come a cercare di far affogare i pensieri.

RINASCITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora