Capitolo 32 - Alex

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Alex

Siamo sdraiati sul letto, con un braccio la stringo forte a me, mentre con l'altra mano gioco con una ciocca dei suoi capelli, il suo viso poggiato sul mio petto e le gambe intrecciate alle mie.

Amo questi momenti, resterei così per ore.

"Come ti senti?"
Chissà cosa prova una donna mentre nel proprio ventre cresce un altro essere umano.
Ci pensa un po' su.
"Stanca e ho un senso di nausea fastidioso."

"Forse dovremmo andare dal medico."
Inizio a preoccuparmi, non so cosa possa essere normale in questi casi.

"Ma se ci sono stata mezz'ora fa."
Mi guarda sospettosa.
"Passeremo i prossimi nove mesi ad essere apprensivi?"
La vedo alzare gli occhi al cielo.

"Da stasera cambierà tutto. Io, te e il bambino staremo sotto lo stesso tetto, non transigo su questo."
Cerco di essere chiaro.

"Alex, lo sai che la situazione è delicata al momento."
Si stacca da me preoccupata.

"Non mi stava bene prima, figurati se può starmi bene ora che tu e nostro figlio viviate lontani da me. Staremo qui almeno fino a quando non troveremo casa per noi."
Ho dovuto accettare questa separazione momentanea quando stavamo già vivendo insieme.

"Non voglio mettere in pericolo nessuno di voi, per questo mi sono allontanata dalle ragazze e da te."
Spiega, poi la vedo sorridere.
"É stato emozionante sentirti dire 'nostro figlio', tutto questo fa paura, ma sono felice. "

"Anche io sono felice, terrorizzato ma felice."
Accarezzo la sua pancia piatta e do voce ai miei pensieri.
"Tutto è diventato pieno di colori nel mio mondo grigio da quando sei entrata nella mia vita, ora so cosa significa amare, mi hai spinto ad impegnarmi per essere un uomo migliore e io voglio esserlo per voi. "
Dai suoi occhi lucidi scende una lacrima che fermo con le dita.
" Mi impegnerò a rendervi felici e a proteggervi. Tutto questo è stato solo anticipato ma credimi, lo sognavo, perché so che ti amo infinitamente. "
Le mie labbra sono sulle sue, morbide e tremanti, accarezzo il suo viso e il cuore mi scoppia in petto.

"Ti amo così tanto."
Ciò che ha appena detto lo vedo nel modo in cui mi guarda, lo sento dai brividi che ha ad ogni mio tocco, lo percepisco dai suoi baci teneri, lo trasmette attraverso le piccole attenzioni per me.

Si adombra ad un tratto.
"Mi dispiace che tu l'abbia saputo così."
Un velo di tristezza maschera il suo viso.

"A me dispiace non essere stato con te in quel momento, ringrazio solo che almeno le ragazze ci fossero."

Sospira sistemandosi i capelli in una coda bassa.
"Per fortuna, mi hanno sostenuta perché è stato uno shock."
Non riesco da questa posizione a vedere i suoi occhi, ma me li immagino pieni di angoscia, mentre la sua mano sinistra si posa sulla pancia.
"Alex, ho paura, Ernesto potrebbe farmi del male e ora che sono incinta io..se dovesse di nuovo..."
Si blocca, posso sentirla tremare fra le mie braccia e vedere sul suo angelico viso il terrore, fa crescere in me una rabbia cieca.

"Cosa ti ha fatto Emily?"

Alla mia domanda il suo viso scatta nella mia direzione con occhi sbarrati.
"Odio ricordare quel momento."
Sussurra distogliendo lo sguardo.

"Ho bisogno di saperlo, raccontamelo solo una volta."

Sospira rumorosamente, si alza dal letto e inizia a torturarsi le mani, gesto tipico di quando è nervosa.
"Prometto che lo farò, domani, oggi non voglio pensare a lui."
Fissa il pavimento e morde il labbro inferiore.
Cedo, la raggiungo e la abbraccio, cercando di trasmetterle sicurezza, mi stringe forte a sé e ciò che dice dopo, mi fa capire quanto possa essere agitata.

"Se dovesse succedere qualcosa al bambino..."

"Hey, non vi succederà niente, vi proteggerò."
Le poso un bacio sui capelli cullandola col mio corpo.

Torniamo in salotto dagli altri dopo un paio d'ore, lo stomaco di Emily brontolava e ora non può non badare a questi bisogni.
Sono ancora frastornato dagli eventi e credo anche lei, dovremo abituarci a questa nuova realtà poco alla volta e realizzare che diventeremo genitori.

Wow...sarò padre.

Il silenzio regna in questa stanza non appena ci sentono arrivare bloccando il loro parlottare sulla novità.
Tutti gli occhi sono puntati su di noi, Daniele corre ad abbracciare la mia rossa, Michele mi fa un cenno col capo, Christian mi da una pacca sulla spalla, mentre le ragazze sorridono timide.
Emma ad un tratto prende in mano la situazione.
"Sta per arrivare un bambino, dobbiamo gioire."
Sbatte le mani emozionata.
"L'ideale  sarebbe organizzare una festa per questo grande evento."
Aggiunge entusiasta Daniele.

"Non mi sembra il caso prima dei tre mesi e poi, devo ancora rendermi conto di essere incinta."
Emily è titubante sul da farsi.

"Ok, serata fra ragazze per Emily e serata fra maschietti per Alex, credo sia quello che vi serve per realizzare la grande notizia."
Sara cerca di spingere Michele verso l'uscita e basta uno sguardo gelido verso Christian che praticamente è già fuori dalla porta.

"Non lo so, non me la sento di lasciarti sola."
Non sono tranquillo.

"Non preoccuparti, ci sono io con le ragazze. "
Francesco si fa avanti, lo ringrazio con una stretta di mano.

"Siamo entrambi ancora sottoshock, ci farà bene chiacchierare per qualche ora con gli amici."
Mi accarezza una guancia per posare poi un semplice bacio sulle mie labbra ed io la abbraccio sospirando pesantemente.
"Solo qualche ora. Poi verrò da te."

Esco da questa casa entrando nella mia, continuo a restare della mia idea di non volermi allontanare, quindi passeremo la serata qui, così per ogni evenienza, sarò alla porta accanto.
Michele ha chiamato mio fratello e Gianluca e nel frattempo è andato a comprare da bere, ho bisogno di stordirmi.
Varcata la soglia di casa mi butto a peso morto sul divano con il mio amico al seguito.

"Alex, ti capisco, sei terrorizzato, non sai come comportarti e cosa fare prima. Più che altro non sai come gestire il tutto, un figlio è una grande responsabilità."
Annuisco alle sue parole.

"Alex, hai la donna che ami al tuo fianco, non una perfetta sconosciuta, fa la differenza, fidati."
Ha ragione lui, affronteremo tutto insieme.

"Dovrei cercare una casa per noi tre."
Mi volto di scatto a guardare Chris con occhi sbarrati.
"Cavolo, che sensazione strana."
D'istinto sorrido.
"Lo shock è il tempismo, tutto troppo presto e in un momento delicato, altrimenti è esattamente cio che voglio, io ed Emily che formiamo una famiglia. Sarebbe stato più opportuno aspettare almeno un annetto o due."
Scuoto la testa ridacchiando mentre penso che la normalità non fa per noi evidentemente.

"Ne varrà sempre la pena, lo capirai quando lo stringerai fra le braccia, tranquillo."
Sorride perdendosi a fissare il vuoto.

Dopo una lunga ora eccoci riuniti qui in salotto.
"Allora, volete dirci di cosa si tratta?"
Mio fratello sbuffando prende una birra dal frigo.
"Si, ci avete fatto correre qui."
Gianluca si accomoda sul divano.

Non so se farlo penare con qualche indizio o sganciare la bomba subito, decido per la seconda.
"Fratellino, stai per diventare zio."
"Che cosa?"
Quasi urla con occhi sbarrati.
"Ma stiamo parlando di Emily?"
Chiede il mio amico e in risposta gli tiro un cuscino in piena faccia.
Mio fratello è sottoshock forse più di me, sembra avere una paresi.
Gli sventolo una mano aperta davanti il viso per capire se devo chiamare un dottore.
" Non ci posso credere, e tu che ne pensi?"
Chiede guardingo.
Mi si forma un enorme sorriso che credo riveli tutto.
" Sottoshock, terrorizzato, felice."

Cavolo, ogni volta che ci penso il mio cuore galoppa.

Claudio si alza e viene ad abbracciarmi con una gioia che gli si legge in viso, stringendomi forte.
"Sono felice per voi."
"Alex, fatti abbracciare."
Anche il mio amico si congratula.
"Emily ti ha proprio messo le manette."
Aggiunge subito dopo con una pacca sulla mia spalla.

Si, al cuore.


Arrenditi a Noi (Sequel di Arrenditi All'Amore) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora