Capitolo_ 27 "Let me help you"

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Pov. George.

Tenere il broncio a Clay era difficile quando sorrideva e al centro della sua guancia sinistra compariva sempre una profonda fossetta, per poi non parlare delle lentiggini che in qualche modo gli donavano.
I ragazzi del college non sognavano altro che assomigliarli il più possibile, era incantevole per chi godeva della sua amicizia, ma risultava un odioso e fastidioso chi non era fortunat* a essere su* amico.
Clay incuteva non poco timore anche Nick lo sapeva eppure stare con lui è impossibile, così credevo.

Certo, ci frequentavamo da ormai 11 mesi e mi sembrava di conoscerlo da una vita, per lui ero sempre stato quello imbronciato e con dietro alle spalle la mia buona dose di liti, i miei problemi di fiducia e come diceva Sapnap io non avevo scuse.
Ero un ragazzo aggressivo e profondamente bastardo sul prossimo.

Il telefono trillò per la quinta volta, stava diventando qualcosa di davvero insopportabile, lo presi e quando diedi un'occhiata era lui, Clay.

"Ti prego rispondimi appena puoi, è tutto un mal inteso e mi dispiace ancora di averti alzato la voce..."

Successivamente....

"Ho detto che mi dispiace Gogy facciamo la pace ti supplico, sono un'idiota ma ormai lo sai meglio di me..."

Alzai gli occhi al cielo sbuffando leggermente irritato, avevo sempre ancora la barra della schermata di blocco alzata ma senza averla aperta del tutto per non entrare dentro la chat.

Sapnap: Allora chi ti sta tempestando di messaggi? Scometto Clay se no chi altro potrebbe essere. Mi disse in tono provocatorio ma allo stesso tempo scherzoso,

George: Karl. Mi voltai per vedere la sua espressione che mi avrebbe divertito.

Sapnap: Cosa?! Esclamò.

George: Sto scherzando, perché proprio Clay mi dovrebbe cercare dopo quello che è successo, io me ne sono andato e ho messo in chiaro le cose.

Sapnap: Oh oh, non fare il ritroso con me! Ho notato il tuo sguardo quando lui ti ha cercato di indetificare, pensi davvero che dietro  a quelle ciglia lunghe e folte con un pò di trucco il George che ama non lo sappia riconoscere? Mi domandò avvicinandosi a me, mi feci rosso sulle gancia e risposi.

George: non avevo nessuno sguardo.

Sapnap: Come no! Sei proprio credibile, peccato che i tuoi occhi parlano da soli! Esultò, mi spostai più in là e afferai uno shottino di whisky lasciandolo perdere.
Un'altra volta il telefono ronzò, il suo ultimo messaggio fù...

"Ti amo, non lascerò mai che nessuno ti tocchi o ti porti via da me"

Fù la conferma che ero riusciuto a domare Clay, mentre con tutte le altre donne con cui era stato non erano riusciute a tentarlo a farlo cambiare, sorseggiai per l'ultima volta appogiando le labbra sul whisky e mi sentì realizzato.

"Il ragazzo più poplare della Benedict Hall amava me e ora mi divertivo con il suo cuore, ero davvero perfido che quella parte fredda di me dopo la morte dei miei genitori non era cambiata...."

"Così ancora una volta credevo."

_____________________________

Il parcheggio da lì a poco si riempì dei soldati di Jschlat che scesero dai loro furgoni con i mano i loro fucili, non ci volle molto prima di essere completamente circondati da loro.

Clay: Alex giuro che ti spacco la faccia, era tua intenzione fin dall'inizio portarci in questo posto, non è così?
Sbottò con il volto rosso pieno di rabbia, lo feci tacere prima che la sua ira si sarebbe riversata tutta su di Alex, non era opportuno al momento arrabbiarsi contro di lui ma quello di affrontare Jschlatt impaziente che aspettava che scendessimo dal veicolo...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 15, 2022 ⏰

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