La Gazzetta del Profeta

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Quando Cassandra riaprì gli occhi si ritrovò una decina di teste sopra di lei.

« Si sta svegliando... ! »

Aveva ancora la vista annebbiata, ma riconobbe subito la voce di Rose Weasley, in piedi alla sua destra.

« Cosa... cose è succ- » cercò di capire, mentre provava a sedersi, ma la gamba le pulsava terribilmente.

« No, no stia sdraiata signorina Wood... Ha preso una brutta botta! »

Madama Chips la costrinse a rimanere sdraiata, prima di darle un grosso bicchiere contenete un intruglio giallognolo.

« Cos'è? » chiese con un po' di fatica, la gola era secca ma l'odore di quella bevanda non prometteva nulla di buono.

«Suvvia! Non faccia quell'espressione e lo beva, vedrà che domani sarà come nuova!»

Cassandra, senza pensarci troppo, buttò giù il liquido del bicchiere ma il sapore era così acre che fu costretta a sputarlo, colpendo in pieno la divisa di Viki Davis, in piedi sulla sua sinistra.

« Scusami tanto, Viky! » ma la Davis non era una tipa rancorosa e le fece segno di non preoccuparsi, infatti presa la bacchetta lavò via la macchia con un efficace Gratta e Netta.

«Qualcuno può spiegarmi cosa è successo?» chiese subito dopo, notando che intorno a lei c'era quasi metà squadra, Albus e perfino Hugo Weasley.

« Non sappiamo molto, Cas... » le rispose questa volta Albus « Ti abbiamo vista volare verso il cielo, e poi dopo qualche minuto stavi cadendo, svenuta.... James... » disse, schiarendosi la voce « ... è riuscito a prenderti prima che finissi a terra, e la McGranitt ha voluto sospendere la partita.»

James Sirius Potter l'aveva salvata, ma perché allora non c'era? E perché non c'era neanche Oliver Zabini?

Cosa stava succedendo?

« Mi dispiace ragazzi... » si scusò Cassandra con la metà squadra che era lì presente « ... Non so cosa sia successo... ricordo solo di aver avuto freddo e di aver sentito una tristezza enorme pervadermi. »

Sì, non ricordava altro ma era stato strano e per nulla piacevole.

«Bene, ragazzi! L'ora delle visite è finita!» Madama Chips spuntò da dietro la Davis e la Baddock, il loro portiere « Lasciatela riposare... Su, via, forza! »

Pian piano tutti la salutarono e lasciarono l'infermeria.

« Ci vediamo domani, riposati. » le disse Rose.

« A più tardi. » le fece invece l'occhiolino, Albus, per poi uscire con il resto della sua squadra.

L'infermeria, ora, era deserta. Fuori aveva cominciato a piovere. E Cassandra sentì le palpebre sempre più pesanti.

« Cosa credi sia successo, Al? »

Stavano dirigendosi tutti in Sala Grande per la cena, quando Rose aveva posto quella domanda con preoccupazione.

« Non lo so, ma mio padre e zio Ron sono da più di un'ora nell'ufficio della McGranitt... credo che lo scopriremo presto. » provò a dedurre Albus, mentre varcava la soglia della Sala Grande.

« Sì, lo credo anche io. » intervenne Hugo, che fino a quel momento non aveva detto nulla.

« Ci vediamo più tardi, Al... » lo salutò, infine, Rose, con la stessa espressione preoccupata di poco prima.

Albus annuì e raggiunse il suo tavolo, sedendosi accanto Jace Fost, uno dei pochi nati babbani del suo anno.

Un ragazzo piuttosto taciturno, con gli occhiali da vista un po' troppo grandi per il suo viso sottile.

Il segreto di SalazarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora