Capitolo 34

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Guardare Nick fu davvero terribile, ma anche in fondo alla mia mente non mi dispiaceva per lui. Non c'eraniente che mi confortasse da tutto il male che mi aveva fatto.

"Quindi gli importa di te adesso?" tossì e si alzò dal pavimento, gli causò un problema evidente.
"Più di quanto ne sia mai importato a te" risposi. Avevo l'abitudine di non alzare la voce con qualcuno, proprio come un tipico sottomesso. Non mi piaceva litigare con le persone quindi parlai con calma e tranquillità, proprio come sempre.

Penso che Nick lo considerasse decisamente un punto debole.
"Hai vissuto con me mezzo anno. Vuoi dire che non mi è mai importato di te?! Mi stai prendendo in giro?!" mi si avvicinò come se volesse afferrarmi per il collo e soffocarmi di nuovo . "Grimshaw, attento a come parli," disse Louis alle mie spalle e gli fui grato. Non sapevo cos'altro dirgli. Volevo solo lasciare questo stupido posto, fare i bagagli e non vederlo mai più.

"Sai una cosa, Nick? Non voglio le tue scuse. Niente può aggiustare quello che hai fatto" sollevato un frammento di specchio rotto e sentii il forte ansimare di Nick. Probabilmente avrebbe voluto fare qualcosa come darmi uno schiaffo in faccia, ma non avrebbe ostao davanti a Louis.

"Sapevo che vi sareste innamorati l'uno dell'altra." Non gli prestai attenzione, mi girai e mi diressi verso Louis.

"Non voltarmi le spalle quando parlo con te troia!" Nick urlò e afferrò rudemente la mia spalla da dietro. "Non osare toccarlo di nuovo!" Louis mi attirò a sé con una forte presa e lanciò uno sguardo omicida a Nick. Fece un passo indietro con le mani alzate in segno di resa, ridendo come un matto.

"Tieni il tuo obbediente ragazzo Tomlinson." Potevo vedere la vena di Louis sul suo collo gonfiarsi e potevo sentirlo respirare in modo irregolare. "Dovrebbe inginocchiarsi davanti a te, non credi? È buono solo per una cosa, sai. È solo un giocattolo sessuale," ringhiò Nick e Louis era pronto a fargli chiudere la bocca, ma lo trattenni .

"Non sarai abbastanza per lui e abbastanza presto ti sostituirà, Harry. Pensi che voglia qualcuno che non possa obbedire? Come ti sei sentito quando ti hanno sculacciato? Eri così bello, così carino per me ... gemendo di dolore" avrebbe potuto dire qualcosa di più se Louis non mi avesse spinto di lato e non avesse dato a Nick un pugno decente sotto il mento, così che cadesse a terra.

Sputò del sangue e Louis mi nascose protettivo tra le sue braccia lasciando Nick solo. Cominciai a piangere. Era semplicemente troppo per me. Se almeno fosse stato zitto... ma no, doveva dire cose del genere perché non bastava. Louis mi portò davanti all'edificio all'aria aperta e alla sua macchina, dove rimasi nel suo caldo abbraccio finché non mi calmai.

"Mi lasceresti se io..." singhiozzai appena all'idea.
"Come hai potuto pensare così? Solo perché Nick lo ha detto che non significa che succederà," mi afferrò e mi ha guardò negli occhi pieni di lacrime.
"Capisci?" Mi sorrise e io annuii, lasciando che le sue braccia mi avvolgessero di nuovo. Ingnorai il dolore quando Louis sfiorò le ferite non cicatrizzate, perché era con me ed era tutto ciò che contava.
"Ora andrà tutto bene" mormorò. "Voglio uscire da questo posto, per favore" tirai su col naso.

Arrivammo al nostro appartamento. Voglio dire, mio ​​e di Nick... ma non più mio, davvero. Presi in prestito le chiavi dal custode perché Nick aveva le mie e Louis mi aiutò a fare i bagagli. Mi cambiai in bagno perché non mi sentivo a mio agio con i vestiti che indossavo durante la cerimonia.
Caricammo i miei bagagli in macchina e restituii la chiave prima di salire sul sedile del passeggero.

"Staremo in albergo oggi. Ho un biglietto per domani ed è piuttosto tardi," mi disse Louis mentre mi metteva una benda adesiva sull'indice. Faceva ancora un po' male. "Non mi interessa, finché sono con te" risposi, e mi rivolse un sorriso luminoso, che forse mi era mancato di più.

Dopo il tramonto andammo a letto in camera da letto ed ero nervoso. Mi infilai i pantaloni della tuta e una maglietta e mi sdraiai sul petto nudo di Louis. C'era un silenzio simile alla morte. Ma sentii che avrebbe voluto chiedere perché non mi ero spogliato dei miei vestiti. Mi accarezzava attentamente la schiena e il sedere, rassicurandomi che era proprio accanto a me.

Mi morsi il labbro e mi sforzai di non emettere alcun suono. Non poteva sapere quanto Nick avesse rovinato il mio corpo. Forse poteva solo indovinare.. Anche il minimo tocco mi faceva male.

Con riluttanza, mi allontanai da lui e appoggiai la testa sul cuscino. Me lo permise, ma potevo vedere la sua faccia preoccupata anche nell'oscurità.
"Mi dispiace," sussurrai e sentii le lacrime che riuscirono a farsi strada scivolare sul mio viso. "Per cosa ti dispiace, tesoro?" chiese immediatamente Louis, accarezzandomi la guancia, cercando di non toccarmi più.
"Ho paura," la prima lacrima mi scese sul viso e cadde sul cuscino sotto di me... non potei farne a meno.

"Ha a che fare con Nick?" Louis sussurrò e io singhiozzai quando ricordai tutte quelle settimane. Mi sono sentito di nuovo sporco.
"Non piangere," si voltò di lato e mi accarezzò dolcemente i capelli, ma non fu d'aiuto. Volevo scappare in un'altra stanza e urlare e piangere. Ma sarebbe stato inutile per me perché dovevo affrontare i miei problemi in entrambi i modi.

"Puoi parlarmi di qualsiasi cosa, sai," sussurrò. Nonostante l'oscurità, lo guardai negli occhi e mi calmai un po'. Presi un respiro profondo e trattenni le lacrime prima di parlare, con la voce che tremava.

"Ho paura che quando vedrai il mio corpo, non vorrai più toccarmi mai più" dissi. I singhiozzi dominarono di nuovo completamente il mio corpo. Tutto il mio corpo tremava e non potevo fermarlo. Quando pensavo che Louis avrebbe potuto lasciarmi per le condizioni in cui ero, se sentivo mal4. Avrei preferito uccidermi piuttosto che lasciarlo andare.

"Posso?" chiese, forse comprendendo. Annuii e mi sedetti in modo che potesse tirarmi nel suo cauto abbraccio. "Non accadrà Harry. Mai."

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