Capitolo 13

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La mattina seguente mi svegliai, andai a fare colazione e in cucina trovai un biglietto “Siamo andati via, in frigo c’è la colazione. Non sparire come al solito, ti vogliamo bene. Natsu e Fuyumi.” Mangiai quello che mi aveva lasciato mia sorella, mi lavai, mi vestii e come al solito, andai a prendere Izuku per poi andare a scuola. Quando aprii la porta però non aveva lo stesso sguardo di sempre, era triste? O forse assonnato, o annoiato, aveva uno sguardo indecifrabile.
-Che hai?-
Izuku:-Uhm?-
-Izuku sicuro che vada tutto bene?-
Izuku:-Si, ho solo sonno, tanto sonno. Ieri non sono riuscito ad addormentarmi subito, pensavo al luna park e al resto.-
Io ero leggermente più dietro rispetto a lui, così lo presi per il polso per avvicinarlo a me e baciarlo, ma quando lo afferrai vidi una smorfia di dolore sul suo viso. Lui cercò di nasconderlo, in quel momento capii che qualcosa non andava. Avevo paura che fosse tornato a farsi del male.
-Izuku fammi vedere i polsi.-
Izuku:-Perché?- chiese timoroso.
-Ho visto il tuo viso quando ti ho toccato il  polso. Alza un secondo la manica.-
Izuku:-Non voglio.- pronunciò con voce tremolante.
-Ti prego.-
Izuku si alzò la manica e vidi dei lividi su tutto il braccio.
-Come te li sei fatti questi?- domandai accarezzandogli il polso.
Izuku:-Sono caduto.-
-Non è vero, lo capisco quando menti. Tu hai giurato, hai detto che se mai qualcosa fosse andato storto, ti saresti lasciato aiutare. Quel momento è arrivato.-
Izuku iniziò a scrivere su un quaderno. “Aiuto, ieri in casa ho trovato dei villain. Hanno preso mia madre, ho provato a liberarla ma combattendo mi sono fatto male, ho dei lividi su tutto il corpo. Loro mi controllano con una telecamera e un microfono che ho sulla giacca. Dovrei fargli vedere come arrivare da All Might, o uccideranno mia madre. Hanno minacciato di uccidere anche te. Ti prego aiutami.” Presi il  suo stesso quaderno e scrissi. “Io ti aiuterò, ma per non destare sospetti farò finta di credere alla scusa del sono caduto. Ci comporteremo normalmente, però alla ricreazione andrò ad avvisare All Might. Fino a quando non si sistemerà tutto, cerchiamo delle scuse per non farti tornare a casa. Almeno non da solo. Dormirai a casa mia, ti proteggerò ad ogni costo.”
Lui mimò con le labbra:”Grazie, ti amo.”
Izuku:-Capisco che tu sia preoccupato a causa del mio passato e per quello che è successo per mio padre, ma te l’ho detto sono solo caduto. Dopo una sera come quella poi che motivo avrei per farmi del male.- 
-Ok, va bene mi hai convinto ma ti tengo d’occhio. Ti amo.-
Izuku:-Ti amo.-
Andammo a scuola e come stabilito alla ricreazione, chiesi di parlare con All Might. Lui mi portò nel suo ufficio un po’ stranito e disse:-Allora giovane Todoroki, cosa succede?-
-Senta, non c’è tempo. Ieri sera Midoriya ha trovato dei villain in casa, hanno preso sua madre. Lui cercando di salvarla si è fatto male.-
All Might:-Ma ora sta bene? Dov’è?-
-E’ in classe e sta bene più o meno. Ma non è questo il punto, ha una telecamera e un microfono nascosti sulla giacca e deve far vedere ai villain come arrivare a lei altrimenti hanno minacciato di uccidere sua madre e me. Per favore ci aiuti.-
All Might:-Ma perchè minacciare di uccidere te?-
Ma dai non lo aveva capito, sul serio? E dire che quella mattina ci eravamo anche baciati a scuola. Vabbè è un caso perso.
-Bhe ecco vede, noi due stiamo insieme. Però per favore ci deve aiutare.-
All Might:-Parlerò di questa situazione anche con gli altri professori. Adesso voi fate come se non fosse successo niente, vivete normalmente la vostra vita. Cerca di far tenere per il minor tempo possibile la giacca a Midoriya fuori da scuola. Tienilo d’occhio e non perderlo mai di vista. Cercate di stare di più con gli  altri e in luoghi pubblici. Spiega la situazione al resto della classe così che vi possano aiutare a non restare da soli. Anche la scuola si impegnerà per proteggervi. Per qualsiasi comunicazione recati da me. Stai attento giovane Todoroki, le vostre vite sono in grave pericolo. Adesso torna in classe, entro la fine della giornata il professor Aizawa saprà darvi ulteriori istruzioni.-
Tornai in classe e tramite una specie di lettera, informai Izuku sul da farsi. All Might avvisò anche gli altri professori, e quando Aizawa entrò in classe, dissi ad Izuku di fingere di sentirsi male, così da poterlo far uscire permettendo al professore di spiegare agli altri la situazione. Izuku non dovette neanche fingere, si sentiva soffocare, troppo peso sulle spalle di un ragazzino di soli quindici anni. 
Izuku:-Professore mi scusi, non mi sento molto bene posso andare in bagno?-
Aizawa non tardò ad accettare e spiegò a tutti quello che stava accadendo. Disse anche che oggi avrebbe creato dei gruppi per fare un lavoro di gruppo, così da lasciare per il minor tempo possibile il mio ragazzo da solo. I gruppi non sarebbero stati bilanciati, i più forti sarebbero stati in gruppo con me ed Izuku. Finito di parlare, erano passati ormai dieci minuti e il mio piccolo broccoletto non era ancora tornato dal bagno.
Aizawa:-Todoroki, controlla che Midorya stia bene.-
Non me lo feci ripetere due volte e corsi in bagno un po’ preoccupato, portando un quaderno nel caso volesse dirmi qualcosa che i villain non potevano sentire. Entrai in bagno e aprii le varie porte fino a quando non lo trovai in ginocchio con la testa verso il water che vomitava. Corsi da lui per tenergli la fronte.
-Tutto ok?- chiesi quando finì di vomitare.
Izuku:-Sì, sarà qualcosa che ho mangiato che mi ha fatto questo effetto.- sì sì come no, volevo sapere la verità.
Presi il quaderno e iniziai a scrivere. “Hai vomitato perché sei sottopressione?” Lui annuii con il capo. “Andrà tutto bene, tranquillo.” Scrissi cercando di calmarlo mentre lo abbracciavo.
-Sei pallido, forse sarebbe meglio tornare a casa che dici?- Quella era la cosa meno sensata da fare, ma la migliore da dire. In una situazione normale avrei detto questo e Izuku lo sapeva, come sapeva che non poteva accettare la mia proposta.
Izuku:-No, ce la faccio torniamo in classe.-
-Va bene ma dato che ti sei sentito male e che tua madre oggi ha il turno di notte, dormi da me.-
Izuku:-Tranquillo, non voglio disturbare.-
-Non hai capito, non era una domanda, era un’affermazione.-
Izuku:-Ti amo.-
-Ti amo. Ce la fai ad alzarti?-
Izuku:-Sì.-
Tornammo in classe e come se non fosse accaduto niente ripresero le lezioni. Alla fine del giorno scolastico il professore iniziò a mettere in scena il teatrino del lavoro di gruppo.
Aizawa:-Allora dovete fare un lavoro di gruppo da consegnare entro domani. Dovete realizzare una relazione sulle tecniche di combattimento ravvicinato. I gruppi sono questi.- spiegò indicando una lista proiettata sulla lavagna.
Io e Izuku eravamo in squadra con Uraraka, Bakugou, Kirishima e Kaminari. Uraraka può azzerare la gravità su qualsiasi cosa tocchi anche sugli umani, Bakugou è in grado di creare esplosioni e, anche se mi costa ammetterlo, è davvero forte. Kirishima invece, può indurire il suo corpo, può letteralmente fungere da scudo umano. Kaminari emana delle scosse elettriche molto potenti. Non erano tutti i migliori della classe ma, se avessero incluso più persone, i villain avrebbero potuto sospettare qualcosa. Infondo però tutti insieme eravamo un’ottima squadra. Uscimmo da scuola e continuammo il teatrino chiedendo agli altri di fare il progetto a casa mia, loro ovviamente accettarono. Passammo prima da casa di Izuku per fargli prendere dei vestiti e tutto il necessario per farlo stare a casa mia qualche giorno, e poi ci dirigemmo verso il luogo dell’appuntamento con gli altri, cioè casa mia. Quando arrivammo, mancava ancora mezz’ora ci cambiammo e mettemmo le robe nella cabina armadio, compresa la giacca di Izuku. Adesso potevamo stare tranquilli. La cabina armadio era la stanza più isolata della casa, se non dalla camera di mia sorella o da quella di mio padre, non si sarebbe sentito niente. Appena chiusi la porta della cabina armadio, Izuku si fiondò tra le mie braccia. Aveva iniziato a piangere, ma trattene i singhiozzi fino a quando non andammo in camera mia e chiusi la porta. Ci sedemmo sul letto, lo abbracciai e lui poggiò il capo sulla mia spalla.
Izuku:-N-non…c-ce la… fac-facevo più…- disse singhiozzando. Si era trattenuto dal piangere e impazzire per tutto il giorno, povero cucciolo.
-Piangi, sfogati, urla fai tutto ciò di cui hai bisogno. Adesso ci sono io con te tranquillo.-
Izuku:-H-ho…paura n-non…c-ce la… farò m-mai…aiuto.-
-Shhhhhhh, è tutto apposto, ce la faremo insieme ok?- lo rassicurai mentre lo abbracciavo e gli accarezzavo la schiena cercando di calmarlo.
-Il lavoro di gruppo non lo devi fare per forza, è stato inventato solo per proteggerti. Tu ora riposa e mettiti a dormire. Stai tranquillo, domani ci parlo io con i professori, credo che capiranno.- Cercavo di tranquillizzarlo ma non ci riuscivo, fiumi di lacrime continuavano a solcare il suo volto.
Sciolsi l’abbraccio e gli presi le mani. Lui aveva lo sguardo basso, gli sollevai il viso con l’indice e il pollice facendo sì che i nostri sguardi si incontrassero.
-Guardami, fai dei respiri profondi. Così bravo, calmo vedrai che si sistemerà tutto.- Lui iniziò a respirare profondamente, come gli avevo detto, riuscendo a calmarsi lentamente.
In quel momento tirai un sospiro di sollievo, non ce la facevo proprio a guardarlo così, altri dieci minuti e sarei crollato in un pianto isterico anche io.
-Va un po’ meglio?- chiesi per poi ricevere una risposta affermativa da parte sua.
-Hai delle occhiaie enormi, da quanto non dormi?-
Izuku:-Due giorni.-
-No, così non va. Adesso tu ti metti sotto le coperte e dormi.- 
Izuku:-Resti con me?-mi chiese una volta andato a letto.
-Certo che resto con te.-
Izuku:-Però quando arrivano gli altri non mi lasciare.-
-Amore ma poi rischieremmo di svegliarti.-
Izuku:-Non fa niente se mi svegliate. Se dovesse venire quel villain “Kurogiri” e io stessi qui da solo senza accorgermi di niente, potrebbe prenderti. Se invece rimanessi qui, sarei in grado di fermarlo, perché ti sentirei urlare.-
Kurogiri è un villain il cui quirk gli consente di creare dal suo corpo una nebbia oscura e manipolarla a suo piacimento. La nebbia può essere usata come un portale per viaggiare da un luogo all'altro. Quando Kurogiri produce una grossa quantità di nebbia, essa teletrasporta tutto ciò che ci entra in contatto, anche le persone.
-Ascolta, non mi capiterà mai niente, ma se restare con te mentre dormi, ti fa stare più tranquillo allora lo farò. Adesso però chiudi gli occhi e addormentati.- dissi mentre gli rimboccavo le coperte per poi dargli un bacio in fronte. 
Tempo dieci minuti e si era addormentato, d’altronde era comprensibile dato che non dormiva da due giorni. Quel ragazzo ha una forza, non solo fisica ma anche psicologica, assurda. Io al suo posto non avrei reagito così molto probabilmente. Se rapissero mia madre  credo che agirei d’impulso e manderei all’aria tutta la copertura e il piano per recuperarla. Qualche minuto dopo arrivarono gli altri “per fare questo progetto.” Non era proprio un progetto, dovevamo solo fare da guardie del corpo ad Izuku. Andai ad aprire e ci salutammo. Li feci entrare e andammo in salotto per prendere il computer.
Kirishima:-Ma Midoriya dov’è?- chiese quasi urlando.
-Abbassa la voce, è di sopra in camera mia che dorme.-
A un certo punto Uraraka prese un foglio dal suo zaino e iniziò a scrivere”Dobbiamo evitare certi argomenti anche qui per non essere scoperti dai villain? Nel senso ci sentono?”
-No, la giacca è nella cabina armadio, ci sentirebbe solo da camera di mia sorella o di mio padre.- 
Kaminari:-E Midoriya come sta?-
-Come qualcuno a cui hanno rapito la madre e minacciato di prendere il suo ragazzo, in sintesi uno straccio.-
Uraraka:-Povero Deku, c’è qualcosa che possiamo fare per aiutarlo?-
-Credo solo stargli accanto e “alleggerire” il carico sulle sue spalle cercando di parlare di All Migh o del rapimento il meno possibile quando indossa la giacca.-
Come promesso ad Izuku, andammo in camera mia a fare la relazione. Mentre leggevo il materiale stampato, tenevo la mano al mio ragazzo. La lasciavo solo quando dovevo scrivere al computer. Finita la relazione, ci mettemmo a vedere un film sul computer tutti insieme in camera mia, mentre il mio piccolo broccoletto dormiva ancora. Arrivarono le 21:00 e i nostri compagni di classe tornarono a casa per cenare. Io andai in cucina e iniziai a preparare qualcosa da mangiare. Ad un certo punto sentii urlare da camera mia. ??:-SHOTOOOOOOOOOOOO- Era Izuku. In quel momento il mio cuore saltò un battito. Feci cadere tutto quello che avevo in mano e corsi in camera con la paura che i villain fossero venuti a prendere il mio ragazzo. Spalancai la porta e lo vidi, rannicchiato in un angolo del letto con la schiena poggiata al muro, la coperta fino alle ginocchia, i capelli tutti spettinati e gli occhi spalancati. Per fortuna non c’era nessun’altro nella stanza.
-Izuku mi hai fatto prendere un infarto, tutto bene?-
Mi avvicinai a lui e notai che il lenzuolo si stava macchiando, una macchia che si espandeva sempre di più. Era rossa e la concentrazione più alta di essa si trovava vicino al mio ragazzo. Era…sangue?

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