Capitolo 10 - Emily

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Emily

Mi diverte molto stuzzicare Alex, mi sfida ma alla fine è lui che resta fregato.
Si è appisolato dopo pranzo sul divano, decido di fare una bella doccia, ho ancora indosso il costume e il copricostume.

Mi ha giovato questa piccola fuga romantica.

Questa sera mi ha detto di farmi bella, per fortuna le ragazze hanno infilato anche un vestito con delle infradito gioiello.

Entro in questa grande doccia, l'acqua leggermente fresca disseta la mia pelle secca, lava via tutto il sale dandomi sollievo. Insapono i capelli, e solo ora noto che è la stessa fragranza che uso, vaniglia, inizio a canticchiare "Per un milione" dei Boomdabash.

Mi volto e proprio come il primo incontro, trovo due occhi che mi scrutano e un sorrisetto che mi incanta, mi sembra di rivivere un deja vu.
Ma stavolta Alex indossa solo un boxer aderente, le braccia conserte, mettendo cosi in bella mostra i muscoli, é una visione.

"Da quanto sei li?"
Sono sorpresa.

" Mi sto godendo lo spettacolo."
Si avvicina, non distoglie un attimo gli occhi dai miei, toglie l'intimo con gesti molto lenti, apre l'anta della doccia ed entra.
Tutto questo è molto sexy.

"Che stai facendo?"
Dico a fatica con il respiro accelerato.

"Ho appena deciso che dovrai pagare ancora un pegno per farti perdonare."
Sussurra con voce roca terribilmente sexy.

Potrei svenire.

Lava via la schiuma dai miei capelli.
"Hai comprato lo shampoo alla vaniglia."
Gli faccio notare.

"Tutto deve profumare di vaniglia, è diventata la mia fragranza preferita."

All'improvviso avvicina la sua bocca alla mia e mordicchia il mio labbro, poi fa lo stesso con la mia spalla, sposta le labbra sul mio collo che lecca.
Riesce addirittura a farmi tremare le gambe, credo possano cedere da un momento all'altro, mi aggrappo letteralmente alle sue braccia.
"Tu invece, sei il mio sapore preferito."
Sussurra al mio orecchio per poi mordicchiare il lobo scatenando un brivido di eccitazione proprio nel mio sesso.

Annienta la distanza delle nostre labbra con un bacio passionale che mi fa quasi girare la testa, colma quella fra i nostri corpi stringendomi a sé.
Le sue mani viaggiano sul mio corpo procurandomi brividi, l'acqua ci scorre addosso, questa è una cosa che non avevo mai fatto.
Ogni freno inibitore in me cede, sono creta nelle sue mani che può modellare a suo piacimento.

Bacio e lecco l'incavo del suo collo, so che lo fa impazzire, proprio come prevedevo un mugolio di apprezzamento fuoriesce dalle sue labbra.
Stringe nelle sue mani il mio lato b facendo scontrare la mia intimità con la sua possente erezione.

"Dio come ti voglio."
Quasi ringhia, troppo desideroso di farmi sua.

Accarezzo la sua erezione dandogli piacere e aumentando la voglia di saziare la nostra fame.
Lascia piccoli pizzicotti sui miei capezzoli mentre l'altra mano scende più giù accarezzandomi con movimenti circolari, molto più giù.

"Non l'ho mai fatto così."
Sospiro dal piacere.

"Davvero?"
Ne sembra felice, si fionda sulle mie labbra e sembra che questa notizia lo abbia caricato di più.
Scosta la mia gamba alzandola e siamo una cosa sola.

"Guardami piccola, voglio che mi guardi per tutto il tempo."
I nostri respiri a volte accelerano e altre si spezzano, tutto all'unisono, fino a quando sentiamo il piacere montare nel ventre e farsi sempre più grande, fino ad esplodere.
Cerco di rallentare i battiti del mio povero cuore, mi aggrappo alle sue spalle, temo di poter cadere.

Cavolo, è davvero il dio del sesso.

Ricordo quando lo dissi alle ragazze e mi viene da ridere, cerco di trattenermi ma lui mi vede.

"Cosa c'è?"
Chiede iniziando ad insaponarmi, soffermandosi sul mio seno, inizio anche io a fare lo stesso, accarezzando ogni centimetro dei suoi pettorali e spalle.
Mi godo l'attimo.

"Sto cercando il coraggio di rovinare questo bel momento. "
Quasi sussurra, ma lo sento.

" Perché rovinare? "
" Ho due notizie, una brutta e l'altra bruttissima, entrambe ti faranno probabilmente incazzare."
Ammette sospirando.

" Ah, facciamo progressi.
Ok dimmi quella bruttissima, mi tolgo il pensiero. "
Mai mi sarei aspettata quello che sta per dirmi.

" Voglio prima fare una premessa, ho i miei tempi per confessarti le cose, credo tu l'abbia capito. "
Faccio cenno di si con la testa.
" Hai presente la ragazza di stamattina?"

" Si, la tua amica. L'hai sentita, come sta? "

" Non è un'amica. "
Fa una pausa, fin troppo lunga per i miei gusti, lo sprono ad andare avanti.
" É Chiara, la mia ex. "

Resto di sasso.
Mi allontano da lui.
"Perché non me lo hai detto?"
Chiedo nervosamente.
" È venuta anche qui ieri mattina, cosa vuole da te Alex?
E tu cosa vuoi da lei?"
Non voglio giochetti.

"Ehy calmati, io non voglio proprio niente. Ha saputo che ero qui da Giuseppe, il proprietario, abitano di fronte."
Cerca di giustificarsi.

Viene ad abbracciarmi e sono molto tesa. Mi da dei leggeri baci su tutto il viso facendomi ridere alla fine.
Incastro i miei occhi nei suoi.
"Non farmi pentire di averti dato fiducia e un'altra possibilità, non ho intenzione di rivivere ciò che ho vissuto con Paolo."
Sono molto seria e dal suo sguardo credo lo abbia capito.

"Voglio solo te."
Sembra sincero, spero di non sbagliarmi.
Mi abbraccia e posa un bacio sui miei capelli.

Ricordo che le notizie erano due.
"Scusa, l'altra notizia?"

All'improvviso diventa quasi imbarazzato, si allontana da me.
"Che altro hai combinato?"
Chiedo guardinga.

"Staea andao a ena da ei."
Parla così in fretta che non si capisce nulla.

"Cosa?"

Si gratta la nuca e cerca di non guardarmi.
"Stasera andiamo a cena... da ei."

"Dove?"
Sbruffa e io mi irrito.
"Vuoi parlare come si deve?"

"Stasera andiamo a cena dai miei!"
Questa volta ho capito benissimo, ma spero di no.
"Che cosa?"
Urlo scioccata.
Prendo il cuscino beige sul divano accanto a me e glielo lancio contro con forza, ovviamente lo blocca.
" Quando avevi intenzione di dirmelo?"
Gli lancio contro l'altro cuscino verde.

"Ora."
Dice consapevole della cazzata detta.
Riprendo il primo cuscino che ha mollato per acchiappare il secondo e glielo rilancio addosso.
Inizia una guerra di cuscini, io provo a colpirlo, ma lui blocca tutti i colpi, sono una schiappa.
Alla fine mi prende alle spalle portando il suo braccio forte intorno al mio ventre stringendomi a sé, cadiamo sul divano ridendo.

"Dovrai farti perdonare."
Lo avviso dandogli uno schiaffetto sul braccio.

"Stanotte mi farò perdonare volentieri."
Usa una voce lasciva.

"Ma sei un maiale. "
Lo accuso.
In risposta fa su e giù con le sopracciglia e non vedo l'ora.

Non c'è nulla in casa, posso solo fare una semplice ciambella al cacao e farcirla con la nutella. Mi metto all'opera.
"Che stai facendo?"
Chiede dalla porta della cucina.

"Un piccolo dolce da portare a casa tua."
Rispondo distrattamente.

"Non c'è bisogno."
Lo guardo malissimo e recepisce il messaggio, alza le mani arrendendosi e va via.

Finito di farcire il dolce, ecco sopra una spolverata di zucchero a velo e grattugio la barretta di cioccolato che lui aveva comprato per sé.
Ben gli sta.

Indosso l'unico vestito che io abbia qui e i sandali, sono molto nervosa e spero di non incontrare sua cugina.
Ok, inizio ad andare in crisi, se mi porta a conoscere i suoi significa che sono importante per lui.
Questo pensiero mi rende felice.

Questa agitazione per un attimo mi ha fatto dimenticare della sua ex, in realtà non so nulla della sua storia, solo che ha sofferto.
Ora meglio pensare alla serata che ci attende.

Arrenditi a Noi (Sequel di Arrenditi All'Amore) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora