Capitolo 9 - Alex

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Alex
"Aiuto."
Sento ad un tratto qualcuno urlare, mi giro verso l'acqua, non molto distante vedo una ragazza sbracciarsi per attirare la mia attenzione.
Una ragazza bionda che conosco bene.

Urla nuovamente chiedendo ancora aiuto, d'istinto mi alzo cercando di capire cosa diavolo stia succedendo.
"Alex, corri, credo stia male."
La mia ragazza mi sprona a correre per dare il mio aiuto ed è quello che faccio.
Mi getto in acqua e con poche bracciate la raggiungo, continua a lamentare qualche dolore ma non capisco cosa abbia.
Le sue braccia si stringono subito al mio collo e il suo corpo si stringe al mio, mi sento strano a questo contatto ma cerco di non farci caso e concentrarmi sulla situazione.

"Stai bene?"
Le chiedo preoccupato.

"Ho un crampo, che dolore e che paura, credevo di affogare. Per fortuna c'eri tu."
Non si stacca da me un attimo, credo sia davvero spaventata.

"Riesci a camminare?"
Le chiedo.
Fa cenno di no toccandosi la gamba con una smorfia di dolore, quindi la porto a riva prendendola in braccio.
La poso sulla spiaggia e noto con la coda dell'occhio arrivare Emily tesa.

"Va tutto bene?"
Chiede subito alla bionda.
Lei la guarda appena.
"No, per fortuna c'era Alex. Mi ha letteralmente salvata."
Continua a massaggiare il suo polpaccio.

Il mio passato e il mio presente davanti ai miei occhi.
Dio che situazione.
Emily ancora non sa chi sia questa ragazza.

"Riesci ad alzarti?"
Le chiedo, voglio spezzare questo quadretto.

Alza il suo sguardo nel mio e all'improvviso mi sento irrequieto, non avrei voluto rivederla, non ora che ho ritrovato la mia rossa, non ora che so cosa provo per lei.

"Mi aiuteresti?"
Dice porgendomi la sua mano per aiutarla.
La afferro e non posso credere di sentirmi così spaesato.
Si solleva e si lamenta per il dolore, la gamba dolorante non riesce a sostenere il peso, si poggia con uno slancio alla mia spalla.
"Potresti accompagnarmi a casa?"
Chiede quasi pregandomi con lo sguardo.

"Ma certo."
È Emily a parlare.
Io resto in silenzio, sinceramente questa situazione mi spiazza e presto mi manderà fuori di testa, mi conosco.

Siamo senza auto quindi prendiamo la sua, una ford fiesta grigia.
Saliamo in macchina, ingrano la marcia e parto, l'aria evidentemente solo per me è soffocante qui dentro perché queste due chiacchierano tranquille.
Chiara chiede alla mia ragazza se le piace il nostro piccolo paesino, le fa complimenti sul costume, ad ogni parola vado in tilt, ma la crisi sta arrivando.
"Allora, da quanto state insieme voi due?"
Stringo il volante e non so che si è messa in testa con queste domande private, la guardo male.

"Da poco."
La rossa ha ragione, anche se a me sembra di conoscerla da molto più tempo.

Arrivo davanti la piccola casa che ci ospita.
"Emily, nel frattempo puoi andare a fare una doccia e preparare qualcosa per pranzo, io accompagno lei e torno a piedi."
Voglio mettere distanza il più possibile.

"Ma no, ti seguo con la macchina così eviti di..."
La blocco.
"No, davvero, non è distante, tranquilla."
Forse il mio tono di voce è stato un tantino duro, ma sto per scoppiare.

Alla fine cede, aspetto che entri in casa e riparto.
"Che pensi di fare?"
Chiedo frustrato alla mia ex.

"A cosa ti riferisci?"
Fa la finta innocente.

"Queste moine, le domande. Resta fuori dalla mia vita."
Gli dico severo scendendo dall'auto.
Apro il suo sportello e le porgo la mano per aiutarla.

Mi abbraccia, non so decifrare questi sentimenti che mi scombussolano.  Allontano questa ragazza che ha significato molto per me, ma che ora è lontana anni luce dal mio cuore.
E allora perché mi sento uno schifo?

Arrenditi a Noi (Sequel di Arrenditi All'Amore) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora