La Camera dei Segreti

1.1K 90 0
                                    

Rose aveva deciso che la Sala Comune dei Grifondoro quel pomeriggio era più rumorosa del solito e che la biblioteca sarebbe stato il posto migliore per poter scrivere quella pergamena per il copito di trasfigurazione.

Erano da poco passate le cinque del pomeriggio quando aveva varcato la soglia della biblioteca, quasi sempre vuota e aveva trovato un tavolo libero non molto lontano dall'entrata e si era seduta non accorgendosi di alcuni libri appoggiati a poca a distanza da lei.

«Quello è il mio posto, Weasley.»

Non aveva riconosciuto la voce ma quando si ritrovò Malakai Carrow dietro le sue spalle, Rose si alzò di scatto e gli puntò la bacchetta al petto.

Malakai la guardò con indifferenza per qualche minuto, poi fece spallucce e spostò la sua roba con violenza dal tavolo facendola cadere.

«Ops...» commentò sedendosi al "suo posto".

Rose lo guardò furiosa e poi si chinò a terra per raccogliere le sue cose e pulire e riparare quello che Carrow aveva fatto.

«Sei proprio uno spossato...» lo insultò Rose tra sé, mentre con un incatensimo lavava via una macchia di inchiostro dal suo libro di trasfigurazione.

Malakai sentì benissimo il suo insulto e senza troppi complimenti, afferrò Rose per un braccio e la spinse a terra.

«SEI FUORI DI TESTA, CARROW?» gli urlò questa volta Rose, cercando di alzarsi prima che la raggiungesse.

Ma il ragazzo sembrava neanche non vederla, così l'afferrò da terra facendola alzare e poi la bloccò ad uno scaffale come aveva già fatto una volta.

«LASCIAMI ANDARE!» continuava a urlare Rose.

«Ti ho già avvertita una volta, Weasley... non sfidarmi... » le disse puntando gli occhi in quelli blu oceano di Rose, per poi lasciare la presa.

«Tu sei un pazzo, Carrow!» ma a Rose non piaceva quando le si davano ordini e tanto meno quando la costringevano con la violenza a fare qualcosa contro la sua volontà «Non ho paura di te...» continuò a gridargli contro recuperando la bacchetta ed alzandola verso lui «Cosa credi che bastino due minacce o due spinte a farmi stare zitta?» Rose lo guardava con occhi iniettati di sangue e lui con le braccia incrociate aspettava solo che lo chiamasse di nuovo pazzo«Non con me, Carrow! NON CON ME!»

Malakai l'aveva minacciata già una volta e questo l'aveva turbata, soprattutto perché aveva avuto prova che a lui non bastava la magia per essere un violento.

«Ti conviene stare buono, sai cosa ti ho visto fare e non ci vorrà molt- »

«STUPEFICIUM!»

Rose non si accorse del fascio blu e per la seconda volta si ritrovò a terra dolorante.

Malakai si avvicinò alla sua avversaria con grandi passi, la sollevò da terra con non poca difficoltà perché Rose continuava a spingerlo, quando finalmente poté guardarla negli occhi lei aveva così tanto disprezzo nel suo sguardo che ne sarebbe potuto morire.

«Hanno ragione... sei un pazzo violento...» Rose continuava ad insultarlo mal grado sapesse che lui fosse più forte almeno fisicamente, ma non si sarebbe fatta abbattere da un ragazzo completamente decerebrato.

«TU NON SAI NIENTE!» gli urlò contro Malakai e per la prima volta i suoi occhi quasi bianchi divennero di un azzurro così inteso da far paura «NON SONO UN PAZZO! SMETTILA DI CHIAMARMI COSÌ!» le disse con tono quasi disperato prima di guardarla ancora negli occhi, lasciarla andare, dare un calcio ad una sedia ed uscire dalla biblioteca.

Rose ricominciò a respirare ripensando a quello sguardo così inteso e soprattutto a come fosse riuscita a far piegare Malakai Carrow con qualche parola cattiva in più.

Qualche ora dopo, Rose decise che fosse arrivato il momento di raggiungere gli altri in Sala Grande per la cena.

Non era riuscita a fare molto, non aveva fatto altro che pensare alla reazione di Carrow quando lo aveva chiamato pazzo.

Aveva come un leggero senso di colpa, che divenne più palese quando si accorse che Malakai aveva dimenticato uno dei suoi libri sul tavolo e che talmente era rimasta stizzita per quell'episodio che non se ne era accorta fino a quando per sbaglio non lo aveva sollevato per metterlo nella borsa.

Decise che glielo avrebbe restituito a cena con le sue scuse.

Così uscì dalla biblioteca quasi buia, e percorse il corridoio che l'avrebbe portata alla Sala Grande quando sentì delle voci familiari percorrere il corridoio opposto. Rose non aveva voglia di incontrare nessuno così si nascose dentro una rientranza di un muro lì vicino.

«Sei sicura che sia la parola giusta?»

A parlare era stato Scorpius Malfoy, lo riconobbe per il leggero tono altezzoso che aveva sempre quando parlava.

«Sì, Malfoy... potresti ricambiare la fiducia ogni tanto.»

Cassandra.

L'altra voce era quella di Cassandra Wood. La sua amica Cassandra.

Ma non ci credette fino a quando non le passarono accanto, senza accorgersi della sua presenza e lei decise di seguirli, perché ebbe una sensazione non proprio piacevole.

«Beh, hai ragione... d'altronde in tutta questa storia sei l'unica di cui posso fidarmi.»

Cassandra si lasciò scappare un lieve sorriso che non passò innoservato a Scorpius.

«Che hai da sorridere, Wood?»

«Niente, pensavo che in fondo mi stai aiutando nonostante il tuo modo di vedere le cose.»

Scorpius fece spallucce.

«Io continuo a pensarla in quel modo, Wood... ma no a prezzo della vita altrui.»

Scorpius ricambiò il sorriso e poi svoltarono verso le scale diretti al terzo piano.

A Rose parve strano tutto quel discorso, insomma Scorpius da cosa stava salvando Cassandra?

Decise che non sarebbe rimasta li a farsi troppe domande, ma lì continuò a seguire scoprendo che la loro meta non era altro che il bagno di Mirtilla Malcontenta.

Cosa poteva esserci in quel bagno? Cosa c'era tra quei due? Perché Cassandra non le aveva mai detto nulla a riguardo? Perché non aveva chiesto il suo aiuto se era nei guai?

Quando entrò nel bagno trovò un grosso buco al centro al posto dei lavelli, non c'era nessun altro e Rose pensò che fosse il caso di aspettarli lì.

Cassandra doveva darle qualche spiegazione plausibile, perché non credeva possibile che fosse coinvolta in qualcosa con quell'idiota di Scorpius Hyperion Malfoy.

Non poteva crederci, non voleva.

Il segreto di SalazarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora