Natsu:-Hai preso tutto?-
Rei:-Sì.-
Natsuo:-Shoto aiuta la mamma a portare la valigia. Io ne ho già due.- quel giorno è stato fantastico, quando la mamma ha avuto il “permesso speciale” a causa mia qualche mese prima, ci aveva annunciato che pochi mesi dopo l’avrebbero dimessa da quell’ospedale psichiatrico in quanto aveva finalmente raggiunto la calma e la tranquillità giusta. In quel momento, io e Natsu, l’eravamo andata a prendere e stavamo caricando i bagagli in macchia per poi portarla finalmente di nuovo a casa.
-Sì, un secondo. Sto parlando al telefono.-
Natsu:-E ti sembra il caso in questo momento?-
-Sì, dato che Izuku è da solo a casa con Fuyumi e lei ha degli strani e forti dolori di pancia. E poi le uscito un liquido, ma non è pipì a quanto dicono.- Quel fatidico giorno in cui ho avuto l’incubo, come da programma, abbiamo incontrato la madre di Izuku che aveva accettato di aiutarci, quindi in genere di mattina stava lei con Fuyumi, ma quella mattina, c’era stata un’emergenza a lavoro e lei era corsa lì in aiuto. Dato che la scuola era finita, in quanto era giugno, Fuyumi era da sola a casa con Izuku. In tutti quei mesi rimanenti non si mosse minimante dal letto. Facevamo tutto noi, cucinavamo, pulivamo, andavamo a fare la spesa… insomma avevamo rimpiazzato Fuyumi.
Rei:-Lei è al nono mese, a ridosso del parto. Potrebbero non essere semplici “dolori di pancia” e sì, quella non è pipì. Passamela.-
-O mio Dio non dirmi che sta avendo le doglie e che le si sono rotte le acque.-
Izuku:-Che? Le doglie? E adesso? Mica posso farla partorire io.-mi rispose Izuku al telefono dopo aver sentito l’affermazione rivolta a mia madre.
Su sua richiesta, le passai il telefono in quanto era decisamente quella che aveva più esperienza.
Rei:-Stai tranquillo Izuku, non sarà di certo così veloce un parto. Prima di arrivare a spingere possono passare anche più di ventiquattro ore.-
Natsu:-Più di ventiquattro ore? E tu con quale coraggio hai fatto quattro figli?-
Rei:-Infatti me lo chiedo anch’io. Shoto è stato proprio quello più problematico, non voleva uscire. Mi hanno dovuto rompere le acque artificialmente e indurmi il parto.-
Natsu:-Pigro già da prima di nascere.- sussurrò mentre sistemava l’ultima valigia nel porta bagagli. Dato che era tutto sistemato, salimmo in macchina e Natsu iniziò a guidare.
-Sì fantastico torniamo a Fuyumi.- pronunciai sentendo dalla chiamata, aperta e in vivavoce, le sua urla.
Izuku:-E’ arrivato Toya. La portiamo in ospedale?- Io, pochi giorni dopo la “notte degli orrori”, avevo parlato con Toya e gli incubi erano finalmente spariti. Ci eravamo riappacificati e da circa una settimana, lui era uscito dal carcere per buona condotta. Toya, aveva preferito trovarsi una casa per conto proprio, ma veniva a trovarci praticamente ogni giorno, stessa cosa faceva con la mamma. Abbandonò la lega dei villain, ci era entrato solo perché non aveva scelta. Insomma un bambino per strada che non sa dove andare, viene picchiato, violentato, preso in giro e molto altro. Alla lega dei villain invece, non importa da dove vieni o chi sei, se hai un quirk e sei disposto ad uccidere, sei dentro. La mia famiglia al momento era quasi del tutto riunita. Eravamo dei pezzi di puzzle che si erano persi col tempo ma che adesso erano finalmente di nuovo incastrati e formavano un bellissimo quadro. Mio padre non aveva accettato che uno dei suoi figli fosse diventato un villain, nel senso: non lo voleva neanche vedere, ma questo a noi poco importava.
Rei:-Ogni quanto ha le contrazioni?-
Izuku:-Ogni tre minuti.-
Rei:-Allora portatecela, ma non chiudere,anzi passamela.-
Fuyumi:-MAMMA CHE C’È!?- sbraitò Fuyumi.
Rei:-Su col morale tesoro, tra qualche ora conoscerai tuo figlio.-
Fuyumi:-SU COL MORALE UN CORNO, NON SAI COSA STO PASSANDO IN QUESTO MOMENTO.-
Rei:-Disse una figlia a una madre con quattro figli.-
Fuyumi:-TI SEMBRA IL MOMENTO DI SCHERZARE!? Oh porca miseria, eccone un’altra.-
Izuku:-Adesso sono ogni due minuti.-
Rei:-Ma non è possibile che vada così veloce, da quando le hai?-
Fuyumi:-Da ieri.-
-No scusa, avevi le contrazioni da ieri e non ti è venuto in mente di avvisare qualcuno fino a stamattina?- mi intromisi io.
Fuyumi:-SHOTO NON INFIERIRE, PENSAVO FOSSERO QUELLE DI PREPARAZIONE COME AL SOLITO!- Devo ammettere che mi faceva paura quando partoriva.
Rei:-A che punto siete?-
Izuku:-Non lo so.-
Rei:-Ok, passami Toya.-
Toya:-Mamma?-
Rei:-Ascolta, qui rischiate che Fuyumi partorisca in macchina. Dove siete?-
Toya:-C’è traffico, sai com’è è sabato mattina. Comunque penso che tra quindici minuti arriveremo.-
Rei:-Ok, noi stiamo arrivando. Adesso ripassami tua sorella.- Toya fece come richiesto e ci ritrovammo di nuovo al telefono con Fuyumi.
Rei:-Allora?-
Fuyumi:-VOGLIO L’EPIDURALE! Oh mio Dio che male.- passò quasi un minuto e sentimmo Fuyumi respirare rumorosamente, quindi capimmo che aveva avuto un’altra contrazione.
Fuyumi:-Ricordami perché ho preferito il parto naturale al cesario programmato.- chiese ad Izuku. Negli ultimi mesi, non poteva muoversi dal letto, quindi con la mamma ci parlava solo al telefono e diceva che non le sembrava il caso di discutere del parto al cellulare, io e Natsu non ne capivamo niente della differenza che c’era tra le diverse tipologie, mentre quando Toya uscì di prigione lei aveva già deciso, quindi la aiutò Izuku a scegliere che parto fare.
Izuku:-Perché volevi che fossi il bambino a farti quando era pronto a venire al mondo.-
Fuyumi:-E LO DOVEVA FARE COSÌ DOLOROSAMENTE!?-
Toya:-Sei pronto a far partorire Fuyumi in macchina? Siamo bloccati nel traffico.-
Izuku:-E no, questo no.-
Toya:-Su via, solo un po’ di sangue e poi quando sarà uscito, dovrai tagliargli il cordone ombelicale.-
Izuku:-Oh mio Dio, adesso vomito.-
-Toya…- Lo ripresi io.
Touya:-Eddai, volevo solo scherzare. Comunque è vero che siamo bloccati nel traffico.-
Rei:-Mi sa che dovrete raggiungere l’ospedale a piedi.-
-Fuyumi riesci a camminare?-
Fuyumi:-STO PARTORENDO, SECONDO TE!?-
Natsu:-Dove siete?-
Toya:-A dieci minuti dall’ospedale, praticamente di fronte a casa mia.- Sì Toya abitava a cinque minuti da casa nostra, visto che passavamo praticamente tutto il giorno insieme.
Natsu:-Ok, vi veniamo a prendere.- Ci vollero meno di cinque minuti per raggiungerli. Quando arrivammo, io andai a prendere Fuyumi dalla macchina e, io ed Izuku, la prendemmo imbraccio e la trasportammo fino alla macchina. Toya, ovviamente, rimase nella sua macchina, ancora imbottigliato nel traffico, perché non potevamo di certo abbandonare l’auto per strada. Dopo aver sistemato Fuyumi, Natsu partì. Come previsto, ci vollero dieci minuti per arrivare in ospedale e Fuyumi fu subito sistemata in una stanza, ma solo per qualche minuto. Il bambino era a buon punto, ed era arrivato il momento di spingere. Fu trasportata nella sala parto e con lei andò solo mia madre, io Ntasu, Izuku e Toya, che ci raggiunse dopo mezz’ora circa, aspettammo nella sala d’attesa.
Fuyumi’s pov
In questo momento nella mia mente c’era solo panico. Altri dieci minuti e avrei partorito in macchina. Le contrazioni facevano un male assurdo e non potevo neanche fare l’epidurale perché ero troppo in avanti col parto. Quando avevo una contrazione, mi veniva difficile parlare, urlavo soltanto. Infatti credo che durante il mio parto, non sia stata la persona più simpatica e affettuosa del mondo. Comunque, tonando a noi, era ormai giunto il momento di spingere e mi trasportarono nella sala parto, con me volli solo mia madre. Ero veramente grata che potesse esserci lei con me in quel momento, perché nei momenti più importanti ero sempre stata sola. Anche se volevo maledire il bambino perché partorire faceva male, ero anche “contenta” che potesse nascere nello stesso giorno in cui mia madre era di nuovo con me. Lei mi tenne la mano per tutto tempo e qualche volta mi asciugava il sudore. Passarono due ore da quando avevo iniziato a spingere e il bambino non era ancora uscito.
Ginecologo:-Manca poco. Adesso fai un respiro profondo e poi spingi più forte che puoi. Ricorda, non di gola.- disse il ginecologo che aveva seguito tutta la mia gravidanza. Sì in effetti due o tre spinte le avevo fatte di gola. Ciò significa che la forza della spinta non l’avevo concentrata sul basso ventre e questo mi aveva fatto produrre un mugolio dalla gola. Ero allo stremo delle forze, credevo di stare per morire.
-Non ce la faccio, fa troppo male.-
Rei:-Sì invece. Ascolta, ho partorito quattro volte, ho fatto quattro figli meravigliosi e ogni giorno mi rendete la donna più felice dell’universo. Lo so che adesso vuoi solo mollare tutto e andare via, però te l’ho già detto e te lo ripeto “i figli sono la causa della felicità per una mamma. Sì, qualche volta potranno anche fare qualcosa che ti farà stare male ma torneranno sempre a farti sorridere.” Quindi adesso continua a spingere. Ricordati, un minuto di dolore per poi vivere un’intera vita sorridente con tuo figlio.-
-Ok, ok sì.- mi convinsi per poi iniziare a spingere, in effetti le parole di mia madre, mi avevano spronata, ero pronta a continuare. Spinsi più forte che potevo, e dopo pochi secondi, sentì un pianto di bambino. Era nato, ero mamma.
Rei:-Ce l’hai fatta, sei stata bravissima tesoro.- disse per poi darmi un bacio in fronte.
Ginecologo:-Complimenti e tanti auguri. Comunque chi lo taglia il cordone ombelicale?-
-Lei.- pronunciai indicando mia madre.
Rei:-Davvero? Vuoi che lo tagli io?-
-E sbrigati che lo voglio vedere.- affermai con le lacrime agli occhi e ridacchiando.
Il ginecologo spiegò a mia madre come fare e subito dopo mi diedero il bambino imbraccio. Era bellissimo, aveva degli occhi molto grandi e azzurri, come quelli di suo padre, e tanti piccoli capelli bianchi, come i miei. La pelle era chiarissima e candida. Era proprio perfetto. Appena me lo diedero imbraccio lo portai al petto e poi iniziai a baciargli la manina. Sì manina perché era minuscola. Dopo qualche minuto dovettero togliermelo per lavarlo e quando finirono, di nuovo col bambino imbraccio, mi riportarono nella camera dov’ero stata ricoverata. Passammo dalla sala d’attesa e lì vidi i miei quattro fratelli. I miei fratelli biologici sono tre: Natsu, Shoto e Toya. Ma in realtà, anche se non abbiamo lo stesso DNA, considero anche Izuku un fratello. Quando mi videro, mi seguirono nella stanza insieme a mia madre.
Natsu:-Allora?- chiese Natsu appena mi vide.
-E’ nato, guarda.- dissi mostrandogli il bambino avvolto tra le coperte.
Shoto:-E’ bellissimo.-
Shoto’s pov
Il bambino di Fuyumi era stupendo, occhi azzurri, pelle chiara e candida e capelli bianchi come la neve. Quando lo vidi, realizzai che in effetti ero diventato zio, avevo promesso a Fuyumi che l’avrei aiutata e non mi sarei tirato indietro per nessun motivo al mondo.
-E’ bellissimo.- affermai quando lo vidi.
Natsu:-Sì Shoto ha ragione.-
Izuku:-Gente, io sono basso e voi vi siete messi davanti. Non vedo niente.-
-Hai ragione broccolo.- affermai spostandomi per farlo passare con le lacrime agli occhi per gioia.
Izuku:-Questo bambino è destinato a fare grandi cose, è appena nato e già ha compiuto un miracolo.-
-Sarebbe?-
Izuku:-Stai ridendo e piangendo contemporaneamente, ti sei emozionato. Questo è un miracolo.- spiegò per poi abbracciarmi.
Fuyumi:-Sì ha ragione. Sei appena nato e già fai emozionare lo zio.- si rivolse Fuyumi al bambino mentre gli accarezzava dolcemente le guance.
-Oh ma andiamo voi due.- pronunciai mentre mi asciugavo le lacrime.
Poco tempo dopo portarono il bambino al nido e noi avemmo un po’ di tempo per parlare.
Natsu:-Hai già pensato come chiamarlo?-
Toya:-Chiamalo Enji, come nostro padre. Magari diventa un grand uomo come lui.- disse ironicamente.
Rei:-Toya…-
Toya:-Rei…-
Fuyumi:-Sinceramente come nome stavo pensando ad Haruki, significa luce brillante.-
Izuku:-E invece come cognome prenderà il tuo, giusto?-
Fuyumi:-Sì, sì ovviamente.-
-Bene quindi, oggi dieci giugno, è nato Haruki Todoroki.-
Rei:-Sì ragazzi, però adesso lasciate riposare Fuyumi. Insomma il parto è durato due ore e mezza, andate a casa, resto io con lei.- E così facemmo.
Tre giorni dopo, dimisero sia Fuyumi che Haruki e tornammo a casa. Mia madre si era trasferita da noi, non dormiva nella camera che condivideva prima con mio padre, perché diceva di non essere ancora pronta, quindi dormiva nella camera di Toya. Fuyumi era una madre fantastica, dolce, premurosa, gentile…insomma era perfetta. Haruki la teneva sveglia tutta la notte, quindi di mattina certe volte era mia madre, oppure ad esempio, adesso che era estate, io a prendermi cura del bambino. Fuyumi mi aveva insegnato come prenderlo in braccio, come cambiare il pannolino e come dargli il biberon. Avevo scoperto di essere un re dei pannolini, a differenza del mio ragazzo che non se la cavava così tanto bene. Per il resto invece era bravissimo, ci giocava, per quanto possibile, gli dava da mangiare e lo faceva addormentare. Toya cercava di farlo ridere, ma i suoi metodi non funzionavano più di tanto, perché quando era imbraccio a lui si addormentava. Natsu era un po’ imbranato, faceva il latte troppo caldo, non capiva quando si sporcava il pannolino…insomma avevamo capito che non potevamo assolutamente lasciarlo da solo con Haruki. Mia madre, bhe che dire lei aveva avuto quattro figli, istruiva tutti.
La madre di Izuku, faceva sempre il turno di notte e a me non andava che stesse da solo a casa tutta la notte. Anche se aveva ereditato il quirk da All Might, aveva una forza sovraumana e sapeva sicuramente come difendersi. Ma ero comunque un fidanzato molto protettivo. Sì io ERO UN FIDANZATO PROTETTIVO (da notare che ho usato il passato). Comunque tornando a noi, dormivamo insieme. Due giorni dopo la dimissione di Fuyumi e Haruki, quando era sera e stavamo già a letto, mi sorse una domanda.
-Amore?-
Izuku:-Mh?-
-Dopodomani viene mio padre per conoscere Haruki e rivedere la mamma.- iniziai, ma lui non mi lasciò finire.
Izuku:-Ok, ho capito domani vado via.- sì in effetti quando veniva mio padre, Izuku andava via, perché non avevo ancora avuto il coraggio di dirgli che sono gay.
-No, non era questo che volevo dirti. Anzi: e se facessi outing anche con lui e ti presentassi?-
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~I love you...forever ~
RomantikÈ la mia prima storia quindi per favore ditemi se è troppo cringe. Le cavie di questo "esperimento" sono state la mia migliore amica e mia sorella e a loro piace, adesso non so a voi. Ho deciso prima di finirla e poi di pubblicarla perché personalme...