Clarke
Ero contenta che Lexa fosse qui, certo non avevo ancora scoperto come avesse fatto a scoprire il mio indirizzo, ma direi che alcuni segreti è meglio lasciarli tali.
Era sabato, mia mamma era al lavoro e sarebbe tornata, come tutti i giorni, alle 5/5.30 circa. Kane era partito dopo pranzo per andare a dare una mano al maneggio e se non contiamo Aden e Madi, avremmo avuto un paio di orette libere.
"Hai fame?" ti chiesi appena uscite dalla stanza
"Dipende, intendi di cibo?" risposi spaparanzandoti sul divano
"E di cosa sennò?" chiesi con tono ammiccante e stendendomi sopra di te.
Notai che eri arrossita un po', proprio come le prime volte, mi piaceva farti quell'effetto. Ti lasciai un bacio poco casto sulle labbra e mi alzai, a differenza tua io, come sempre, stavo morendo di fame.
Mentre mi stavo facendo un panino te eri in camera mia che stavi avvisando i tuoi nonni che eravate arrivati sani e salvi, quando stavo per infilare la lattuga qualcuno suonò il campanello.
Andai ad aprire e mi ritrovai il mio belloccio biondo preferito davanti
"Ehy bellezza come andiamo?" disse togliendosi le scarpe ed entrando molto tranquillamente
"Mi stavo facendo un panino" risposi andando verso la cucina per finire il panino, lui mi seguii e si prese un succo.
"Eccomi, mia nonna l'ha tirata per le lunghe" dissi te uscendo dalla mia camera e venendo in cucina
"Ma chi si rivede" esclamò Murphy col succo in mano
"Ma ciao scarafaggio" dissi te battendogli il pugno
"Aspettate mi sono perso un po' di passaggi, io ero rimasto a voi due che vi eravate mollate"
"Oddio un gossip che Murphy non sa" esclamai io incredula
"Evento più unico che raro" dissi te rubandogli il succo e prendendone un sorso
"Va che ce n'è altro in frigo" brontolò il biondo riprendendosi il succo
"Lo so, ma so anche che ti da fastidio quando qualcuno prende le tue cose"
"Ah ah ah.. divertente come sempre" disse lui girando gli occhi e finendo il succo
"Allora oggi vieni anche te con noi?" chiese Murphy cercando di fare l'indifferente
"Dove?"
"Oh cavolo mi ero dimenticata" dissi io con la bocca piena
"Io sono qui da iniziò mese perché a fine Luglio la squadra di tennis del Lansing e quella di Boston si sfideranno"
"Da quando giochi a tennis?"
"Cara la mia Lexa, ci gioco da tre anni"
"E dov'è il Lansing" chiesi io sta volta
"Michigan penso" risposi te
"Michigan si. Stavo dicendo, sono qui perché come ogni sabato io e la qui presente Dori ci alleniamo, o almeno io mi alleno e lei mi fa da raccattapalle"
"Ti fai schiavizzare così quando non ci sono?" chiesi te mettendoti le mani sui fianchi e facendo il tono da mamma
"Raccattapalle è brutto, io gliele lancio e lui fa i tiri, poi l'ultima quindicina di minuti mi insegna un po' a giocare"
"Ah quindi adesso mi snobbi con il mio migliore amico? Va bene, allora io adesso vado a rubare il migliore amico a Clarke, ciaone" dissi te mettendo il muso.
Scoppiammo tutti a ridere, finii il panino e mi vestii, ti salutai con un bacio poco casto accompagnato dagli urletti da scimmia in calore di Murphy e partimmo.Lexa
Mi fece piacere rivedere Murphy, mi fece un po' meno piacere che te fossi andata via, ma comunque sarei stata in compagnia di Wells, almeno...
Andai al maneggio che era neanche 100 metri più in là di casa tua.
Arrivata a presso dell'edificio vidi Madi e Aden su due cavalli diversi, Madi su uno marrone, Aden su uno bianco. Erano davvero carini quei due. Entrai, girai un po' e una volta trovate le scuderie, come pensavo, trovai Wells. Stava pulendo un cavallo color caramello, sembrava quello di Spirit.
"Ehy" dissi avvicinandomi
"Ehy ciao" disse lui porgendomi la mano che afferrai
"Sei davvero uguale a come ti avevo immaginato" disse lui tutto contento stringendomela
"Clarke mi ha raccontato un sacco di te, praticamente di conosco già"disse lui tutto fiero.
Io sorrisi un po' imbarazzata e guardai l'equino.
"È un lui, si chiama Apache, è un Quarter"
"Ciao Apache"
"Vuoi?" mi disse porgendomi una spazzola
"Oh no, io quel coso a quattro zampe non lo tocco"
"Hai paura dei cavalli?"
"L'ultima volta che ho toccato uno di questi così mi ha morso"
"Ci credo eri con Clarke, insegnare è l'ultima cosa che sa fare" disse lui scoppiando a ridere
"E comunque non hai scampo, le ho promesso che ti avrei dato delle lezioni"
"Cosa?!" chiesi io un po' alterata
"Tranquilla non è che ora ti farò saltare in groppa ad un cavallo a caso per poi partire ai confini del mondo, andremo a step"
"Grazie ma io passo, preferisco quelli in plastica delle giostre" risposi con un sorrisetto tirato sulle labbra
"Giuro che se hai paura o non vuoi continuare ci fermiamo" disse lui
Non potevo dirgli di no, più che altro non ci riuscivo, aveva una voce ferma e tranquilla, mi fece rilassare un sacco, poi a differenza tua, sembrava uno che sapeva come fare le cose.
"E va bene" dissi alzando le mani in tono di resa
"Siiii! Vado a mettere questo maschione nel recinto e arrivo" disse lui tutto contento
——————————————
"Allora Lexa, ora partiremo col scegliere il cavallo con cui ti senti più a tuo agio, dovrai solo fidarti di me"
Annuii in silenzio
"Allora come prima cosa dovrai fidarti di lui, quindi metterai la mano oltre le sbarre e aspetterai a vedere la sua reazione"
"E se mi morde?"
"Ci sarò io a tirarti indietro, ma vedrai che non succederà.
Allora, ora ti mostrerò una serie di cavalli, saranno mescolati tra quelli più 'vecchi' diciamo, quindi abituati a essere sellati e che usiamo per chi inizia, con quelli più giovani e vivaci"
"Perché non posso semplicemente andare su uno di quelli già abituati a persone spastiche come me?"
"Perché potresti sentirti più confidente con uno giovane, chi lo sa, non sei solo te che scegli il cavallo, anche lui sceglie te"
Feci una smorfia per quella riflessione troppo profonda per i miei gusti.
Dopo aver attraversato le stalle mi portò in un recinto all'aperto dove c'erano una quindicina di cavalli, ognuno era su un lato diverso del recinto, sembravano tranquilli nel complesso.
"Bene, ora dimmi a pelle chi scarteresti e chi terresti, tienine buoni circa cinque"
Gli osservai un po', subito uno mi colpì molto perciò era scontato che lo avrei tenuto tra i buoni
"Scarto quelli" dissi indicandoli col dito
Lui annuì e li richiamo in un'altro recinto più in là.
"Bene allora i cinque fortunati sono: Rio, Calypso, Eclipse, Lamù e Alaton"
"Vanno bene?"
"Ora lo scopriremo" disse portandomi più vicino al recinto.
Ne richiamò uno con una carota e facendo dei versi con la bocca
"Ecco, lei è Lamù" disse accarezzando il manto dell'animale
"Lei è un Mustang, è molto tranquilla, la portiamo sempre alle manifestazioni, adora i bambini" disse dandole la carota
"Ora devi mettere la mano avanti e vedere la sua reazione"
Nonostante fossi un po' spaventata feci come disse il ragazzo, la cavalla mi annuso un po' e poi si lasciò accarezzare. Mi spuntò un sorriso automatico, in effetti non erano dei mostri.
"Ora passiamo a Rio" disse richiamando un'altro cavallo
"Lui è uno Shetland, è abbastanza giovane, è abituato a essere sellato ma di solito lo diamo a chi monta già da un po'" disse
Feci come prima e ma sta volta il cavallo prese solo la carota da Wells e scappò via soddisfatto della sua ricompensa.
Passammo ad un altro.
"Lei è Calypso, è un Hannover, è arrivata da poco da un maneggio che preparava i cavalli alle gare ad ostacoli, è abbastanza vivace, non è pericolosa ma appena vede qualcosa che può saltare corre verso l'oggetto o anche la persona, e lo salta... quindi direi di aspettare"
La cavalla prese la carota, si fece accarezzare ma non troppo, e poi se ne andò. Siamo un po' schizzinosette qui vedo.
"Ora c'è Eclipse, lui è un Fjor, abbastanza tranquillo ma appena sente anche un minimo rumore si agita un sacco, lo stiamo ancora abituando alla monta" disse dandogli la carota
Lui mi guardò, nitrì e se ne andò. Che snob.
"Ora che Alaton, lui è uno Shire, nonostante la razza sia molto docile lui è abbastanza scatenato. È molto selettivo infatti con alcuni si lascia cavalcare tranquillamente e con altri beh, gli rende la vita abbastanza difficile" disse dandogli la carota.
Fui ammaliata da quel cavallo. Aveva il pelo lungo, sembrava molto un frisone solo che aveva il pelo delle zampe bianco e una macchia sul muso dello stesso colore, era stupendo.
"Ciao Alaton" dissi porgendogli la mano
Poi successe una cosa che stupì me e Wells. Il cavallo snobbò la carota e si fece accarezzare, subito, d'impatto. Non solo accarezzare ma mi andò incontro con la testa per cercare contatto, quasi avesse bisogno di affetto.
"Gli piaci" disse lui quasi stupito
Io sorrisi e accarezzai quel cavallo che intanto mi stava sbavando sulla maglietta
"Prova a dargli la carota" disse Wells passandomela
"Devi aprire la mano e tenerla al centro"
Un po' diffidente lo feci e oltre a una quantità di bava gigante sulla mano non successe niente. Non mi morse. Wow.
"Ma ciao anche a te Alaton"

STAI LEGGENDO
Foreste nell'oceano
FanfictionPiccola fan fiction delle Clexa in un mondo parallelo Fidatevi che è carina