Capitolo 29

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"Ieri non mi sono divertito molto, a causa della tua disobbedienza, quindi..." disse Nick, mentre ero inginocchiato davanti a lui su un pavimento duro, avevo un collare al collo e le mani legate da un corda dietro la schiena.

Non lo guardai. Non potevo sopportare di guardarlo negli occhi. Ma lui avrebbe sopportato di esaminare il mio sguardo? Dopo che aveva deciso di farmi del male in quel modo?

"Oggi ti scoperò tutto il giorno in posizioni che non sapevi nemmeno che esistessero. Così forte e così tante volte che penserai di essere solo una macchina per il sesso. Dovrai essere così stanco da non ricordarti nemmeno il tuo nome alla fine della giornata "disse, e mise il cockring sul mio cazzo. Le lacrime cominciarono a rigarmi le guance. Non avevo ancora perso la speranza che fosse solo uno stupido scherzo o solo un incubo.

Volevo parlare con lui. Chiedigli perché mi sta facendo queste cose. Ma non volevo essere frustato. Anche se sapevo che lo avrebbe rifatto presto, perché non riuscivo a essere obbediente.

Non ricordo quante volte mi scopò quel giorno. Aveva una resistenza davvero tremenda. I quattordici giorni senza di me gliel'avevano data. Ma non ce la facevo più, ero ancora terribilmente stanco. Ogni volta gemevo di dolore, perché non si era nemmeno preso la briga di usare un lubrificante, nella migliore delle ipotesi la mia saliva, quando glielo avevo succhiato prima.

A volte gemevo di piacere... e odiavo il mio corpo per questo. Quando Nick sentiva i miei gemiti, iniziava a spingere ancora più velocemente e più forte e sembrava che si stesse divertendo molto. Ogni volta che gemevo molto forte, mi afferrava i capelli, si avvicinava al mio orecchio e sussurrava, che puttana fossi per lui e quanto fossi meravigliosamente rumoroso.

La parola 'troia' dalla sua bocca era così disgustosa che volevo vomitare. Perse ogni effetto e significato. Non avevo mai pensato che Nick potesse usarmi in questo modo. Non mi aveva mai amato? Mi aveva spezzato il cuore in milioni di pezzi. Non venni neanche una volta poichè indossavo il cockring. Non credevo fosse salutare indossarlo così a lungo. Assolutamente no. Ero più che sensibile.

Tutto cesso quando Nick spinse forte il mio corpo contro il tavolo, mentre mi batteva dentro e il mio cazzo si è ritrovato tra la mia pancia e il legno duro e io piangevo perché il dolore era insopportabile. La maggior parte delle volte avevo gridato la mia safeword, ma sapevo che non si sarebbe fermato. No, non lo fece neanche una volta.

La prima volta che mi schizzò dentro, odiai quella sensazione. E lo fece tante volte! Quando si è preso una pausa per il pranzo, mi infilò il vibratore nel sedere, così rimasi abbastanza duro per lui, come aveva detto. E mi lasciò aspettare in soggiorno legato alla gamba del tavolo, dove aveva una buona visuale e poteva vedere quanto fossi esausto e come stavo cercando di liberarmi. Non volevo arrendermi.

Non mi lasciava nemmeno bere. Avevo la gola secca. Non potevo parlare, solo gemere e piagnucolare. Quando posizionò il mio buco abusato contro la sua erezione e dovetti cavalcare il suo cazzo, il sudore freddo iniziò dalla mia fronte. Stavo per svenire o morire nel migliore dei casi così non avrei dovuyto mai più sperimentare questo, pensai. Ricordo come mi sollevò i fianchi e preferì spingermi dentro, perché non avevo la forza di scivolare sul suo cazzo su e giù.

Del sesso (se così si può chiamare) sotto la doccia, quando finalmente mi sono lavato via tutto il sudore dal corpo, non ricordo molto.

Al mattino mi svegliai da una notte insonne e mi strofinai gli occhi con i pugni. Probabilmente avevo pianto nel sonno. Quando mi sedetti, sentii un dolore terribile. Non potevo sedermi normalmente perché mi faceva male, cazzo. Tutto a causa di Nick. Avevo di nuovo un polso legato con una corda al letto. Era abbastanza lungo, ma non in modo che potessi alzarmi dal letto. Aveva paura che scappassi? Potrei scappare, da Louis. Quando pensai a lui una lacrima scivolò sul mio viso.

All'altra estremità del letto c'era un vassoio con del cibo e una grande bottiglia d'acqua. Dopotutto, non mi avrebbe lasciato morire. Presi velocemente la bottiglia, l'aprii e cominciai a bere. Ero disidratato. L'improvvisa assunzione di liquidi mi provocò le vertigini e dovetti sdraiarmi per il momento. Non mi ero mai sentito peggio, mai.

Quando mi sedetti di nuovo e presi un vassoio di cibo, sibilai dal dolore e tolsi un pezzo di coperta per vedere cosa lo avesse causato. Sussultai e piansi di nuovo. Lividi viola dall'aspetto davvero orribile dalla presa di Nick incombevano sui miei fianchi. Facevano male... Ma solo finché Louis non apparse davanti ai miei occhi. Il suo bel sorriso. Ricordai tutti i suoi tocchi e ciò che mi aveva detto.

"Sei fantastico... sei meraviglioso... hai una pelle fantastica... forse sei speciale... sei il migliore sottomesso, il migliore che potessi chiedere." Queste parole non le avrei sentite mai più, probabilmente.Né da Louis e nemmeno da Nick. Ma da lui davvero non avevo mai sentito una cosa del genere. Ero sempre stata solo una puttana per lui. Nient'altro. Tutto il resto era dissimulazione.

Mi asciugai le lacrime e cominciai a mangiare. Prima che Nick tornasse e mi facesse di nuovo quelle cose. Mangiai tutto e bevvi più acqua. Mi sentivo meglio, ma mentalmente mi sentivo a pezzi e il mio corpo non stava molto meglio. Avevo ancora ferite da sculacciata sul culo. Sulla vita quei brutti lividi e graffi sui polsi da tutti quei ceppi, manette e corde. Mi sdraiai e mi addormentai. Avrei voluto non essermi mai svegliato, perché non sarei mai stato bene finché non fossi tornato da Louis.

Potei dormire tipo due ore.
"Alzati. Questa è l'ultima volta che te lo dico Styles, poi ti sculaccio," mi gridò e io aprii gli occhi. Quindi non ero più Harry per lui?
"Chiamami puttana a questo punto", scattai.Non volevo dirlo ad alta voce! Ma era troppo tardi. Prima mi colpì in faccia e poi iniziò a legarmi per punirmi. Forse non mi sarei alzato dopo questo, pensai.Sarebbe stato un sollievo. Forse lo avrei pregato di uccidermi, quando tutto sarebbe finito. Comunque, sarei morto di stanchezza...

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