Una lettera per Scorpius

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La stanza era perfettamente in ordine così come l'ultima volta che ci aveva messo piede.

Le tende verde muschio lasciavano intravedere quello che doveva essere il suo nuovo letto a baldacchino, la vecchia scrivania di suo padre, l'armadio in ebano e la sua biblioteca personale.

La gabbia del suo gufo, appesa accanto alla finestra, era vuota ma Scorpius non vi badò molto piuttosto si rese conto che sulla sua scrivania c'era una lettera.

Probabilmente fu la prima cosa che catturò il suo sguardo.

« Fatto buon viaggio, Scorp? » la voce di sua madre Astoria lo fece sobbalzare facendogli cadere la lettera di mano.

« Si... » rispose raccogliendo velocemente la lettera da terra.

Astoria non sembrò aver notato la lettera, ma lo guardò comunque preoccupata.

«Tuo padre mi ha detto della punizione e dell' Ippogrifo, spero sia tutto apposto ora.»

Scorpius le diede velocemente le spalle infilando la lettera in un cassetto della scrivania, e soprattuto per non farle vedere quanto fosse scocciante quella conversazione.

« Immaginavo...ma ora è tutto apposto, piuttosto mi chiedevo quando fosse pronta la cena. »

Scorpius continuava ad evitare il suo sguardo, mentre cercava di sistemare la valigia.

Astoria continuava a guardarlo con occhi preoccupati, ma decise di non insistere e così uscì dalla stanza quasi subito dopo avergli riferito l'orario della cena.

Probabile che Scorpius fosse solo molto nervoso a causa del viaggio, qualche ora di riposo lo avrebbero di certo aiutato.

In realtà non era il viaggio ad aver scombussolato l'umore già volubile del giovane Malfoy, quanto piuttosto quella lettera con mittente sconosciuto.

Scorpius si domandò più di una volta se il mittente fosse sempre lo stesso della volta precedente e soprattutto si chiedeva quale sarebbe stato l'ordine successivo o se in realtà fosse una lettera di ammonimento.

Tra meno di tre giorni sarebbe stata la vigilia, erano le vacanze di natale, e poi ci sarebbe stato capodanno: la lettera poteva aspettare.

Più tardi a cena fu sollevato nel notare solo tre posti apparecchiati: almeno per quella sera non doveva tenere testa a nessun parente e soprattutto a suo nonno Lucius che la vecchiaia sembrava aver intestardito ancora di più.

Tuttavia c'era sempre suo padre con cui dover far i conti, e la cosa lo innervosiva alquanto.

« Qualche punizione quest'ultimo mese, Scorp? »

« Draco! » lo incenerì con lo sguardo Astoria.

« No, ma si spera per il prossimo. » rispose Scorpius a tono e senza degnare di uno sguardo il padre.

« Puoi scherzare quanto vuoi, ma ti conviene darci un taglio e fare qualcosa di concreto. » disse Draco con tono duro « Io e tua madre abbiamo fatto tanto per te, dovresti almeno esserci grato andando bene a scuola. »

« Esattamente per cosa dovrei esservi grati? » gli domandò provocatorio rifilandogli uno sguardo freddo.

Draco continuò a sostenere lo sguardo del figlio. Astoria poteva percepire la tensione che si era creata tra i due, sulla sua stessa pelle.

« Fila in camera tua. » sibilò Draco indicandogli la porta con un dito.

Scorpius non aspettava altro che quello, così senza controbattere uscì dalla sala da pranzo diretto alla sua stanza.

«Non sei stato un po' troppo duro, Draco?»

« Forse sì, ma sono mesi che qualcosa non va in quel ragazzo... E poi la faccenda dell'Ippogrifo.... dovevi vederlo Astoria, secondo me sapeva qualcosa. »

Si, era da quella visita al maniero di Lucius Malfoy che Scorpius aveva cambiato atteggiamento. Era diventando più cupo, più scontroso, e soprattutto sembrava che covasse una malsana rabbia verso qualcosa in cui sembrava centrassero anche lei è suo marito Draco.

Tutto quello la preoccupava non poco, ma si fidava di suo marito e presto avrebbero capito e risolto il problema.

« Cosa pensi di fare? »

Draco fissò lo sguardo sul bicchiere ancora pieno di vino, lo fece roteare mentre Astoria aspettava che trovasse una soluzione a quella situazione.

« Attenderò e se le cose si complicheranno chiederò aiuto. » detto ciò le rifilò uno sguardo di intesa, poiché entrambi sapevano a chi avrebbero dovuto rivolgersi nel caso la situazione fosse peggiorata.

Scorpius sapeva che con il passare dei mesi si sarebbe arrivati ad un punto di non ritorno, eppure il profumo di quella camicia, che ricordava torta di mele, che continuava a tenere in mano, gli dava motivi per sperare che tutto poteva cambiare ancora.

Il segreto di SalazarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora