Capitolo 23_ My past is not my today.

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Pov. George.

Clay mi aiutò a scendere dall'auto e prese i suoi bagagli con i miei trasportandoli fino all' imbaracazione dell' aeroporto dove ci stava aspettando il check-in, nel frattempo l'effetto della morfina svanì completamente, sentì solo un leggero mal di testa ma del resto ero ritornato me stesso.

Mi guardai dietro le spalle per l'ultima volta e risentì di nuovo quella forte pugnalata al cuore,

Avevo abbandonato Quackity, ti prometto che non capiterà più, mi dissi smarrendomi nel vuoto, la mano di Clay si posò sulla mia spalla in segno di conforto, aveva capito nel mio sguardo che continuavo a rimuginarmi di ricordi e sensi di colpa per il povero Quackity.

Clay: Sei pronto? Mi domandò per distrarmi, ma a quella patetica domanda non riuscì a smascherare la mia preoccupazione e tirare di nuovo a galla l'argomento

George: Certo, e solo che... sai a chi stavo pensando, non riesco proprio ad accetare il fatto che lui ora è con quello lì, gli confidai sbuffando faccendomi leggermente tetro in viso.

Clay appogiò una mano sul mio viso, mentre con gli occhi pieni di dolore guardavo il pavimento in segno di vergogna e solo a quel gesto d'affetto alzai lo sguardo per vedere Clay sorridermi con l'intento di tranquillizzarmi, ma falì nel suo solito tentativo di migliorare le cose, la realtà la aveva ormai già riconosciuta anche lui, cercò lo stesso di migliorare le cose cercando di farle sembrare meno gravi di quanto non fossero già abbastanza. L'angoscia nei suoi occhi era il punto di frattura dietro quella maschera sorridente.

Clay: Io avrei voluto essere più forte, ma come puoi vedere entrambi siamo rimasti delusi dalle nostre aspettative, deglutì e feci passare una manciata di secondi prima che aggiungesse.

Clay: Forza George non pensiamoci ora, ci aspetta un'aereo mi disse mentre mi afferrò la mano e con l'altra trasportava le valigie.

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X: L'agenzia Blur-Air vi ringrazia per aver scelto la nostra compagnia, buon viaggio!

Clay si sedette vicino a me con accanto il finestrino mentre mi gettai nel sedile nel suo lato sinistro,

George: Che lunga giornata, non ci credo che sono ancora vivo confessai sbuffando l'aria dalle narici, sentì Karl girarsi dalla nostra parte e con una Polaroid in mano ci disse.
Karl: Sù sorridete! Cheeeseee!

Sentì Clay toccarmi una spalla mentre mi incoraggiava a sorridere appoggiando la sua testa contro la mia, vidi il flash della macchinetta colpirmi gli occhi e dopo quel leggero bagliore di luce uscì una foto.

Karl: Siete venuti davvero bene....disse inarcando le sopracciglie smagliando un sorriso intenerito.

Lo vidi accarezzare la foto con estrema delicatezza e aggiunse.

Karl: Devo amettere che te e Quackity avete lo stesso sorriso ingenuo mi disse.

Vidi lo sguardo di Karl persdersi nel vuoto con la mente che vagava in chi sà quale ricordo con Quackity, il suo sorriso lentamente scomparì sostituendolo con una acuta angoscia che gli aveva penetrato in lui come una lama facendolo rabbrividire di ricordi.

Sapnap: Karl mi potresti aiutare con la macchinetta fotografica? Non si vuole accendere! Borbottò Sapnap nelle imprese con il piccolo macchinario, Karl sbuffò in una risatina e schioccò la lingua per poi girarsi dal suo compagno.

Risentì di nuovo i sensi di colpa assalirmi.

Clay: George piantala, mi disse appogiando la sua mano sulla mia spalla,

George: Si hai ragione ho solo bisogno di riposare è stata una giornata pesante replicai mentre riposai la testa nella sua spalla.

Vidi Clay chiudere gli occhi per riposare le palpebre che ormai sprofondavano a ogni battito di ciglia, mi strinse la mano per rassicurarmi che le cose sarebbero andate meglio.

Dreamnotfound ~ I'm trapped inside like a Dream ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora