Severus aprì pigramente gli occhi, sentendo la mancanza del solito peso sul petto; Sara si era alzata prima di lui.
Si mise a sedere e si spostò i capelli dal viso, venendo subito colpito agli occhi dalla luce accecante proveniente dalla finestra. Il bianco della neve la rendeva ancora più luminosa.
Dal piano di sotto proveniva musica natalizia e il dolce profumo di biscotti appena sfornati.
- si è gia messa a cucinare...- borbottò, rendendosi conto di che giorno fosse.Scese di sotto dopo essersi vestito e sistemato, trovando Sara in cucina piena di farina dalla testa ai piedi. Conoscendola si era sporcata perché aveva il vizio di pulirsi le mani su ogni superficie che incontrava, compresa se stessa.
- Buongiorno - le disse sulla porta, facendola sobbalzare per lo spavento. La donna non si era nemmeno accorta del suo arrivo.
Quando si girò verso di lui appoggiò la teglia sul ripiano della cucina - ben svegliato! Mi serve un consiglio - afferrò uno dei biscotti e senza aspettare una risposta glielo ficcò tra le labbra - com'è? - chiese saltellando sul posto.
Severus mandò giù un boccone - schifosamente dolce -
- perfetto!- rispose l'altra baciandolo e continuando a sistemare - la colazione è quasi pronta -
Severus si sedette a tavola - da quanto sei sveglia?- chiese, notando la moltitudine di dolci sparsi ovunque.
Sara si tolse della farina dal naso - è il primo Natale qui! Voglio che sia tutto perfetto !-
La mano dell'uomo la afferrò per i lacci del grembiule e la attirò verso di lui - lo sarà, adesso siediti prima di svenire, o dovrò sopportare tuo fratello e Sebastian da solo stasera -
Sara rise e si girò per lasciargli un'altro bacio- probabilmente tu e Sebastian farete ubriacare Magnus e vi metterete a parlare di cose noiose - sussurrò tenendo le labbra vicino alle sue.
Sentì le labbra di Severus curvarsi leggermente verso l'alto- dovrò informare Sebastian di cambiare piano allora - rispose sussurrando e accarezzandole la nuca - abbiamo tutto il giorno prima del loro arrivo, hai intenzione di cucinare fino a stasera?-
Sara si tolse finalmente il grembiule e si abbandonò sulla sedia accanto, tirando fuori sa chissà dove il proprio taccuino - no! Devo fare un sacco di cose, tra cui consegnare i vari regali a Harry e gli altri - rispose, facendo levitare la tazza di caffè davanti all'uomo.
- glieli puoi dare a Capodanno, quando ci toccherà andare da Black e Potter - rispose Severus brontolando e gustandosi il proprio caffè.
- assolutamente no, è molto più bello a Natale - rispose Sara - e poi dovrò portare personalmente i regali ad Hogwarts...- iniziò a mordere nervosamente la penna, per poi mettersi a borbottare il programma.
- ti serve una mano?-
Lei lo liquidò con un gesto della mano- no, tu hai la giornata libera -
- troppo orgogliosa per farti aiutare?-
- bingo- rispose ridacchiando e alzando la testa dal taccuino. Guardando Severus seduto accanto a lei a tavola, nella loro nuova casa, il cuore le si riempiva di gioia ogni volta, e finiva col sorridere senza volerlo. Nonostante fossero passati pochi giorni da quando erano arrivati lì, ogni volta che si svegliava nella loro camera e lo trovava addormentato accanto a sè, le veniva voglia di urlare dalla gioia...poi sj ricordava che l'uomo l'avrebbe buttata giu dal letto se solo ci avesse provato.
- ehi, sei inquietante- le disse schioccandole le dita davanti al viso - sul serio, devi dormire di più, non è la prima volta che ti incanti -
- oh...scusa, stavo pensando- rispose lei ridacchiando e alzandosi per andare a consegnare i regali.
- a cosa stavolta? - le chiese.
- a quanto ti amo~!- rispose canticchiando mentre usciva dalla cucina.
Severus si strozzò col caffè. Doveva ancora abituarsi a tutto quell'effetto.
Ogni sera prima di dormire entrambi si scambiavano qualche effusione, e si sentiva l'uomo più fortunato del mondo, cosa che effettivamente era; quante donne sarebbero state disposte a restare al suo fianco dopo tutto quello che aveva fatto? O quante ancora erano disposte a stargli accanto per il suo carattere. Solo una, e quella donna era proprio la più strana che avesse mai incontrato. Eppure, quando ogni mattina aprendo gli occhi la trovava con la testa appoggiata al proprio petto, il suo cervello non poteva fare a meno di suggerirgli parole d'amore per quella donna.
- tra te e i tuoi biscotti non so chi è più diabetico !- ribattè ridacchiando, mettendo la tazza nel lavandino e stiracchiandosi. Era circondato da pacchetti di biscotti sistemati dentro dei sacchetti insieme a dei piccoli pacchetti regalo, torte, pasticcini e libri di cucina che volteggiavano per aria; ogni libro era aperto su una ricetta diversa per quella sera. Si vedeva che volevo rendere il loro primo Natale nella loro casa davvero speciale.
Venne distolto dai suoi pensieri quando sentì qualcosa picchettare contro la finestra; almeno una ventina di civette e gufi lo stavano fissando, e tenevano tra il becco un regalo e delle lettere.
- penso siano arrivati i tuoi regali !- urlò alla donna, aprendo la finestra e dando ad ogni volatile la sua ricompensa.
Sara si catapultò in cucina come un manico di scopa, con un luccichio negli occhi pari a quello di un bambino di cinque anni - adoro il Natale!- esclamò afferrando il pacco più grande.
- che bambina -
- eddai Sev, di sicuro ce ne sono anche per te - cercò tra le lettere e i regali, e dopo qualche minuto gli porse due buste e un pacco - ecco!-
Severus era sorpreso, e li afferrò riluttante. Una era di Minerva, l'altra di...Harry?
- apri apri !- lo incoraggiò Sara alzandosi sulle punte per poter leggere.
- le leggo stasera - rispose l'altro appoggiandole sul tavolino - e lo farai anche tu, ti è proibito aprire i regali -
- eh?!-
Severus sfoggiò il suo ghigno migliore - aspetta fino a stasera, insieme a Magnus e Seb -
- sei diabolico -
L'altro fece spallucce e si diresse verso la biblioteca- sapevi a cosa andavi incontro quando ti sei dichiarata -
- ugh!- la sentì esclamare spazientita. Pochi secondi dopo sentì la porta principale sbattere. Doveva essere partita, e questo voleva dire avere tutto il pomeriggio per sè.
- bene Loki, rilassiamoci prima che torni - disse al gatto, che come al solito gli stava riempiendo la poltrona di peli.