Capitolo 27 - Emily

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Emily

"Voglio i tuoi occhi nei miei piccola."

Amo follemente quando dice così, questi momenti, lui.
Ed è ciò che faccio, incastro i nostri occhi e mi perdo in un verde talmente chiaro da risucchiare la mia anima.
Ogni volta come la prima volta, non ho mai avuto scampo, ero sua ancor prima di saperlo.

In un momento di lucidità ricordo una cosa.
"Aspetta, non prendo più la pillola."

Sembra non importargli.
Mi sorregge con un braccio e con l'altro scosta le mutandine e in un attimo siamo una cosa sola.
Uno tsunami di emozioni mi travolge quando lo vedo sorridere dolcemente proprio in questo istante, resta fermo, non si muove gustando ad occhi chiusi questo momento.
Poso le labbra sulle sue dolcemente chiudendo gli occhi anche io per assaporare questo ritorno a casa, questo senso di completezza che mi invade come un fuoco, incendiandomi.

Quanto amo quest'uomo.

Inizia a muoversi, si lascia sfuggire un gemito che tento di soffocare con un bacio, voglio tutto di quest'uomo, non posso fare a meno di lui.
Si stacca dal muro e ancora uniti finiamo sul letto, con entrambe le mani afferra la mia biancheria di cotone sottile ad un lato e la strappa.
Torna a baciarmi e io stringo più forte le gambe intorno al suo bacino muovendomi con lui, il nostro ritmo è perfetto.
Passione allo stato puro, le sue stoccate sono forti e veloci, mi mandano in estasi, continuiamo a divorarci, le nostre labbra non riescono a farne a meno, ci stacchiamo solo per prendere fiato.
La sua mano destra stringe la mia natica, mentre la mia graffia la sua spalla, quella sinistra cerca la sua, le nostre dita si intrecciano e stringono.

Nessuno dei due vuole lasciar andare l'altro.

"Ti amo Alex."
Mi sfugge dalle labbra, credevo di averlo solo pensato, invece l'ho detto, non sono riuscita a contenere questo sentimento che si accende al centro del petto, in profondità.
È così bello sentire la sua pelle sulla mia, le mie mani fremono e viaggiano sul suo petto per poi arrivare sulla schiena e stringerlo a me come se la vicinanza non fosse mai abbastanza.
Mordo il suo labbro inferiore per poi leccarlo, brividi invadono il mio corpo e senza volerlo graffio ancora la sua pelle per il troppo piacere.
I nostri sospiri irregolari iniziano ad accelerare fino all'apice del piacere quasi in contemporanea.

Nulla esiste, solo noi, i nostri sospiri sincronizzati, le nostre mani che si cercano, i nostri occhi che si trovano, i brividi sulla pelle, le nostre labbra unite, due cuori tremolanti.

Ci sistemiamo meglio sul letto coprendoci con il piumone, anche se i riscaldamenti sono accesi fa freschetto nudi.
Mi avvolge con un braccio e poso la testa sul suo petto, sento i battiti del suo cuore sincronizzati perfettamente con il mio.
"Non credevo di provare ancora queste emozioni, di riaverti fra le mie braccia."
Dico stringendolo forte a me.

"Anche io."
Posa un bacio fra i miei capelli stringendomi a sua volta.

"Ho combinato un casino."
Ammetto rimproverandomi.
Lo sento sospirare ma non dice niente.
Ho quasi timore che passato il momento di passione al quale ci siamo totalmente abbandonati, lui ora si renda conto che la realtà è pesante da perdonare e da sopportare.
Istintivamente a questo pensiero rafforzo la presa intorno al suo busto, non voglio lasciarlo andare mai più.
É troppo silenzioso, questo mi fa impazzire, mi allontano da lui per riuscire a guardarlo in viso e ha un'espressione che non mi piace.
Quasi irritato si mette a sedere posando la schiena al muro, si stropiccia la faccia con entrambe le mani e libera un rumoroso sospiro.

"Hai cambiato idea?
Te ne sei pentito?"
Chiedo in un sussurro, le corde vocali non collaborano.
Ad un tratto mi guarda con la stessa espressione della McGranitt ogni volta che ascoltava le sciocchezze di Ron ed Harry.
"Farò finta di non aver sentito queste domande senza senso. Quando lo capirai che ti amo?"

Arrenditi a Noi (Sequel di Arrenditi All'Amore) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora