Capitolo 43 - Alex

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Alex

La vita sta riprendendo il ritmo di sempre, per fortuna quella terribile parentesi, resterà tale, la stiamo superando.
Ammetto di avere qualche incubo di tanto in tanto, hanno sempre lo stesso scenario, rivivo quei momenti, quella paura che ti intrappola, quel senso di impotenza e sconfitta, non credo che li dimenticherò mai.
Mi trovo sempre in quel maledetto giardino e di lei nessuna traccia, al suo posto quello psicopatico.
Ogni volta ripete la stessa frase, 'Emily e tuo figlio, sono miei', mi sveglio subito dopo, sudato e sconvolto.

Tutto questo lo tengo per me, lei ha già i suoi di incubi, spesso si lamenta nel sonno svegliandomi, finisco per interrompere i suoi sogni tormentati, poi la cullo fra le mie braccia.
Serve solo un po' di tempo, infondo sono passati solo poco più di due mesi da quei giorni, per fortuna questi episodi iniziano a diventare meno frequenti per entrambi.

Ormai praticamente viviamo in simbiosi, fra il suo e l'appartamento di mio fratello, cercando di pesare il meno possibile alle ragazze e Claudio, ma presto sarà tutto finito.
Non mi sono mai sentito più vivo, lei è la mia casa, è talmente naturale svegliarmi e trovarla, addormentarmi con lei accanto, rientrare da lavoro sapendo che la mia donna sarà qui ad aspettarmi.
Benedico in ogni momento la scelta di venire a vivere qui un anno fa, è iniziato tutto quel pomeriggio.

Dopo colazione sono tornato da me per fare una doccia e prepararmi, questa mattina abbiamo la visita di controllo dal medico e come al solito sono in ansia.
Torno nell'appartamento accanto ed entro nella sua camera trovandola piegata sul letto con la testa a penzoloni, intenta a cercare qualcosa sotto il letto.
"Puoi cercare di non mostrarmi il tuo bel sedere all'aria visto che non possiamo fare l'amore?"

Sono esasperato, averla sempre accanto e non poterla toccare come vorrei é una tortura. Trovarla con il sedere in aria racchiuso da una culotte tutto pizzo di colore rosso, diciamo che non aiuta il mio povero amico, né quei due neuroni che mi restano.
Da quando ha queste vampate nel giro di cinque minuti si spoglia completamente e poi si copre con il pigiama di pile, sembra una pazza.
"Posso capire perché hai il sedere in aria? Non è un'ottima posizione, cioè lo è, ma purtroppo per me non adesso, per niente."
Stropiccio la faccia con le mani esasperato e il mio amico sull'attenti.
Già prima bastava poco per aver voglia di lei, ma ora con questa astinenza non ne parliamo, potrei avere un'erezione anche mentre russa.
Spero che il dottore ci dia il via libera anche da questo punto di vista.

Forse sto diventando un maniaco sessuale e dovrei preoccuparmi.

"Mi è caduta la fettina di cetriolo sotto il letto."
La fisso stranito, poi si rimette finalmente composta e scoppio in una fragorosa risata liberatoria, pericolo erezione scampato.
Indossa una maglietta con i minions vestiti da X-men, a fermare i capelli una fascia con le orecchie da panda e in viso ha una melma verde.

Oddio, mi fanno male lo stomaco e le guance.

"Che diavolo stai combinando, ti ho lasciata sola per un'ora?"
Riesco a dire una volta ripreso a respirare normalmente.

"Una maschera al cetriolo fatta in casa, ho visto la ricetta su google."
Fa spallucce per simulare un atteggiamento tranquillo, ma credo si sia offesa.
Ho il vago sospetto che in realtà ce l'abbia con me per altro, l'ho subito notato al risveglio, meglio non indagare oppure rovinerò tutto.
"Sono solo venuto a dirti che fra mezz'ora dobbiamo uscire o faremo tardi, inoltre devo tornare a lavoro appena finita la visita."

Vedo la delusione nei suoi occhi crescere, poi li abbassa immediatamente, in quest'ultimo periodo le sue emozioni sono a mille e non può nasconderle.
"Settimana scorsa hai detto che oggi avresti preso anche il pomeriggio libero, quindi non resti neanche a pranzo?"

Ci penso un po' su.
"Davvero? Non ricordo, passeremo il pomeriggio insieme sabato."
Mi avvicino per posarle un bacio...bhe non saprei dove in realtà con tutta questa roba che ha in faccia.
Finisco con il mandarle un bacio volante mentre vedo il suo umore cambiare in peggio, mi affretto ad uscire dalla stanza prima di scatenare l'ira della mia rossa combattiva.

Attendiamo il nostro turno dal dottore, aveva ragione Emily, queste pareti arancioni fanno venire il mal di testa.
La segretaria, con un enorme sorriso ci informa che possiamo entrare, forse ha una paresi facciale, non la smette di sorridere, sono preoccupato.
Non appena inizia la visita, la mia mano cerca quella della donna che amo, la trovo subito e le nostre dita si intrecciano salde.
Fisso il monitor davanti a me proprio come lui, come se ci capissi qualcosa, è tutto grigio, tranne che per una specie di ovale nero che racchiude una sagoma.
É il nostro bambino.

"Procede tutto per il meglio."
A queste parole, in contemporanea, sia io che lei tiriamo un respiro di sollievo.
"Fra un mesetto potremo scoprire il sesso del vostro bambino."

Ci fissiamo storditi e sorridenti, abbiamo parlato di questo, lei vorrebbe scoprire il sesso attraverso una usanza americana.
Una festicciola con amici e famiglie, un enorme palloncino nero da far scoppiare, che ne racchiude diversi piccoli al suo interno, rosa o blu.
Oppure tagliando una torta farcita con la crema del colore del sesso del bambino, l'ultima alternativa è far scoppiare quei tubi con i coriandoli appunto blu o rosa.
Questo succede quando ti innamori di un'organizzazione di eventi, la classica informazione ottuneta da una ecografia di routine diventa troppo banale per un momento così importante.

"Dottore posso tornare a lavoro?"
Si informa Emily.
"Si, però non devi fare sforzi o strapazzarti troppo."
Non faceva altro che lamentarsi, le pesava molto stare a riposo,
l'unica cosa che non l'ha fatta impazzire è stata l'organizzazione del matrimonio di Emma e la ricerca per la nostra casa.

Mi avvicino a lui.
"Senta Dottore...per quanto riguarda l'argomento intimità..."

"Con calma è consentito."

Io esulto, mentre la mia ragazza diventa rossa, sarà stranissimo e solo a pensarci ho in effetti un po' paura, prenderemo le cose con calma.

Mio caro piccolo, mamma e papà hanno bisogno di farsi le coccole.

Dopo circa tre ore parcheggio sotto casa, la sua voce, accompagnata dalla sua mano che mi accarezza il petto e inizia a scendere, mi distolgono dalle fantasie che la mia mente già sta facendo.

"Scommetto che hai cambiato idea e intendi prenderti il pomeriggio libero dopo ciò che ci ha detto il dottore."

"No, Emily devo andare."
A malincuore aggiungerei, perché in effetti vorrei solo salire in casa e farla mia dopo questi due mesi di siccità, ma ho qualcosa di più importante da fare.
Stasera sarà di nuovo mia e non vedo l'ora, dovrò solo resistere qualche ora.
"Ci vediamo stasera, anche se torno dopo cena, esco con i ragazzi."
Credo che in questo momento io sia in pericolo, e data la vicinanza della sua mano al mio cavallo, forse rischia anche il mio povero amico del cuore.
Mi incenerisce con lo sguardo, si volta con impeto facendo sbattere i suoi capelli rossi alla mia faccia, scende sbattendo lo sportello con una tale forza che non credevo possedesse e va via senza aggiungere una parola.

Sono davvero nei guai, ma oggi non posso fare altro o sarà un disastro e voglio che vada tutto come programmato.

Ciao a tutti, ci separa un solo capitolo dall'epilogo

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Ciao a tutti, ci separa un solo capitolo dall'epilogo. 😭😭😭😭💖💖💖
Non ce la faccio. 😢💖

Arrenditi a Noi (Sequel di Arrenditi All'Amore) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora