« Chi scommette sull'incredibile e velocissimo James Sirius Potter? »
Sabato mattina, partita di Quidditch alle porte. Grifondoro e Corvonero quella mattina si sarebbero sfidati in una più che regolamentare partita. E James era piombato al loro tavolo per dar mostra della sua bravura. Come al solito, con l'unica differenza che quella fosse la seconda volta che si avvicinava al loro tavolo e si sedeva, per di più, accanto alla sua amica Cassandra.
« Per quale motivo dovremmo andare in bancarotta? » Cassandra gli rifilò uno sguardo provocatorio. James alzò il sopracciglio e la guardò con disappunto.
« Ti ricordo che l'ultima partita della tua vita, l'hai persa, cara Wood. » cominciò James « Oppure devo ricordati di come ti sei fatta soffiare il boccino da quel ragazzino dei Tassorosso? » le si avvicinò un po' troppo, notò Albus, e dal modo in cui la stava guardando capì che sarebbe andato avanti così tutta la giornata.
« Io scommetto che un bolide ti colpirà la testa. » rispose minacciosa, allora, Cassandra « Anzi, lo spero. » aggiunse alla fine, alzandosi ed uscendo dalla Sala Grande.
Nell'osservarla, notò come gli occhi di Zabini non si scollassero dalla sua schiena. Cosa voleva da lei?
« Non mi avevi detto che fosse così odiosa quando parlava. » commentò James.
« Te la sei cercata, fratello. » rispose Al, più come avvertimento che come rimprovero, per poi continuare a bere il suo caffè.
« Non riesco a farne a meno. » confessò a quel punto.
« Di cosa? » tempismo perfetto, quello di sua cugina Rose.
« Di nulla... Raggiungo la squadra, ci vediamo al campo. » Albus annuì, ma avrebbe voluto sapere cosa intendeva James con quella frase.
« Di che parlavate? » chiese Rose, afferrando un biscotto.
« Della partita. » rispose semplicemente Albus.
Rose annuì poco convinta, ma decise che non avrebbe fatto altre domande quella mattina. A parte chiedere dove fosse diretta Cassandra.
« L'ho vista dirigersi verso le scale. » lo informò.
« Le scale? »
« Esatto. » affermò Rose « Mi ha detto che ci saremo viste al campo, ma che ora doveva assolutamente cercare un libro nella biblioteca. » un libro nella biblioteca? Stavano accadendo cose troppo strane, e se ne convinse ancora di più quando vide Zabini uscire fuori dalla Sala Grande, senza il suo solito seguito.
« Ho paura che dovrò parlarle. » affermò Al, guardando la cugina preoccupato prima di alzarsi e avviarsi con lei verso il campo di Quidditch.
« Credevo ti piacesse il Quidditch. »
Era andata lì in biblioteca con la speranza di poter fare qualche ricerca sul padre, con la sicurezza di non essere disturbata da nessuno, poiché tutti erano giù al campo per la partita.
Invece, Oliver Zabini, doveva per forzarla starle dietro come un cane da segugio.
« Se non ti dispiace, Zabini, vorrei studiare in santa pace. »
Il ragazzo mulatto ignorò completamente la sua richiesta, e si sedette di fronte a lei, afferrando un dei libri che avrebbe voluto consultare per la sua ricerca.
« Non credo che questi ti saranno tanto utili. » Cassandra gli tolse il libro dalla mani, bruscamente.
« Non credo dovresti impicciarti in questioni che non ti riguardano. » aggiunse lei, chiudendo il libro con forza.
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Il segreto di Salazar
FanfictionCosa si nasconde nei sotterranei di Hogwarts? Cosa si cela dietro gli occhi sprezzanti di Scorpius Malfoy, l'unico figlio di Draco? Può un accordo far avvicinare Oliver Zabini a qualcosa di troppo profondo? Possono dei pregiudizi annebbiare l'uman...