CAPITOLO 45

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NAJWA'S POV
Lascio passare un paio di minuti, mentre sento che il respiro della bionda piano piano si sta regolarizzando.
Le mie dita sono libere di scorrere ed esplorare la sua pelle, così leggera e profumata.
Ogni tanto le lascio un paio di baci sulla spalla nuda o sul suo collo che mi fa tanto impazzire.
Per un attimo, il suo respiro si fa profondo ed io ho il timore che si sia addormentata così.
Allora delicatamente mi alzo, e proprio come sospettavo, i suoi occhi sono chiusi, ma sulla sua faccia c'è un dolce sorriso, che bacerei fino a non poterlo più dimenticare.
La scuoto leggermente, cercando di spostarla per sistemarla meglio sotto le coperte ma la sua voce mi colpisce dolcemente.
"Sono sveglia. Pensavi davvero di avermi già distrutta?" sussurra ridendo leggermente, con una punta di ironia nella voce, mentre io chiudo gli occhi sorridendo, godendomi il tocco leggero della sua mano sul mio viso, che mi accarezza delicatamente.
"Lo so che lo sei" sussurro con un tono a metà tra la dolcezza e il malizioso.
"Pff" lei sbuffa pur di non darmi ragione.
Perché quello che ho detto è la verità, ma ammetterlo le costa un po'.
Il punto è che tanto lo so già, e pensandoci sorrido.
Sorrido per tante cose, ma tutte riguardano lei.
Sorrido per la sua tenacia nel tenermi testa e nel tenere testa a se stessa.
Dio, non immagino nemmeno come avrei reagito io se avessi dovuto passare tutto quello che ho fatto passare a lei.
La ammiro così tanto per essere stata in grado di non arrendersi e di seguire quello che voleva, di combattere contro di me e contro la parte di lei che sicuramente l'ha insultata per essermi stata dietro a farsi calpestare per tutto questo tempo.
Ma a dire la verità, sono felice che non si sia arresa a se stessa.
I suoi occhi sono fissi nei miei, e mi lascio trasportare in un'altra dimensione da quelle iridi così pure, mentre il silenzio fa da sfondo ai nostri respiri.
"Lo penso davvero quello che ti ho detto" sussurro senza nemmeno rendermene conto, spostando lo sguardo verso un punto indefinito del muro.
Lei, sentendo queste mie parole, chiude immediatamente gli occhi, senza riuscire a reprimere un sorriso malizioso. Inarco le sopracciglia fissandola in attesa di una spiegazione, ma prima ancora che possa chiedere niente parla.
"A me non sembra." afferma, per poi continuare subito dopo.
"O meglio, ti dovrai impegnare di più se vuoi superare gli orgasmi che mi dava lui" sussurra con un tono di voce leggermente tremolante, ma con una punta di ilarità nella voce.
Mi alzo di scatto, puntando i miei occhi infuocati nei suoi, mentre lei scoppia a ridere con la sfida nello sguardo.
Non le lascio nemmeno il tempo di continuare il discorso che mi giro sul fianco, dandole le spalle.
Lei smette di ridere all'improvviso, probabilmente preoccupata.
Non si sarebbe mai aspettata una reazione di questo genere da parte mia, e devo controllarmi parecchio per non scoppiare a ridere.
La sento avvicinarsi lentamente, sicuramente indecisa su cosa fare e con quella smorfia concentrata sul volto, quella che bacerei fino allo sfinimento.
Poi, sento le sue labbra morbide appoggiarsi sulla mia spalla nuda, lasciando qualche bacio sparso e silenzioso.
Sento la mia pelle riempirsi di brividi, mentre le sue braccia mi avvolgono in un abbraccio da dietro.
Le sue mani si posano delicate sui miei seni, un po' come a volerli coprire, possessiva, mentre io mi godo il suo tocco, cercando di continuare a reggere il gioco di quella offesa.
"Naj?" mi chiama lei dolcemente.
Non le rispondo.
"Naj non ti sei offesa vero?" sussurra ancora, mentre le sue labbra salgono, tracciando una scia di baci, fino ad arrivare a giocare con l'orecchino che ho sul lobo.
Io continuo a non rispondere, e sento che Maggie sta iniziando a preoccuparsi seriamente.
Proprio nel momento in cui percepisco che sta per alzarsi per controllarmi in faccia, mi giro di scatto salendole a cavalcioni, afferrando le sue mani e portandole sulla sua testa.
La sua faccia è sconvolta non appena si rende conto che l'ho presa in giro per tutto questo tempo.
"Che stronza!" urla sconvolta, cercando di liberarsi.
"Lasciami, mi stavi prendendo per il culo" urla cercando di sembrare seriamente arrabbiata, ma la conosco, e la fossetta che si è formata al lato della bocca indica che si sta trattenendo parecchio per non scoppiare a ridere.
"Mh, non penso proprio" le sussurro contro la bocca, concentrandomi sulla sua pelle che si riempie di puntini, e il suo respiro agitato che si mischia con i gemiti, ma Maggie mi coglie di sprovvista, e porta una mano all'interno dei miei jeans, guardandomi sorridendomi sorpresa.
"Wow" dice soltanto, continuando a far muovere la mano lentamente, troppo lentamente.
"Taci" le intimo sibilando piano, guardandola fissa negli occhi.
"Direi che ti ha fatto effetto, eccome" sussurra sulla mia bocca riferendosi allo spogliarello di prima.
"Taci" le ripeto, mentre con uno scatto le afferro il polso, cercando di spostare la sua mano dalla mia intimità, prima di perdere il controllo, ma lei non me lo permette, e continua a stimolarmi in un modo troppo lento e straziante.
"Sh, sh, sh, vieni qua" mi sussurra come a volermi distrarre, mentre con la mano libera mi afferra la nuca e fa combaciare le nostre labbra, che iniziano a rincorrersi tra di loro.
Mi mordicchia un po' il labbro, mentre con la mano aumenta i movimenti, e io inizio ad ansimare nella sua bocca semiaperta, mentre i suoi occhi si fanno sempre più scuri ed eccitati.
Con il bacino cerco di muovermi sulla sua mano, cercando il piacere che lei non vuole darmi, ma all'improvviso mi ritrovo con la schiena contro il materasso, e Maggie infilata tra le mie gambe, che afferra velocemente i jeans per sfilarmeli.
Automaticamente stringo le gambe tra di loro, a cercare un po' di sollievo, sento la mancanza del contatto della sua mano contro il mio clitoride coperto dagli slip.
Alzo lo sguardo e la trovo ferma, seduta sul letto, troppo concentrata a guardarmi.
Nei suoi occhi brucia un fuoco che mi scalda dentro, che mi fa sentire bella ma soprattutto amata.
Sorrido socchiudendo gli occhi, mentre mi godo questa sensazione così eterea che quasi non mi sembra reale.
Ma lei è li, tra le mie gambe, e vuole me, lo leggo scritto nei suoi occhi.
Si avvicina, leggera, lasciandomi un bacio casto sulle labbra, per poi tracciare una scia che parte dal mento fino ad arrivare al bordo degli slip.
Si blocca, e mentre sento il suo respiro colpirmi la mia intimità attraverso gli slip, i suoi occhi verdi incontrano i miei per degli interminabili attimi, e solo dopo avermi fatto un sorrisetto strafottente, mordicchia il mio clitoride, mentre io gemo un po' di sorpresa.
Continua a leccare il tessuto, mentre i suoi occhi non lasciano i miei, e le sue mani bloccano le mie gambe.
Con i denti afferra gli slip, sollevandoli finchè non li sente in tensione, facendo attenzione a non farmi male.
La guardo incuriosita, non capendo a che gioco stia giocando.
Le chiedo spiegazioni con lo sguardo, ma lei semplicemente nega con la testa, ammonendomi di stare zitta.
Sento l'eccitazione aumentare sempre di più mentre continuo ad osservare i suoi movimenti.
Non so quale sia il suo prossimo passo, e questa cosa mi eccita tremendamente.
E poi, avviene tutto in una frazione di secondo.
Spalanca la bocca, e il tessuto degli slip colpisce il mio fascio di nervi già eccitato, provocandomi uno spasmo.
Non riesco a non gemere, chiudendo le gambe, ma Maggie prontamente me le riapre e torna a leccare gli slip ormai completamente bagnati dalla sua saliva e dalla mia eccitazione.
Afferra di nuovo il bordo con i denti, ma questa volta li sfila semplicemente, lasciandomi esposta davanti a lei.
Noto come mi osserva per qualche secondo, come a voler essere sicura che io stia bene.
Fa combaciare le nostre labbra in un bacio.
Mi morde il labbro, e io gemo.
La sento eccitarsi, il suo respiro pesante che si infrange contro la mia pelle.
Ci guardiamo negli occhi, solo per una frazione di secondo.
Ma in quello sguardo leggo tutto il suo amore, e tutta la delicatezza nei miei confronti.
Annuisco impercettibilmente.
Non c'è un motivo, so solo che mi è venuto spontaneo.
Un po' come a dire "vai, mi fido di te".
E lei ha recepito il messaggio, lo vedo.
Si abbassa piano piano, e dopo questo piccolo momento di dolcezza, torna la Maggie provocante di sempre, e mi eccita incredibilmente tanto.
Sento il suo fiato caldo contro il mio nucleo, ma lei rimane immobile, fino a farmi impazzire.
Afferro di scatto i suoi capelli biondi, stringendoli in un pugno, obbligandola ad avvicinarsi non riuscendo più a resistere a questa lenta tortura.
"Maggie ca-aaah"
La sua lingua sta percorrendo tutta la mia apertura, e io ho già toccato il paradiso.
Mi mordicchia il clitoride gonfio senza staccarmi gli occhi di dosso, ma io non ci riesco a causa di tutto il piacere che sto provando.
"Naj, guardami" mi chiede lei velocemente, per poi tornare a giocare con il mio centro.
Non le rispondo.
In questo momento, non riesco nemmeno a capire come mi chiamo.
"Se non mi guardi non ti faccio venire, te lo giuro" mi sussurra lei di nuovo, e dal suo tono di voce capisco che ne sarebbe in grado.
Con una forza che nemmeno io so da dove ho tirato fuori, apro di nuovo gli occhi, puntandoli nei suoi colmi di lussuria.
Cazzo, è così pura.
L’anima più pura che mi guarda con gli occhi più provocanti del mondo.
In tutta risposta, quasi come se volesse ringraziarmi, o premiarmi, inserisce due dita dentro di me, di scatto, e io urlo.
Aumenta sempre di più la velocità, mentre con i denti mordicchia costantemente il mio clitoride.
"Ah Maggie, cazzo continua" sussurro, nonostante io non supplico mai nessuno.
Mi porto una mano sul viso, mentre con l'altra afferro il lenzuolo sotto di me.
"Smettila, voglio vederti" mi sussurra Maggie spostandomi la mano con il viso, cercando le mie labbra.
Me le mordicchia, mentre aggiunge un terzo dito e continua a penetrarmi con forza.
Mi sento al limite.
Le gambe mi tremano, il mio respiro si fa sempre più rapido e gli occhi mi si chiudono.
ùAnche Maggie lo nota.
Si avvicina al mio orecchio, e inizia a giocare un po' con il lobo, mordicchiandolo e passando la lingua tra i miei amati orecchini.
"Vieni, Naj, vieni per me" la sua voce sensuale mi colpisce, e vengo urlando il suo nome, non riuscendo più a trattenermi.
Rimango ad occhi chiusi per qualche minuto, giusto il tempo necessario per stabilizzare il respiro e riprendermi all’orgasmo.
Apro gli occhi dopo attimi infiniti in cui mi sono sentita letteralmente in paradiso e immediatamente incontro i suoi, luccicanti, che già mi stavano fissando a qualche centimetro di distanza.
Sento la sua mano che ancora mi sta stimolando piano nella mia zona intima, per accompagnare lentamente l’orgasmo.
All’improvviso, però, la toglie, e io rabbrividisco per il vuoto che sento.
La scruto, cercando di leggere attraverso quello sguardo vivido che ha, ma capisco le sue intenzioni solo una volta che porta le sue dita alla bocca, ed inizia ad assaporarle e a leccarle, gemendo nel modo più erotico che possa esistere e senza smettere di fissarmi.
Mi lascio andare con la testa sul cuscino, senza forze, con gli occhi chiusi e l’immagine in ripetizione nella mia mente, cercando di calmare gli istinti più animali che ho. 
“Sei così buona” mi sussurra Maggie sulle mie labbra socchiuse non appena riapro gli occhi.
“E tu sei così erotica” rispondo io, per poi fiondarmi sulle sue labbra, che mordo e lecco, sentendo il mio sapore mischiato al suo.

Mi sveglio con il sole che mi solletica il viso, e per qualche secondo, mi sento in pace.
Apro gli occhi, mentre sento qualcosa che pesa sul mio petto.
Una chioma di capelli biondi mi copre la visuale, e inevitabilmente sorrido chiudendo di nuovo gli occhi, pensando a quanto cazzo io mi senta in paradiso in questo momento.
Sento il suo profumo che mi colpisce come una carezza, e mi rendo conto di non voler essere in nessun’altra parte del mondo in questo momento, se non tra le sue braccia.
Mi sollevo leggermente per guardarla, e mi accorgo solo ora che ancora dorme profondamente.
Afferro il telefono sul comodino di fianco a me, e come sospettavo, mi trovo un'infinità di notifiche, come ogni giorno del resto.
Eppure, non mi interessano per niente.
Ora, l'unica cosa che mi interessa è lei, per cui vado direttamente sulla fotocamera di Instagram, e alzo il telefono, mettendolo nella giusta prospettiva, in modo da non farmi vedere completamente e da non far riconoscere lei.
La stringo, cercando di fare notare attraverso la foto l'amore che provo per lei, e senza pensarci, ne scatto 4 o 5 di fila, per poi mettere il telefono di nuovo al mio posto.
Le lascio un bacio nei capelli, e per qualche minuto mi fermo ad ascoltare il rumore dei suoi respiri, che mi calmano terribilmente tanto.
Con un dito traccio delicatamente i suoi lineamenti, scendendo poi per il collo e lungo la spalla.
Al passaggio delle mie dita, la sua pelle si riempie di una fila di brividi.
Non so se sia per il freddo, per il solletico, o a causa mia, ma voglio convincermi che sia a causa dell’ultima ipotesi.
Dopo qualche minuto in completo silenzio, mi alzo, facendo attenzione a non svegliarla.
Afferro subito la mia felpa, buttata in un angolo della stanza, ma subito dopo ci ripenso.
La lascio di nuovo esattamente dove l’ho trovata, e in un secondo sono già di fronte all’armadio di Maggie, a scegliere tra una delle sue felpe oversize.
Ne afferro una grigia e estremamente morbida, e senza rendermene conto, me la porto al viso, affondando nel suo profumo.
Un brivido di freddo mi risveglia e mi costringe ad indossarla.
Osservo ancora per qualche secondo l’enorme armadio di Mag, quando la sua figura riflessa allo specchio cattura la mia attenzione.
Mi volto a guardarla, e ancora una volta non posso fare a meno di sorridere.
Mi chiedo se sarà sempre così, se mi sentirò sempre sempre così felice solo guardandola, perché nel caso accetto più che volentieri.
Mi avvicino, e le lascio un bacio sulla testa, per poi girarmi e dirigermi verso la cucina.

Sono passati 20, al massimo 30 minuti da quando ho iniziato a cucinare ed ormai è quasi tutto pronto.
Sto valutando l’idea di andare a svegliare Maggie, ma so quanto ama dormire, perciò non voglio disturbarla.
“Sei una stronza cazzo, come ti è venuto in mente” sento la sua voce arrivare da dietro.
E’ arrabbiata.
Estremamente arrabbiata.
Eppure, le sue braccia che mi stringono forte da dietro sembrano volermi dire altro.
Ripercorro mentalmente cosa avrebbe potuto ferirla o farla arrabbiare, ma per una volta non mi viene in mente niente.
Mi volto lentamente, fino a trovarmi davanti a lei, cercando di leggere nei suoi occhi qualche indizio, ma niente.
“Cosa è successo, piccola?” chiedo con cautela.
“Pensavo te ne fossi andata” sussurra scoppiando a piangere silenziosamente dopo aver infilato la testa nell’incavo del mio collo.
La stringo forte. 
“Sei una stronza” continua sussurrando, mentre i singhiozzi non smettono di lasciare le sue labbra. 
“Non ti ho visto e pensavo fossi scappata. Mi hai fatto spaventare moltissimo cazzo, ti odio” continua mentre io decido di lasciarla sfogare un po’ prima di iniziare a parlare.
“Non me ne sono andata, non me ne andrei mai. O almeno, non ora che ti ho trovata. Mi sono appena accorta quanto tu sia sempre stata una costante nella mia vita, tra i miei pensieri e nella vita reale, e non voglio che questo cambi. Non voglio che quello che abbiamo ora cambi, per nessuna ragione al mondo” le spiego sussurrando una volta che si è calmata un po’.
“Ti amo” aggiungo sottovoce, ma so che mi ha sentito, perchè mi lascia qualche bacio sparso sul collo, e mi sussurra un “Anche io” in risposta, che mi fa sorridere.
“E poi cazzo, i miei vestiti sono ancora tutti sul pavimento della tua camera, come avrei fatto ad andarmene, avrei creato uno scandalo se fossi uscita nuda da casa tua, ti immagini la stampa?” sussurro scoppiando a ridere, mentre lei sussulta per la mia affermazione. 
“Non farlo mai più in ogni caso” 
“Va bene” 
“Promesso?” mi chiede.
“Promesso” le rispondo, per poi sollevare il suo viso e baciare e mordicchiare quelle labbra magnifiche che si ritrova.
“E ora, ti va di venire a fare colazione?” le chiedo indicandole la tavola apparecchiata.
Lei annuisce, e dopo avermi scoccato un ultimo bacio sulla bocca a mo’ di ringraziamento, si siede al suo posto, mentre io rimango a fissarla, sorridente e innamorata come non mai.

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