Capitolo 21_"Don't leave me please"

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Pov. George

Sono nel mio letto con un'atmosfera accogliente avvolta nel silenzio sembra quasi surreale vivere questo momento di pace, non c'è più confusione nella camera di Clay c'è solo un raggio di sole che punta i miei piedi, sembra di essere dentro in un sogno.

La porta scricchiola lentamente senza creare un rumuore sgradevole che potesse interompere la quietudine nell'atmosfera, è Clay che mi accoglie con un'ampio sorriso nel vedermi. Il suo sorriso era la mia vera pace, sentì il battito del cuore perdersi chissà dove quando lo vidi mettere piede dentro la camera.

Si getta con le braccia attorno alla mia vita e sprofondandoci il viso in grembo per alcuni secondi, alza lo sguardo per guardarmi.

Clay: Come posso farmi perdonare sta volta? Mi domandò con quei grandi occhioni.

Sfumai in un tono fintamente lamentoso e replicai.

George: Cambiando quel tuo careteraccio Clay.

Clay: Tu ami anche quella parte di me scherzò, ma non riusciuvo a dargli torto davanti a quella onestà infantile, gli affero le guance.

George: Clay.... devo confessarti una cosa, risposi inghiottendo il nodo che mi stava legando le corde vocali con le parole che avrei voluto dirgli.

Clay: Dimmi George, qua nessuno ci distrurba.

George: Io ti-

Sapnap: George? Sveglia siamo....Siamo arrivati George! Mi sgridò e quando spalancai gli occhi intravidi con la vista sfocata Karl mentre Sapnap mi schioccava le dita davanti il viso per farmi riconettere nel mondo reale.

"Era solo un sogno, un'altra illusione"

George: Scusatemi, il viaggio mi aveva stancato, risposi faccendo scappare uno sbadiglio, Sapnap alzò gli occhi all'in sù e replicò.

Sapnap: Certo perché hai guidato te, forza aiutami almeno con i bagagli non c'è la faccio ad aspettare fino a sta sera! Sbuffò per ricominciare ad agitarsi

Il primo motivo per la quale mi addormentai in macchina fù dunque questo, Sapnap non aveva fatto altro che durante tutto il traggitto parlare di Quackity e i modi dolorosi in qui gliela avrebbe fatta pagare una volta trovato.

Per fortuna che nel sedile accanto a Sapnap c'era Karl, grazie a suoi modi è riuscito a calmarlo sussurrandogli nell'orecchio cose dolci faccendogli comparire un sorriso addolcito.

Scesimo dall'auto e quando presi fiato sentì l'aria diversa tipica del luogo, macchine che correvano lungo la strada mentre creavano fumo e nuvoloni neri, il peggio fù quando intravidi l'Hotel. L'insegna completamente distrutta, alcune lettere mancavano e le luci che dovevano illuminare la scritta non erano tutte accesse, sentì sbuffare Karl dalla delusione dell'albergo che ci potevamo permettere.

George: Sù ragazzi lo sapevate fin dall'inizio che questa non era una vacanza tra amici... ma per non sembrare tragico dirò..che stiamo vivendo un'avventura ecco, dissi mentre mi avviai dentro la struttura trascinando i bagagli.

Entrato nell'albergo fui immediatamente accolto da un vecchietto dall'aria amichevole dietro il balcone che si stupì nel vederci.

X: Non vedevo ospiti da ormai decenni, benvenuti lasciate che i miei ragazzi raccolgano le vostre valigie! Escalmò entusiasto mentre due giovani ragazzi come noi ci levarono i bagagli dalle mani, mi schiarì la voce e domandai.

George: Salve, abbiamo bisogno di una camera per 3 persone per alloggiare solo sta notte.

X: Capisco! Sono 200 euro a testa! Affermò, sentì nello stomaco un forte pugnalata quando pronunciò la ciffra.

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