-Capitolo 32-

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Levi's pov (leggere l'angolo atroce DOPO aver letto il capitolo)

Erano due giorni che non la vedevo, era in ospedale e le sue condizioni mi erano completamente sconosciute.

<<Levi... >> disse Isabel mettendomi una mano sulla spalla.

Io la guardai con le lacrime agli occhi, eravamo fuori dalla stanza e nessuno aveva intenzione di farci entrare.

<<Sì risolverà tutto, magari se è lì da così tanto, avranno trovato un modo>> disse forzando un sorriso per sollevarmi il morale.

<<ti prego non parlare come parla lei>> dissi.

C'erano oltre a me e Isabel, anche Furlan e Petra, ma non avevano il coraggio di parlare.

<<È tutta colpa mia!>> esclamai singhiozzando.

Petra si mise davanti a me e non appena la guardai mi tiró uno schiaffo in pieno volto.

<<Pezzo di merda!>> urlò per poi afferrarmi per il colletto.

<<Perché non potevi accorgerti dei suoi sentimenti prima?! Perché?! Perché non ti sei dichiarato se l'amavi?! Perché doveva innamorarsi proprio di te?!>> mi urló.

<<Sì! Sì è colpa tua! Inutile che lo dice per farti compatire!>> disse.

<<e adesso invece di piangerti addosso, vai! Vai a parlarle! Adesso ti è venuta voglia di rispettare le regole?!>> chiese.

<<Beh Levi, non è il momento adatto! Vai! Vai da lei!>> urlò lasciandomi andare.

Io mi alzai ed aprì la porta, correndo dentro la stanza per poi chiudere a chiave.

<<T/N!>> urlai.

Era sdraiata su un lettino bianco, sotto le coperte, aveva i capelli spettinati, una flebo attaccata alla mano, e intorno lei c'erano sangue, petali e fiori.

<<T/N... >> sussurrai.

<<Mi dispiace, perdonami! Ti prego!>> esclamai chinandomi

Stava dormendo, o forse era svenuta, non ne ho idea.

<<T/N, ti prego svegliati, ho così tante cose da dirti, che non posso non dirtele, non voglio avere questo rimpianto>> dissi appoggiando la mia mano sopra alla sua.

<<Chi c'è là dentro?! La paziente non può essere vista!>> esclamò un dottore fuori dalla porta bussando violentemente.

<<Levi...? >> disse aprendo leggermente gli occhi, per poi immediatamente tossire.

<<T/N, scusa, adesso staresti bene se solo... Se solo non fossi stato così orgoglioso per ammettere i miei sentimenti>> dissi singhiozzando.

Lei mi sorrise semplicemente, e mi prese per mano facendo incrociare le nostre dita.

<<Dovrei essere io al tuo posto, non ti meriti questo, tu... Sei sempre stata felice per me, mi hai sempre supportato e io non ho mai fatto nulla>> dissi bagnandole la mano con una lacrima.

<<Sono stata io una codarda a non dirti che ti amavo>> mi rispose, poi un altro colpo di tosse.

<<T/N, tu sei la persona più coraggiosa che conosco, hai scelto di soffrire invece che fare l'intervento, e ci vuole coraggio, coraggio che io non ho avuto>> esclamai.

<<Non è coraggio, è stupidità>> affermó sempre con quel suo solito sorriso.

<<smettila di sorridere così! Peggiori le cose! >> esclamai mentre le lacrime calde mi attraversavano il volto.

<<Vuoi che la mia ultima immagine di me, sia quando piango?>> chiese, e io restai in silenzio.

<<A me ormai rimangono pochi minuti, e non voglio che la mia ultima immagina sia te che piangi, sai quanto odio vederti così>> disse accarezzandomi il volto.

<<come puoi chiedermi di sorridere adesso? Tu sei l'unica che è riuscita a farmi sorridere per davvero, sei l'unica che mi ha sempre capito e...>> dissi singhiozzando.

<<Sei l'unica persona che io abbia davvero amato>> conclusi.

<<Perfavore Levi, non fare così>> chiese sull'orlo di piangere.

<<T/N, non voglio che tu muoia>> dissi stringendole la mano.

Lei scoppiò a piangere come me, e io l'abbracciai.

Mi misi vicino a lei, e la strinsi a me, non l'avrei lasciata andare.

<<apri subito! >> urlò nuovamente il medico, probabilmente Petra lo aveva tenuto occupato fino ad ora.

<<Dottore! Una mia amica sta terribilmente male!>> urlò Petra, facendo allontanare il dottore, grazie.

Lei iniziò a tossire, aggrappandosi a me, e subito iniziai a preoccuparmi terribilmente.

<<vado ad aprire! C'è bisogno di qualcuno!>> urlai ma lei non mi fece alzare.

<<Levi, resta>> sussurró.

<<Va bene, certo>> dissi senza sapere più cosa dire o cosa fare.

<<Sappi solo, che sono felice, perché io ti amo, e tu mi ami, per me questo è tutto>> disse socchiudendo gli occhi.

<<Ti amo >> disse sorridendo.

<<Anche io T/N>> risposi, e l'elettrocardiogramma fece un suono continuo.

<<Mi dispiace>> dissi continuando a piangere.

Sono passati tre anni da quel giorno, ma ricordo tutto come se fosse ieri, e ancora non sono riuscito a superare la cosa.

Andai al cimitero, ormai era il posto in cui andavo e ci passavo la maggior parte del tempo.

Quasi tutte le volte stavo in silenzio, altre parlavo di quante mi mancava.

Raccontavo anche tutto quello che succedeva con Furlan, Isabel e Petra, ma solo questo.

<<Hey T/N>> dissi sedendomi vicino alla sua tomba.

Guardai la sua foto, l'avevo scelta io, ed era come al solito bellissima.

<<È l'anniversario della tua morte, sono passati tre anni>> dissi sforzando un sorriso.

<<So che di solito durante gli anniversari si festeggia, ma questo è un caso a parte>> continuai.

<<Le cose stanno andando abbastanza bene, sto andando all'università, vorrei diventare un medico>> iniziai.

<<Sai, tu hai detto che ho la stoffa per diventarlo, perciò ho detto "perché no?" >> chiesi facendo spallucce.

<<Sono ritornato lo stesso di prima, prima di incontrati, l'apatico e odioso Levi>> dissi.

<<tolgo questa maschera solo quando parlo con te>> ammisi grattandomi la nuca.

<<Sai, ti ho portato queste, ti piacciono?>> domandai posando le dalie sulla sua tomba.

<<So che potrebbe sembrarti una presa in giro, ma non lo è, in fondo sono quelle che ci hanno unito ma anche quelle che ci hanno diviso>> dissi.

Guardai per qualche altro secondo la sua tomba senza dire nulla, e scoppiai in lacrime.

<<T/N, perfavore, svegliati>>

Angolo atroce

MI DISPIACE MI DISPIACE SCUSATE!

Lo avete notato? La prima frase della storia è stata "T/N svegliati!" e l'ultima "T/N perfavore svegliati"

Dai, rallegratevi che c'è l'altra storia, esce alle 15:35, commentate qui che vi avverto!

Il Fiore Della Dalia ❤︎Levi x reader Hanahaki disease❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora