Un Sincero Grazie

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Lunedì mattina.

Il weekend era stato rilassante, ma Cassandra non ne poteva più dell'Infermeria.

Così ringraziò il cielo, Madama Chips eccetera per essere lì in Sala Grande, quella mattina a fare colazione.

Alcuni compagni di casa e non, le chiesero, non appena la incrociarono per i corridoi e dopo essersi seduta al tavolo con Al, come stesse e si riscoprì sorpresa di essere oggetto di tante premure.

« Sei diventata famosa, a quanto pare. » scherzò Albus, mentre beveva il suo succo di zucca.

Cassandra gli fece una smorfia.

« Se fosse successo l'anno scorso, non avrebbero fatto tante moine. » replicò, quindi.

Albus le sorrise divertito, convenendo con la sua convinzione.

« A proposito, l'altra notte tuo padre mi ha fatto visita... »

Albus alzò la testa, incuriosito, dal suo bacon.

« Ah sì? »

« Mi ha fatto alcune domande e sono riuscita a scoprire il motivo del mio svenimento... » Cassandra si guardò intorno e poi a bassa voce disse « ...Dissenatori

Albus sgranò gli occhi ma subito prese in mano la gazzetta, che il suo gufo gli portava ogni mattina, e cominciò a sfogliare le pagine fino a quella di suo interesse.

« È tutto chiaro, ora... » disse fra sé e sé, prima di girare il giornale verso Cassandra « ... Sono loro il motivo per cui c'era un Dissenatore ad Hogwarts. »

Cassandra aveva letto uno articolo simile qualche giorno prima in Infermeria, e aveva scoperto che due ex- mangiamorte erano riusciti ad evadere da Azkaban.

I nomi non erano stati citati per non creare troppo scompiglio, infatti la gazzetta affermava che la situazione fosse sotto controllo.

« Né dubito. » commentò Albus « Non avrebbe avuto senso far avvicinare così tanto alla scuola un Dissenatore... » dedusse mentre Cassandra continuava a fissare la foto che il giornale riportava di Azkaban « ... Non sanno dove trovarli, li stanno ancora cercando. »

« Chi pensi chi siano? » Cassandra puntò gli enormi occhi castani nei suoi verde smeraldo.

Era preoccupata.

« Chiunque... Da Dolohov, ai gemelli Carrow, ai stessi fratelli Lastrange... Non sono tutti morti durante la famosa battaglia che conosciamo bene, alcuni sopravvissero e furono rinchiusi per sempre ad Azkaban.» le spiegò Albus.

Cassandra rabbrividì e per un secondo ebbe paura che la storia potesse ripetersi.

Poi lo vide alzarsi dal suo tavolo e dirigersi verso l'uscita della Sala Grande, con la borsa dei libri su una spalla.

« Vengo subito. » liquidò Al, senza togliere lo sguardo da James Sirius Potter mentre suo fratello si chiedeva cosa fosse preso alla sua migliore amica.

Lo raggiunse proprio mentre varcava l'uscita della Sala Grande, e con enormi falcate riuscì ad affiancarlo.

« James...! » lo chiamò prima di avvicinarsi del tutto.

Quello si fermò di colpo, come se fosse stato interrotto su qualche monologo interiore, ma appena capì chi lo avesse chiamato la sua espressione divenne seria.

« Wood, cosa vuoi? » le domandò con un tono duro.

Cassandra cercò di non badarci troppo, ma di concentrarsi su ciò a cui aveva pensato nell'intero weekend.

Il segreto di SalazarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora