La Guferia

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Quella mattina, prima di andare ad una stupida e noiosa lezione di Erbologia, con quel rimbambito del professor Paciock, Scorpius Malfoy pensò di fare una veloce capatina alla torre est del castello.

Lì c'era la guferia. Ed Astro, il suo barbagianni personale.

In mano aveva la lettera destinata al padre, dove lo informava dell'incidente con quello stupido pennuto.
Le mani gli pizzicavano, non vedeva l'ora di vedere quello zotico di Rubeus Hagrid disperarsi come si deve.

Per arrivare in cima, bisognava salire una moltitudine di scalini. Scorpius odiava quell'infinita scalinata. Ora ancora di più, dal momento che non aveva tempo da perdere. Prima inviava quella lettera, prima riusciva a vendicarsi. Sapeva che suo padre avrebbe trovato la soluzione giusta e per lui soddisfacente.

Finalmente era arrivato in cima, ma non era il solo quella mattina a dover inviare una lettera. O meglio c'era qualcuno lì ad attenderlo.
O per lo meno l'atteggiamento di sfida e le braccia incrociate al petto di Cassandra Wood, gli fecero intendere che qualcosa non andava.

« Mattinieri, Malfoy? » gli chiese con un mezzo sorriso sulle labbra.

« Sparisci, mezzosangue. » rispose di rimando, avvicinandosi al suo gufo.

« Sai, Malfoy, mi farebbe molto piacere se mi consegnassi quella lettera. » Scorpius si girò verso di lei, stava scherzando vero?

« Come scusa? » le chiese quindi, avvicinandosi minaccioso.

« Hai sentito bene, Malfoy. Dammi la lettera. » Cassandra infilò una mano nella tasca dei suoi pantaloni, Scorpius capì che stesse impugnando la sua bacchetta.

« Perché se no? Cosa succederebbe? » provò a temporeggiare, provocandola.

« Zabini mi ha detto tutto. »
Che schifoso doppiogiochista, pensò Scorpius e Cassandra capì dalla sua espressione sconvolta che avesse fatto centro. E che ci avesse azzeccato sul conto di Zabini: non era una persona tanto affidabile.

« Questo non mi impedirà di vendicarmi di quello zotico di insegnate e della tua amichetta mezzosangue. » anche se Oliver lo aveva infilato in quella brutta situazione, Scorpius avrebbe trovato il modo di inviare quella lettera.

« Questo lo so. » ammise Cassandra, rilassandosi « Ed è per questo che io e Zabini siamo arrivati ad un accordo. » aggiunse dopo, confondendo il giovane Malfoy.

« Che bastardo. » disse a denti stretti, ma felicemente sorpreso di quella notizia.
« Parlami dell'accordo. » aggiunse dopo poco.

« Non prima di averti visto incendiare quella lettera. » Scorpius sorrise: non l'avrebbe bruciata, poteva essere una garanzia per lui.

«Non credo lo farò, mezzosangue.» disse, infatti.

« Se bruci la lettera, sono pronta a stringere un Voto Infrangibile come garanzia della mia fedeltà. »

Scorpius la osservò per qualche minuto, stranamente interessato a quella proposta.

« Saresti disposta a morire per salvare degli sconosciuti? » le chiese, quindi.

Cassandra lo guardò con decisione, non volva far trasparire nulla.

« Non sono affari tuoi. Accetti o non accetti, Malfoy? » gli domandò irritata.

Scorpius continuava ad osservarla, cercando di capire perché volesse mettere a rischio la sua vita con così tanta superficialità. Tutti sapevano che l'unico amico di Cassandra Wood fosse Albus Severus Potter, non aveva altri legami. Altri affetti. Non aveva neanche avuto un ragazzo. O una ragazza, perché no. Insomma Cassandra Wood era una persona sola. Questo a Scorpius non importava, non aveva mai importato per lui ma in quel momento si rese conto di quanto fosse squallida la vita di quella mezzosangue.

« Accetto. » perciò disse, infondo non aveva nulla da perdere. Se non la vita di un inutile mezzosangue che non sarebbe mancata di certo a qualcuno.

« INCENDIO! » aggiunse dopo poco e bruciò la lettera che avrebbe dovuto inviare al padre.

« Bene. » disse « Stasera, prima del coprifuoco, vi aspetto qui per stringere il nostro patto. » e la vide scomparire per le scale.

Se non si fosse presentata, quella sera, Scorpius l'avrebbe fatta pagare cara anche a lei.

Il segreto di SalazarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora