Capitolo 15

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Izuku:-SHOTOOOOOOOOOO!-
-Che c’è sono qui, svegliati va tutto bene.- lo rassicurai mentre gli davo un bacio in fronte.
Stavo dormendo beatamente, ma sembra che per il mio ragazzo non fosse lo stesso. Credo stesse facendo un incubo. Lui aprii gli occhi improvvisamente, provò ad alzarsi così da mettersi seduto sul letto e non steso, ma non ce la fece per via della ferita. Aveva il fiatone ed era tutto sudato, mi si stringeva il cuore a vederlo così.
-E’ tutto apposto, era solo un incubo, sono qui.-
Izuku:-Ho sognato come mi hanno fatto questa.- Disse indicandosi la ferita, ancora fasciata sull’addome.
-Tu ricordi?-
Izuku:-S-sì. Quel villain è venuto in camera tua, credo si chiami “Shigaraki Tomura”. Ha preso un coltello e me l’ha conficcato nell’addome, poi mi ha detto “Oggi non ci hai fatto vedere niente su All Might, vedi di non fare cazzate altrimenti quello che ti ho appena fatto lo subirà anche il tuo ragazzo.” Poi ha estratto il coltello ed è andato via tramite Kurogiri. Ricordo di averti chiamato perché avevo paura che stesse venendo da te. E  il resto lo sai.-  Non potevo crederci, nel momento in cui la sua vita era appesa a un filo, lui pensava a me. Cosa ho fatto di così tanto speciale da meritarmelo?
-Izuku tu lo sai che, queste cose che mi hai detto adesso, le dovrai dire anche ai professori quando non porterai la giacca?-
Lui annuii, sapevo che non era di certo questa la reazione che si sarebbe aspettato da me, ma dovevo mettere le cose in chiaro.
-Però quando dovrai farlo io ti terrò la mano, non ti lascerò mai più da solo.- dissi per poi abbracciarlo.
-Mi dispiace.-
Izuku:-Per cosa?-
-Mi avevi chiesto di starti accanto e io me ne sono andato, scusa.- Stavo cercando di trattenere le lacrime perché in quel momento dovevo essere forte, dovevo supportarlo. Avevano pugnalato lui non me, avevano operato lui non me, era lui che ha rischiato la vita. Ma allora perché avevo più paura io? La risposta è semplice, perché lui è la mia ragione di vita. Se ti ammazzano sai che è finita lì, ma se non hai più un motivo per cui andare avanti, allora ti consumi come una candela fino a quando non decidi di farla finita da solo.
Izuku:-Non è colpa tua. Prima mentre parlavi con tua sorella ti ho sentito, ha ragione non potevi saperlo e poi dovevi preparare la cena quindi è tutto ok, non hai nessuna colpa.-
-Cosa ho fatto di così tanto speciale per averti?-
Izuku:-Potrei farti la stessa domanda, ma la contrario.-
-Ti amo.-
Izuku:-Ti amo. Adesso però dormiamo, soprattutto tu che ti sei messo a correre con me in braccio.-
-Guarda che non sei così tanto pesante.-
Izuku:-Sì sì, farò finta di crederti.-
-Buonanotte-
Izuku:-Buonanotte.-

Mi svegliai verso le 7:30 a causa di una chiamata da parte di mia sorella.
-Pronto?-
Fuyumi:-Buongiorno dormiglione, qui ci sono dei tuoi compagni di classe che ti vogliono parlare.-
-Passameli.-
??:-Allora dov’è Deku?-
-Uraraka tranquilla, è qui accanto a me che dorme.-
Uraraka:-Se tranquilla un corno, è in ospedale.- Oh ma dai Fuyumi! Quella ragazza è peggio di Maria De Filippi quando fa “C’è posta per te”.
-Ecco a proposito, non è che puoi avvisare i professori?- Quel giorno non sarei andato a scuola perché volevo restare con Izuku, anzi dovevo restare con lui.
Uraraka:-Ok li avviso, ma tu non perderlo di vista un solo istante. Se gli succede qualcosa, ammazzo prima te e poi lui.-mi avvertì per poi chiudere.
Questa ragazza avvolte mi fa paura. Quando si tratta dei suoi amici, non guarda in faccia nessuno. Nei giorni che seguirono, non lasciammo Izuku da solo per un secondo. Spiegai a Natsu e Fuyumi la situazione che furono felici di aiutarmi. Uscivo da scuola alle 13:00 e non alle 14:00 per andare in ospedale e trascorrere  tutto il giorno e la notte lì, mi svegliavo alle 6:30 di mattina e aspettavo mia sorella che rimaneva lì fino alle 8:00, quando arrivava mio fratello. Il mio ragazzo aveva legato molto con loro, era come se fossero diventati anche i suoi fratelli e ne ero molto felice. Se dovevo andare a fare la spesa o altro nel pomeriggio, al posto mio veniva Uraraka, Kirishima, Iida, Kaminari, insomma un po’ tutti dato che stava simpatico a tutta la classe. Anche Bakugou si rese disponibile. Diceva che per avere la possibilità di battere Izuku, doveva vivere e che quindi se i villain lo avessero ucciso non avrebbe mai potuto dimostrare che era lui il migliore. Tutto questo stare in ospedale con Izuku, però, non mi consentiva di andare a trovare frequentemente mia madre. Lei non aveva un telefono per ragioni a me ignote e quindi iniziai a scriverle delle lettere. Nelle lettere descrivevo le miei giornate, le condizioni di salute del mio ragazzo, i momenti teneri e pieni di amore che capitavano sempre più spesso, ma soprattutto la mia paura e frustrazione per tutto quello che stava accadendo. Davanti ad Izuku non volevo farmi vedere così, perché in quel momento ero io a doverlo supportare, ma con mia madre era tutto diverso. Quando  ci vedevamo di persona mi sfogavo, piangevo e lei mi abbracciava, mi coccolava. Tutto questo mi riportava a quando ero bambino e non riuscivo a resistere agli allenamenti di mio padre. Lei mi proteggeva e mi diceva che sarebbe andato tutto bene. Dopo due settimane Izuku sarebbe stato  dimesso, ma non gli avrebbero ancora dato il via libera per tornare a  svolgere gli allenamenti a scuola, in quanto la ferita non si era ancora del tutto cicatrizzata e lui non aveva ripreso a pieno ritmo le sue funzioni motorie. Quando correva era più lento e non riusciva a correre per più di mezz’ora, perché gli faceva male l’addome.  Una volta tornati a casa quindi la situazione non sarebbe cambiata molto. Io sarei stato con lui tutto il giorno fino alle 8:00 quando andavo a scuola, poi con lui sarebbe rimasto mio fratello. Dato che avrei dovuto riprendere gli orari scolastici  normali, dalle 12:30 fino alle 14:00 sarebbe stata mia sorella a tenergli compagnia. I miei fratelli in quel periodo sarebbero rimasti a casa mia anche a dormire, dato che avevano paura che ci potesse succedere qualcosa. Avremmo evitato di usare la camera di mia sorella perché, come avevo già detto, dalla cabina armadio si poteva sentire tutto e la giacca con microfono e telecamera si trovava lì.  Non riuscivo più ad entrare in camera mia, in quanto era esattamente lì che avevo trovato Izuku sanguinante, perciò io e lui avremmo dormito nella vecchia stanza di Toya , Natsu in camera sua e Fuyumi in camera mia. Fortunatamente tutte le stanze erano dotate di un letto a due piazze. Era tutto così maledettamente complicato, ma una cosa che mi ha insegnato Izuku è guardare il lato positivo delle cose e in quel momento ne avevo davvero bisogno. È vero il mio ragazzo era stato pugnalato, avevo una paura fottuta ogni volta che lo dovevo lasciare con qualcun altro, lui aveva incubi quasi ogni notte e non riuscivo più ad entrare in camera mia senza avere attacchi di panico, ma almeno il mio piccolo broccoletto era vivo e oggi verso le 18:30 lo avrebbero dimesso dall’ospedale.  I medici mi avevano detto che avrei dovuto disinfettare ad Izuku la cicatrice due volte al giorno e avrei dovuto cambiargli le fasce che la ricoprivano dopo averlo fatto. Si erano anche raccomandati sul fargli fare attività fisica, ma senza esagerare. Ci saremmo poi dovuti rivedere una settimana e mezza dopo per ulteriori controlli e stabilire se poteva tornare a scuola. Durante la permanenza in ospedale, avevamo anche parlato con i professori, nonché eroi professionisti, che ci avevano detto di stare in luoghi affollati o a casa con i nostri compagni di classe e che stavano già lavorando con la polizia per scoprire dove si trovasse la madre di Izuku per recuperarla e finalmente questo incubo sarebbe finito. 
-Hai preso tutto?- chiesi mentre ci preparavamo per tornare a casa dall’ospedale.
Izuku:-Sì, più tosto vai a vedere se tua sorella ha finito con i documenti, così poi andiamo.-
Dieci minuti dopo eravamo in macchina per tornare a casa.
Fuyumi:-Allora che fate stasera?-
-Stiamo a casa.-
Fuyumi:-Questo era abbastanza ovvio, ma intendevo che farete a casa?-
-Arriviamo, mettiamo a posto le cose, gli disinfetto la cicatrice, ceniamo, guardiamo la Tv e andiamo a dormire.-
Fuyumi:-Oh ma dai seriamente!?-
Natsu:-Fuyumi ha ragione, avete sedici anni, state attraversando l’inferno Midoriya è appena stato dimesso dopo che avete passato entrambi due settimane in ospedale. E’ sabato sera, divertitevi, invitate qualcuno a casa, fate nottata e vivete la vostra vita da adolescenti. L’adolescenza è il periodo più bello della vita, se non vivete al massimo adesso ve ne pentirete.-
Fuyumi:-E tu da quando sei diventato intelligente?-
Natsu:-Ahahahah molto divertente, ma tornando al discorso di prima, cosa ne pensate?-
-Non lo so, tu che vuoi fare?- Chiesi ad Izuku
Izuku:-Non hanno torto, ma se non vuoi non fa niente.- E no però così mi metteva in difficoltà. Non riuscivo a dirgli di no, soprattutto perché lo aveva detto con tono molto dolce.
-Ok mi arrendo, scrivo sul gruppo.-
Chiesi sul gruppo di classe, nonché il gruppo delle uscite, perché in quella classe eravamo un po’ un’unica comitiva, e tutti accettarono. Sarebbero arrivati verso le 21:30 quindi bisognava sbrigarsi a mettere tutto a posto ma, soprattutto, dovevo fare quello di cui più avevo paura. Dovevo disinfettare la ferita, e se gli avessi fatto male? Andammo in bagno, presi disinfettante, fasce e dischetti ovattati mentre Izuku si toglieva la maglia e la benda. Dopo aver imbevuto un dischetto di disinfettate, iniziai a tamponare sulla cicatrice ma le mie paure si realizzarono, infatti Izuku fece una smorfia di dolore appena posai il dischetto.
-Ti ho fatto male?-
Izuku:-Un po’.-
-Allora facciamo una cosa, se ti faccio male, stringimi la mano.- proposi mentre gli porgevo la mano sinistra che tanto non avrei usato.
Iniziai a tamponare con tutta la delicatezza del mondo mentre Izuku mi stringeva sempre di più la mano. Mi dispiaceva così tanto, non se lo meritava tutto questo. Una volta finito di disinfettare gli misi la benda sulla cicatrice e andammo sul divano in attesa dell'arrivo degli altri. Dopo pochi minuti, arrivarono tutti. Dato che avevamo fame, decidemmo di ordinare della pizza.
Kirishima:-Allora che facciamo adesso?- chiese dopo aver finito di mangiare.
Uraraka:-Se giocassimo a “obbligo o verità”?-
Erano tutti felici, mentre io indifferente. Decidemmo di applicare una nuova regola però: se non volevi rivelare la verità, dovevi bere. Iniziammo a giocare e dopo neanche cinque minuti, Uraraka e Kirishima, erano del tutto ubriachi. Ad Uraraka era stato chiesto chi le piacesse in modi diversi, circa una ventina di volte e lei ,non volendo rispondere, bevve così tanto da correre a vomitare in bagno dopo venti minuti di gioco. Stavamo giocando e ci stavamo divertendo, poi ricordo solo di essermi svegliato alle 10:00 di mattina con un mal di testa assurdo, nudo sul letto con Izuku accanto. Ma cosa era successo…?

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