Ultimatum

1.2K 100 3
                                    

Anche quella volta McLaggen, il capitano dei Grifondoro, aveva prenotato il campo nello stesso giorno dei Serpeverde.

E la Bulstrode era uscita di testa ancora più di quanto non lo fosse normalmente.

Tuttavia gli allenamenti proseguirono in tranquillità, fin troppa per i gusti di Cassandra abituata a subirsi le quotidiane avances di Oliver Zabini che quella volta aveva pensato bene di concentrarsi sull'allenamento.

Per non parlare delle occhiate furtive di James quando si erano incontrati davanti il campo di Quidditch: che a stento le aveva rivolto un cenno di saluto con il capo.

Quella situazione le sembrò strana, ma ancora di più le sembrò strano il fatto che a lei desse così fastidio essere ignorata da Oliver.

« Wood! Come va? » Viky Davis si era appena seduta al suo fianco, mentre Cassandra si stava slacciando i parastinchi, nello spogliatoio.

« Bene... » rispose titubante, come sarebbe dovuta andare?

Viky le lanciò uno sguardo poco convinto e indagatore.

«Da come Fiona ti minacciava, non credo...» questa volta guardò l'amica, Selene Baddock, con intesa.

Quelle due non gliela raccontavano giusta.

« Sì, Wood questa volta non eri al massimo... » commentò la Baddock, aprendo la borsa dei suoi libri per cercarci qualcosa.

« State tranquille, la prossima volta giocherò meglio. » rispose dura Cassie, prendendo la sua roba e dirigendosi verso l'uscita.

Se dovevano sottolinearle i suoi errori, non ci stava: la giornata era andata già male per conto suo.

« Cassandra, aspetta! » la richiamò Viky, costringendola a fermarsi.

« Volevamo solo sapere se andasse tutto bene... » Cassandra alzò gli occhi al cielo e si voltò verso le sue compagne « ... Abbiamo notato che hai un certo feeling con Zabini e perc-»

« Tra me e Oliver non c'è niente!» tagliò corto Cassandra.

Viky e la Buddock si guardarono di nuovo, ma questa volta confuse o convinte di qualcosa che Cassandra non poté capire.

« Va bene... » si rassegnò Viky e Cassandra si sentì libera di poter andarsene, ma la Davis le disse un'altra cosa « Stai attenta, Cassandra... quelli sono tipi strani. »

Cassandra si concesse di rivolgerle uno sguardo prima di sgomento, poi irritato ma alla fine quando notò vera preoccupazione nel volto della Davis, si sentì in dovere di ringraziarla.

« Starò attenta. » perciò disse, prima di uscire dagli spogliatoi.

Sapeva che Zabini e la sua banda non fossero dei tipi raccomandabili, lo sapeva molto bene, anzi.

Ma ormai si era immischiata in quella faccenda e fino a quando non avrebbe aiutato Scorpius ad entrare nella Camera, non avrebbe potuto farci nulla.

« Buonasera, Wood. »

Le sorprese quella sera non erano finite, ed infatti la voce irritante di Scorpius Malfoy la sopraggiunse non appena sentì i suoi minacciosi occhi grigi addosso.

« Cosa vuoi? » le chiese brusca.

Quella decisamente non era serata.

« Lo sai! » le rispose con altrettanto tono, Scorpius avvicinandosi.

« Ci sto lavorando Malfoy, a breve potremo entrare nella Camera...» gli svelò in fretta, e vide il volto di Scorpius rabbonirsi poco a poco.

« Come? » chiese lui con voce leggermente eccitata, nonostante cercò di mantenere un certo controllo.

Il segreto di SalazarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora